SIENA — Ci siamo. E' arrivato il giorno che tifosi, giocatori ed allenatori stanno aspettando ormai da tre mesi. Oggi prenderà il via il campionato di serie A con l'anticipo che vedrà impegnata la Montepaschi sul campo della Scavolini Pesaro. Un incontro difficile non soltanto per la forza dell'avversaria ma anche per i problemi che Ataman ha dovuto affrontare nelle ultime settimane. Primo tra tutti l'infortunio di Vrbica Stefanov, riacutizzatosi poche ore prima del suo rientro in campo. L'assenza del play macedone si è fatta sentire eccome anche perchè Scarone ha dovuto forzare i tempi di recupero giocando 35 minuti a partita invece dei 10 previsti e Vukcevic ha dovuto fare gli straordinari giocando in un ruolo che, anche se il campione serbo-greco dice di gradire, non gli calza certo a pennello. E poi c'è da mettere in conto il ritardo (inteso nel senso di arrivo a Siena) di Mirsad Turkcan e quello (inteso nel senso di ritardo di forma) di Alphonso Ford che nelle ultime amichevoli ha mostrato quanto le ali della sua classe siano ancora tarpate da un'autonomia a dir poco ridotta. Dall'altra parte, a contendere i primi due punti della stagione, ci sarà invece una squadra già pronta a partire con l'accelleratore tirato. Magari non una corazzata come era quella dello scorso anno (da cui sono scesi fior fior di giocatori come Booker, Blair, Tusek, De Marco Johnson e Traina) ma comunque una formazione temibile, ben equilibrata dal nuovo coach Marco Crespi che ha voluto dare ai suoi ragazzi una filosofia di gioco estremamente diversa a quella che Pillastriniha predicato nelle due precedenti stagioni. Così la peculiarità principale della Scavolini sarà la velocità, applicata sia al contropiede che alle rotazioni difensive. L'obiettivo di Crespi è quello di creare un gioco spettacolare ed i giocatori che ha a disposizione (da Pecile a Beric, da Richardson a Gilbert) si adattano bene a questa esigenza. Insomma, per la Mens Sana sarà veramente dura. «Dobbiamo essere bravi a fermare il loro contropiede», ha detto l'ex Michele Maggioli. Già, ma forse «bravi» non basterà. I biancoverdi dovranno essere bravissimi.
Federico Cappelli
Federico Cappelli