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La Mabo dentro il fortino

In via Allende si scivola, e Banchi fa dietrofront

LIVORNO. Via Allende, le 18 in punto di ieri pomeriggio. Finisce l'allenamento degli allievi Liburnia. Luca Banchi entra sul parquet del palasport, 'assaggia' il legno con i piedi, si accorge che è scivoloso come una saponetta bagnata. Chiama a raccolta i suoi. «Qui non ci si allena», sbotta. Si rimette il sacco in spalla, monta in sella al suo scooter e fa spostare tutti in via Pera. Perchè? «Hanno trattato il parquet stamattina, è impossibile giocarci», spiega. E così l'ultimo allenamento al PalaMacchia della Mabo prima del debutto in campionato salta. Forse, per provare i canestri nuovi (anch'essi installati nella giornata di ieri) gli amaranto potranno utilizzare il 'palazzone' domani mattina.
Ma sarà solo una breve seduta di tiro, visto che nel pomeriggio (ore 18.15) è in programma la sfida contro la Snaidero. Un inghippo antipatico, che si poteva evitare. Roba da poco, per carità. Succedeva anche ai tempi di Enichem ed Allibert, che il palazzetto fosse inutilizzabile perchè il giorno prima c'era stato un concerto o una manifestazione extrasportiva. E lì via con le ire di Bucci e Di Vincenzo. Succede tuttora un po' ovunque, e non solo nel basket. Basti pensare allo sfogo di Ezio Rossi, mister della Triestina che stasera affronterà il Livorno, il quale tre giorni fa ha gridato contro l'amministrazione comunale per le difficoltà che la sua squadra ha nel fare gli allenamenti allo stadio Grezar in mezzo a centinaia di podisti che fanno atletica, minacciando di andare ad allenarsi direttamente in piazza Unità. Certo però che con un po' di programmazione in più (e magari maggior dialogo tra uffici tecnici e società sportive) certi intoppi si potrebbero evitare. Quello spray dato ieri mattina sul parquet amaranto poteva essere spruzzato magari la settimana scorsa e ieri non ci sarebbero stati problemi. Bene ha fatto Banchi a far spostare la seduta. Un infortunio adesso per una caduta sul parquet scivoloso sarebbe stato un suicidio. Pensate alla Metis che ha perso per un mese Rusty La Rue, infortunatosi ad un giorno dal via. Tant'è. La squadra ha lavorato nel fortino di via Pera. Tanto cinque contro cinque, con tutti i nuovi giochi d'attacco provati. Il gruppo era al completo, visto che anche Cotani si è ripreso dal fastidio muscolare che lo aveva bloccato giovedì. Oggi (ore 16) si replica, di nuovo nella palestra sociale.
Qui Udine. Sul fronte Snaidero è tornato alla base Damir Mulaomerovic. Era previsto. Il croato sarà regolarmente a disposizione di Frates, anche se le sue condizioni potrebbero non essere delle migliori. «Ma resta un giocatore capace di ogni invenzione, uno che sa far girare la squadra, trovare canestri improbabili e smistare la palla con grande acume», mette in guardia l'assistant Bob Russo. Andrà guardato a vista. Per questo è già pronto Daniele Parente, tirato a lucido per il ritorno in via Allende dieci mesi dopo quella maledetta caduta contro Cantù. Da Udine si cerca di mettere pressione addosso agli amaranto. «É la Mabo a dover vincere - afferma il capitano Cantarello - per noi sarà solo un test, l'occasione per vedere a che punto siamo con la preparazione». La verità è che Livorno sembra più in salute e più avanti come preparazione rispetto alla Snaidero e proprio per questo è favorita. Ma di pressione sulle spalle degli uomini di Banchi neanche a parlarne. Siamo appena alla prima.
Giulio Corsi
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