ROMA - La voglia di copiare tutto dall’America, dal mondo dei profesisonisti, il desiderio di stupire sempre. Illusionismo e sudore vero per il campionato che oggi va a cominciare, un torneo che porta novità per tentare di dare una scossa al movimento. Cambiano le regole sul tesseramento, si limitano gli extracomunitari e, finalmente, le squadre non saranno più dei supermarket dove i coach quasi ogni giorno erano alle prese con quintetti diversi. Poi, ci sono i tre arbitri, proprio come nella Nba. Prima di parlare di favorite e di giocatori, new entry per farci divertire e appassionare, ci interessa parlare di un altro aspetto, elemento importantissimo del campionato. C’è una nuova filosofia nel mondo della pallacanestro, ossia una maggiore attenzione alle spese, elemento comune a tutto lo sport. Basta allora con team dalle grandi potenzialità economiche (che non sempre si traducono in successi: vedere la Fortitudo per comprendere meglio), il desiderio di introdurre il salary cap proprio come nella Nba che è, alla fine dei conti, un modo per livellare le franchigie proprio come la distribuzione delle scelte per quel che riguarda i giocatori. Tutto questo favorisce lo spettacolo.
Girotondo a ventinove gradi cercando una fontana, dell’acqua fresca: bisogna farsi scorrere sulla pelle tanta ruggine prima di scoprire schemi, giocatori, squadre perché mai come stavolta molti hanno cambiato roster e strategie. A guardar bene, la squadra che a prima vista ha modificato meno delle altre è Treviso. La Benetton campione d’Italia ha mantenuto quasi tutto il suo organico, ma ha cambiato l’allenatore: al posto di Mike D’Antoni, tornato negli Usa, è arrivato Ettore Messina. Sono due tecnici diversi per impostazione, ma entrambi sono una sicurezza. Principale novità dei tuttiverdi, dove il play è rimasto Edney coadiuvato da Bulleri, è l’arrivo di Langdon, guardia statunitense che ha preso il posto di Charlie Bell finito a Bologna, sponda Virtus. Treviso al vertice, Siena è la sfidante. La Montepaschi del "principe“ Ataman ha costruito un gruppo solido; sono arrivati il turco Turkcan (che con Chiacig formerà una coppia super in area), il greco Vuckevic e la guardia Usa Ford. Il quesito? Ataman dovrà trovare la chimica giusta: in questo modo nessun traguardo sarà precluso. Stavolta Bologna - Fortitudo e Virtus - parte un gradino indietro anche se le Vu nere sembrano essere pronte ad aprire un nuovo ciclo con il grande Boscia Tanjevic alla guida. L’ex cittì ha allestito una squadra alta, come piace a lui, anche se all’inizio non sarà facile dimenticare Ginobili e Jaric. Lo jugoslavo Mladen Sekularac, 21 anni, si presenta come il clone di Danilovic: è lui, Sekularac, il giocatore giudicato il miglior acquisto del campionato per la sua spettacolarità.
Milano e Roma, le due metropoli, sembrano essere tornate a splendere anche nel basket. L’Olimpia, che è la squadra più titolata d’Italia (25 scudetti) con Giorgio Corbelli e Attilio Caja sul ponte di comando s’è vestita a nuovo. Spicca Hugo Sconochini, c’è Vanuzzo, poi ci sono Coldebella e Warren Kidd, centro ammirato per la sua forza prima a Milano e poi a Roma. Ed eccoci a Roma. La Virtus del presidente Claudio Toti ha cambiato tutto, staff e giocatori. Toti, che ha lavorato con bravura senza mai cercare clamori, ha affidato il club a Roberto Brunamonti, nuovo gm, mentre in panchina ha chiamato Piero Bucchi. Carlton Myers, che domani a Varese insegue il traguardo dei 9000 punti (ne mancano 17) avrà al fianco i play Jenkins e e Davide Bonora, la forza di Santiago sotto le plance, la determinazione di capitan Tonolli e di Marko Tusek, la voglia di riscatto di Righetti. Sembra essere un pizzico dietro le migliori, la Virtus, ma può essere la sorpresa del torneo. Qualche uomo ha cambiato maglia. Pozzecco ha lasciato Varese per la Fortitudo, Meneghin da Bologna è tornato a Varese per rigenerarsi e Gregor Fucka ha scelto Barcellona per una nuova avventura. E, in tema di avventura, c’è chi ha preferito scendere di categoria per continuare. E’ la storia di Antonello Riva che gioca nella Tris Virtus Rieti, B2, insieme al figlio Ivan. Domani Nemko Kid, 40 anni compiuti, nell’esordio del suo campionato scenderà in campo insieme al figlio: l’evento, finora l’unico in Italia, avverrà a Montegranaro. «Proverò emozione ma durerà un attimo - ha spegato Antonello Riva - perché poi conterà la partita». Ivan, che ha scelto il basket perché gli piaceva e non per via del papà campione, finge di freddezza. «Papà? In campo lo vedo come un compagno di squadra cui passare la palla al momento giusto». Si parte e oggi c’è subito un anticipo di grande spessore, quello tra la Scavolini e il Montepaschi Siena, il via ufficiale alla stagione numero 81, e per Crespi, coach di Pesaro, è subito il momento della verità.
Carlo Santi
Girotondo a ventinove gradi cercando una fontana, dell’acqua fresca: bisogna farsi scorrere sulla pelle tanta ruggine prima di scoprire schemi, giocatori, squadre perché mai come stavolta molti hanno cambiato roster e strategie. A guardar bene, la squadra che a prima vista ha modificato meno delle altre è Treviso. La Benetton campione d’Italia ha mantenuto quasi tutto il suo organico, ma ha cambiato l’allenatore: al posto di Mike D’Antoni, tornato negli Usa, è arrivato Ettore Messina. Sono due tecnici diversi per impostazione, ma entrambi sono una sicurezza. Principale novità dei tuttiverdi, dove il play è rimasto Edney coadiuvato da Bulleri, è l’arrivo di Langdon, guardia statunitense che ha preso il posto di Charlie Bell finito a Bologna, sponda Virtus. Treviso al vertice, Siena è la sfidante. La Montepaschi del "principe“ Ataman ha costruito un gruppo solido; sono arrivati il turco Turkcan (che con Chiacig formerà una coppia super in area), il greco Vuckevic e la guardia Usa Ford. Il quesito? Ataman dovrà trovare la chimica giusta: in questo modo nessun traguardo sarà precluso. Stavolta Bologna - Fortitudo e Virtus - parte un gradino indietro anche se le Vu nere sembrano essere pronte ad aprire un nuovo ciclo con il grande Boscia Tanjevic alla guida. L’ex cittì ha allestito una squadra alta, come piace a lui, anche se all’inizio non sarà facile dimenticare Ginobili e Jaric. Lo jugoslavo Mladen Sekularac, 21 anni, si presenta come il clone di Danilovic: è lui, Sekularac, il giocatore giudicato il miglior acquisto del campionato per la sua spettacolarità.
Milano e Roma, le due metropoli, sembrano essere tornate a splendere anche nel basket. L’Olimpia, che è la squadra più titolata d’Italia (25 scudetti) con Giorgio Corbelli e Attilio Caja sul ponte di comando s’è vestita a nuovo. Spicca Hugo Sconochini, c’è Vanuzzo, poi ci sono Coldebella e Warren Kidd, centro ammirato per la sua forza prima a Milano e poi a Roma. Ed eccoci a Roma. La Virtus del presidente Claudio Toti ha cambiato tutto, staff e giocatori. Toti, che ha lavorato con bravura senza mai cercare clamori, ha affidato il club a Roberto Brunamonti, nuovo gm, mentre in panchina ha chiamato Piero Bucchi. Carlton Myers, che domani a Varese insegue il traguardo dei 9000 punti (ne mancano 17) avrà al fianco i play Jenkins e e Davide Bonora, la forza di Santiago sotto le plance, la determinazione di capitan Tonolli e di Marko Tusek, la voglia di riscatto di Righetti. Sembra essere un pizzico dietro le migliori, la Virtus, ma può essere la sorpresa del torneo. Qualche uomo ha cambiato maglia. Pozzecco ha lasciato Varese per la Fortitudo, Meneghin da Bologna è tornato a Varese per rigenerarsi e Gregor Fucka ha scelto Barcellona per una nuova avventura. E, in tema di avventura, c’è chi ha preferito scendere di categoria per continuare. E’ la storia di Antonello Riva che gioca nella Tris Virtus Rieti, B2, insieme al figlio Ivan. Domani Nemko Kid, 40 anni compiuti, nell’esordio del suo campionato scenderà in campo insieme al figlio: l’evento, finora l’unico in Italia, avverrà a Montegranaro. «Proverò emozione ma durerà un attimo - ha spegato Antonello Riva - perché poi conterà la partita». Ivan, che ha scelto il basket perché gli piaceva e non per via del papà campione, finge di freddezza. «Papà? In campo lo vedo come un compagno di squadra cui passare la palla al momento giusto». Si parte e oggi c’è subito un anticipo di grande spessore, quello tra la Scavolini e il Montepaschi Siena, il via ufficiale alla stagione numero 81, e per Crespi, coach di Pesaro, è subito il momento della verità.
Carlo Santi