ROSETO. «Il giocatore Mario Boni è stato sospeso da ogni attività a tempo indeterminato per aver rilasciato dichiarazioni lesive del prestigio della società Roseto Basket». Pesce d'aprile? Niente affatto, sono le poche parole con le quali il patron dell'Euro Roseto Michele Martinelli ha comunicato il provvedimento dopo il burrascoso dopo partita di Roseto-Biella di sabato scorso. Il capitano paga per tutti, dunque, pur avendo parlato a nome di tutta la squadra. «Chi ci mette la faccia, poi se la taglia», è stata la risposta di Martinelli. Un provvedimento che rappresenta la fine di un rapporto logoro? «Non direi», ha aggiunto Martinelli, «visto che con Mario ci siamo incontrati e anche intesi. Non mi fa piacere metterlo fuori».
Martinelli, a cui la squadra ha rimproverato di avere usato parole forti nell'intervallo della gara con Biella, ha precisato: «Ho detto ai giocatori "Sport is performance business, no performance no business". Non mi sembra di aver offeso nessuno». Quando sarà reintegrato Boni? «Vedremo», ha concluso Martinelli, «può darsi che salterà solo la partita di Roma o anche quella di giovedì con Milano e la successiva di Bologna». La reazione di Martinelli al comunicato letto da Boni e Grant sabato scorso, dunque, in cui la squadra lamentava il mancato pagamento degli stipendi di febbraio e della parte relativa ai contratti di immagine, non si è fatta attendere, anche se, viste le ormai flebili speranze che restano per entrare nei play off e gli impegni ravvicinati che vedrà l'Euro in campo tre volte in sei giorni, era lecito attendersi una multa esemplare da comminare a Boni che, viste le circostanze, l'avrebbe divisa con la squadra. Super Mario ha accettato la decisione di Martinelli senza rilasciare dichiarazioni nel merito, mentre a nome dei compagni ha parlato solo Josh Grant limitandosi a dire: «E' stato un grosso equivoco e ci dispiace che sia stato Mario ad andarci di mezzo. Speriamo di riaverlo presto con noi». Una brutta storia, insomma, l'ennesima di una stagione che in molti non vedono l'ora che finisca, contenti che almeno la permanenza in serie A1 sia al sicuro. L'esclusione di Boni, colpevole di essersi fidato delle motivazioni addotte dai compagni (mentre la società avrebbe regolarmente pagato le spettanze il giorno prima della partita con Biella) e, probabilmente, di non aver consultato prima il suo presidente con il quale, comunque, ha sempre avuto un buonissimo rapporto, fa tirare un sospiro di sollievo ad una Wurth Roma che, per ironia della sorte, ha fuori per infortuni Carlton Myers e il centro titolare Ben Handlogten, mentre Marcaccini va in campo stringendo i denti. Di contro ora l'Euro si ritrova con il giovane Sisinni a fare il decimo, con Monti non ancora recuperato appieno dopo l'infortunio al piede, e con Brunner che sembra già sul piede di partenza senza essere stato mai schierato nemmeno nei dieci.
Nel frattempo, dei ventilati nuovi acquisti è arrivato solo il play maker Sean Colson che, però, no sarà disponibile né per la gara di questa sera né, con ogni probabilità, per quella di giovedì contro la Adecco Milano, mancando i tempi tecnici necessari al tesseramento.
A giorni dovrebbero arrivare Vernon "Mad Max" Maxwell, ex grande stella della Nba, e Willie Burton, anche se il condizionale è d'obbligo in quanto è ormai dimostrato che gli americani arrivano sono quando sono atterrati all'aeroporto e hanno preso la via di Roseto.
Giorgio Pomponi
Martinelli, a cui la squadra ha rimproverato di avere usato parole forti nell'intervallo della gara con Biella, ha precisato: «Ho detto ai giocatori "Sport is performance business, no performance no business". Non mi sembra di aver offeso nessuno». Quando sarà reintegrato Boni? «Vedremo», ha concluso Martinelli, «può darsi che salterà solo la partita di Roma o anche quella di giovedì con Milano e la successiva di Bologna». La reazione di Martinelli al comunicato letto da Boni e Grant sabato scorso, dunque, in cui la squadra lamentava il mancato pagamento degli stipendi di febbraio e della parte relativa ai contratti di immagine, non si è fatta attendere, anche se, viste le ormai flebili speranze che restano per entrare nei play off e gli impegni ravvicinati che vedrà l'Euro in campo tre volte in sei giorni, era lecito attendersi una multa esemplare da comminare a Boni che, viste le circostanze, l'avrebbe divisa con la squadra. Super Mario ha accettato la decisione di Martinelli senza rilasciare dichiarazioni nel merito, mentre a nome dei compagni ha parlato solo Josh Grant limitandosi a dire: «E' stato un grosso equivoco e ci dispiace che sia stato Mario ad andarci di mezzo. Speriamo di riaverlo presto con noi». Una brutta storia, insomma, l'ennesima di una stagione che in molti non vedono l'ora che finisca, contenti che almeno la permanenza in serie A1 sia al sicuro. L'esclusione di Boni, colpevole di essersi fidato delle motivazioni addotte dai compagni (mentre la società avrebbe regolarmente pagato le spettanze il giorno prima della partita con Biella) e, probabilmente, di non aver consultato prima il suo presidente con il quale, comunque, ha sempre avuto un buonissimo rapporto, fa tirare un sospiro di sollievo ad una Wurth Roma che, per ironia della sorte, ha fuori per infortuni Carlton Myers e il centro titolare Ben Handlogten, mentre Marcaccini va in campo stringendo i denti. Di contro ora l'Euro si ritrova con il giovane Sisinni a fare il decimo, con Monti non ancora recuperato appieno dopo l'infortunio al piede, e con Brunner che sembra già sul piede di partenza senza essere stato mai schierato nemmeno nei dieci.
Nel frattempo, dei ventilati nuovi acquisti è arrivato solo il play maker Sean Colson che, però, no sarà disponibile né per la gara di questa sera né, con ogni probabilità, per quella di giovedì contro la Adecco Milano, mancando i tempi tecnici necessari al tesseramento.
A giorni dovrebbero arrivare Vernon "Mad Max" Maxwell, ex grande stella della Nba, e Willie Burton, anche se il condizionale è d'obbligo in quanto è ormai dimostrato che gli americani arrivano sono quando sono atterrati all'aeroporto e hanno preso la via di Roseto.
Giorgio Pomponi