PESARO — Due i volti noti in parterre che si sono mossi per venire a vedere dal vivo la prima recita di questo 81° campionato: Charlie Recalcati, Ct della Nazionale azzurra, e un Valerio Bianchini in gran forma dopo aver allestito a Roseto una squadra intrigante come dirigente. Proprio il «vate» invita Pesaro a non scoraggiarsi e distilla scintille di positività: «Con la gioventù servono paglia e pazienza, come dicevano i nostri vecchi. Io comunque ho visto un leader: Pecile mi è piaciuto tantissimo, anche negli errori, quando ha sbagliato è stato per eccesso di generosità. Andrea ha un cuore strepitoso, ha dettato il ritmo giusto, ha coinvolto il pubblico: segnali bellissimi per Pesaro e per la Nazionale. E poi scusate, ve lo devo dire: in questo palasport si sta troppo bene, sembra di essere in America. Allestimenti e coreografie sono super, il colpo d'occhio è fantastico e poi il pubblico risponde sempre con grande amore alle proposte della squadra».
Anche Recalcati vede il bicchiere mezzo pieno.
«Pesaro ha sbagliato alcune scelte quando Siena era in crisi e questo gli ha permesso di riprendere le redini della partita che stava ormai perdendo. Nella ripresa sicuramenteil Montepaschi è calato, ma ho visto anche la crescita di una Scavolini che pian piano ha preso coraggio. Certo — aggiunge Charlie —, per trovare i giusti equilibri ha bisogno di poter contare su Beric e Richardson, che sono gli elementi di maggior classe: la riscossa è venuta dai loro lampi».
Chi erano gli osservati speciali del Ct azzurro?
«Sono sincero, ero qui solo per vedere Scarone. Per capire se è un giocatore recuperabile per la Nazionale: non ha giocato una grande partita anche se ha dimostrato che fisicamente è tornato a posto. Quanto a Pecile e Chiacig so cosa valgono, non hanno bisogno di esami».
e.f.
Anche Recalcati vede il bicchiere mezzo pieno.
«Pesaro ha sbagliato alcune scelte quando Siena era in crisi e questo gli ha permesso di riprendere le redini della partita che stava ormai perdendo. Nella ripresa sicuramenteil Montepaschi è calato, ma ho visto anche la crescita di una Scavolini che pian piano ha preso coraggio. Certo — aggiunge Charlie —, per trovare i giusti equilibri ha bisogno di poter contare su Beric e Richardson, che sono gli elementi di maggior classe: la riscossa è venuta dai loro lampi».
Chi erano gli osservati speciali del Ct azzurro?
«Sono sincero, ero qui solo per vedere Scarone. Per capire se è un giocatore recuperabile per la Nazionale: non ha giocato una grande partita anche se ha dimostrato che fisicamente è tornato a posto. Quanto a Pecile e Chiacig so cosa valgono, non hanno bisogno di esami».
e.f.
Fonte: Il Resto del Carlino