PESARO — Non si può dire che sia stata una bella partita. Ma questo non interessa a nessuno, soprattutto ai tifosi biancoverdi. Ciò che conta è la vittoria e la Montepaschi l'ha raggiunta al termine di una partita dominata per 40' (con un piccolo black out a metà terzo quarto) grazie alla classe di Turkcan, allo strapotere di Chiacig, alla diligenza tattica di Zukauskas, alla concretezza di Vukcevic e ai flashes di Ford.
«Devo dire — ammette il coach biancoverde Ergin Ataman — che le prime partite del campionato non danno mai tanto spettacolo. Le squadre sentono l'emozione e i collegamenti offensivi non sono pronti. Noi abbiamo iniziato molto bene la partita. Fin dal primo minuto abbiamo giocato forte in difesa, facendo capire che anche in una squadra di stelle l'intensità difensiva può essere altissima. Ed essere riusciti a mantenere la squadra di casa a soli 63 punti è stato un grande risultato».
Turkcan e Chiacig hanno veramente giganteggiato.
«Abbiamo una grandissima forza sotto canestro — dice ancora Ataman —. Ma vorrei spendere due parole anche per Scarone, che ha giocato per la squadra senza mai forzare un pallone. Questo ovviamente non è il suo gioco. Non è il gioco dello Scarone di due anni fa. Ma in questo modo ha dimostrato grande maturità e per questo gli vanno fatti i complimenti».
Crespi, coach di Pesaro: «Credo che abbiamo impiegato almeno 15 minuti a capire che potevamo giocare la partita. Perché dopo non abbiamo fatto né delle cose diverse né inventate. La squadra si è semplicemente bloccata di fronte all'assenza di un punto di riferimento inziale. D'altronde Siena è fortissima, ma questo lo si sapeva già».
Federico Cappelli
«Devo dire — ammette il coach biancoverde Ergin Ataman — che le prime partite del campionato non danno mai tanto spettacolo. Le squadre sentono l'emozione e i collegamenti offensivi non sono pronti. Noi abbiamo iniziato molto bene la partita. Fin dal primo minuto abbiamo giocato forte in difesa, facendo capire che anche in una squadra di stelle l'intensità difensiva può essere altissima. Ed essere riusciti a mantenere la squadra di casa a soli 63 punti è stato un grande risultato».
Turkcan e Chiacig hanno veramente giganteggiato.
«Abbiamo una grandissima forza sotto canestro — dice ancora Ataman —. Ma vorrei spendere due parole anche per Scarone, che ha giocato per la squadra senza mai forzare un pallone. Questo ovviamente non è il suo gioco. Non è il gioco dello Scarone di due anni fa. Ma in questo modo ha dimostrato grande maturità e per questo gli vanno fatti i complimenti».
Crespi, coach di Pesaro: «Credo che abbiamo impiegato almeno 15 minuti a capire che potevamo giocare la partita. Perché dopo non abbiamo fatto né delle cose diverse né inventate. La squadra si è semplicemente bloccata di fronte all'assenza di un punto di riferimento inziale. D'altronde Siena è fortissima, ma questo lo si sapeva già».
Federico Cappelli