SIENA — Buona la prima! La Montepaschi sbanca Pesaro nell'anticipo televisivo, conquistando i primi due punti in palio. Primo canestro di Roberto Chiacig dopo 47 secondi di gioco. Non a caso, visto che il gigante biancoverde con 18 punti, 15 rimbalzi e 35 di valutazione si candida subito a miglior giocatore sotto canestro, e non solo, avendo in «casa» una temibile concorrenza. Turkcan infatti ha segnato anche lui 18 punti, catturando 10 rimbalzi.
Tante certezze
E proprio dai tabelloni ripartono le certezze più tranquillizzanti per una Montepaschi che si è presentata — come prevedibile — senza la qualità della costanza. I colpi di acceleratore però sono stati micidiali: 29-11 dopo 13'30" di gioco, e partita che sembrava già terminata, visto il 5/6 sciorinato da Ford a cavallo tra il primo e il secondo parziale. Disarmante la semplicità con cui i giganti mensanini hanno tamponato ogni tentativo di Lacey e McGhee, mentre in regia andava in onda il duello tutto italiano tra Scarone e l'indomito Pecile. Proprio quest'ultimo, approfittando della marcia in più, ha dato alla Scavolini quella velocità che ha permesso ai cucinieri di riaccendere la speranza. Tanto che dal 45-29 il vantaggio si è ridotto sul 49-45 e ancora 56-52 a 7'30" dallafine.
E quando il gioco si è fatto duro, ecco che le rocce della Montepaschi, Chiacig prima e Turkcan poi, hanno inchiodato definitivamente il risultato. Per la soddisfazione dei tanti tifosi mensanini. Anche se di vero spettacolo i cinquemila spettattori in tribuna e tutti gli altri intrattenuti in tv da Franco Lauro con l'assistant Marco Bonamico (ex biancoverde) ne hanno visto ben poco.
La visione di gioco di Scarone, gli sprazzi illuminanti di Ford, la silenziosa e certosina difesa di Zukauskas, l'incrollabilità delle due torri, per 7' con il supporto di Maggioli, nonché l'utilitarismo di Vukcevic, uomo che bisogna rincorrere in ogni angolo del campo, hanno dipinto il primo quadro sicuramente perfettibile di una squadra che intanto raggiunge il primo obiettivo, quello della conquista — per di più in trasferta — dei punti in palio. Sei gli uomini d'oro che lo scorso anno vìolarono Pesaro, ieri sono stati sette, e con una prestazione tecnica di minore spessore (22 perse e 19 recuperate, solo Chiacig col differenziale positivo). Il tempo non può che lavorare a favore di Ataman, e già incalza giovedì al PalaSclavo il Trieste. Riflettendo comunque a lungo sulle sbandate pericolose che ancora una volta, soprattutto nel terzo parziale, la sua corazzata ha subìto, contro una Scavolini piena di tanta buona volontà, ma con il tasso qualitativo di Beric e compagni non proprio di alto livello.
Uno sguardo a Gentile
Intanto, fermo Stefanov per almeno tre settimane, urge nel ruolo di playmaker un sostituto. A gettoni, per almeno due mesi, questa la missione che si è posto il gm Minucci, e per primo a effettuare un «provino» ecco nientemeno Nando Gentile, che viene a calcare il parquet di viale Sclavo. Domani mattina il suo assaggio, senza alcun impegno da parte della società, che scandaglia il mercato a 360 gradi, quindi in Italia e nel resto d'Europa. La soluzione ovviamente richiede tempi ristretti e anche scelte di qualità: un'altra stella in arrivo? E' più che probabile, anzi...
Patrizio Forci
Tante certezze
E proprio dai tabelloni ripartono le certezze più tranquillizzanti per una Montepaschi che si è presentata — come prevedibile — senza la qualità della costanza. I colpi di acceleratore però sono stati micidiali: 29-11 dopo 13'30" di gioco, e partita che sembrava già terminata, visto il 5/6 sciorinato da Ford a cavallo tra il primo e il secondo parziale. Disarmante la semplicità con cui i giganti mensanini hanno tamponato ogni tentativo di Lacey e McGhee, mentre in regia andava in onda il duello tutto italiano tra Scarone e l'indomito Pecile. Proprio quest'ultimo, approfittando della marcia in più, ha dato alla Scavolini quella velocità che ha permesso ai cucinieri di riaccendere la speranza. Tanto che dal 45-29 il vantaggio si è ridotto sul 49-45 e ancora 56-52 a 7'30" dallafine.
E quando il gioco si è fatto duro, ecco che le rocce della Montepaschi, Chiacig prima e Turkcan poi, hanno inchiodato definitivamente il risultato. Per la soddisfazione dei tanti tifosi mensanini. Anche se di vero spettacolo i cinquemila spettattori in tribuna e tutti gli altri intrattenuti in tv da Franco Lauro con l'assistant Marco Bonamico (ex biancoverde) ne hanno visto ben poco.
La visione di gioco di Scarone, gli sprazzi illuminanti di Ford, la silenziosa e certosina difesa di Zukauskas, l'incrollabilità delle due torri, per 7' con il supporto di Maggioli, nonché l'utilitarismo di Vukcevic, uomo che bisogna rincorrere in ogni angolo del campo, hanno dipinto il primo quadro sicuramente perfettibile di una squadra che intanto raggiunge il primo obiettivo, quello della conquista — per di più in trasferta — dei punti in palio. Sei gli uomini d'oro che lo scorso anno vìolarono Pesaro, ieri sono stati sette, e con una prestazione tecnica di minore spessore (22 perse e 19 recuperate, solo Chiacig col differenziale positivo). Il tempo non può che lavorare a favore di Ataman, e già incalza giovedì al PalaSclavo il Trieste. Riflettendo comunque a lungo sulle sbandate pericolose che ancora una volta, soprattutto nel terzo parziale, la sua corazzata ha subìto, contro una Scavolini piena di tanta buona volontà, ma con il tasso qualitativo di Beric e compagni non proprio di alto livello.
Uno sguardo a Gentile
Intanto, fermo Stefanov per almeno tre settimane, urge nel ruolo di playmaker un sostituto. A gettoni, per almeno due mesi, questa la missione che si è posto il gm Minucci, e per primo a effettuare un «provino» ecco nientemeno Nando Gentile, che viene a calcare il parquet di viale Sclavo. Domani mattina il suo assaggio, senza alcun impegno da parte della società, che scandaglia il mercato a 360 gradi, quindi in Italia e nel resto d'Europa. La soluzione ovviamente richiede tempi ristretti e anche scelte di qualità: un'altra stella in arrivo? E' più che probabile, anzi...
Patrizio Forci