ROSETO. Finiti gli esperimenti, è tempo di fare sul serio. Con l'impegno odierno con l'Olimpia Milano, la più gloriosa società italiana con i suoi 25 scudetti, si apre per l'Euro Roseto una stagione importante per molti aspetti: innanzitutto è la prima a livello di serie A1 non griffata Martinelli, bensì Enzo Amadio, nuovo proprietario, che dall'imprenditore aquilano ha senza dubbio ereditato l'ambizione. Inoltre sarà la prima stagione in cui Roseto sarà chiamata ad affrontare il duplice impegno campionato e Coppa Uleb. Di conseguenza, gli stimoli non dovrebbero mancare.
Ma come arriva l'Euro alla luce delle ultime importanti rivoluzioni al debutto contro la rinnovata formazione delle "Scarpette rosse"? «Arriva come uno studente che si è preparato due mesi sopra un esame e che a due giorni dall'appello scopre che nel programma sono stati inseriti dei testi nuovi dei quali non conosce nemmeno la prefazione», sorride il coach Phil Melillo. «Sappiamo tutti come sono andate le cose. L'infortunio di Monroe, Meek che non si è rivelato il giocatore che ci aspettavamo, la vicenda Sesar. Tutte situazioni che abbiamo subito e delle quali nessuno ha colpa, ma che hanno determinato un ulteriore sforzo della società sul mercato e tutto quello che ne consegue». Come prosegue l'inserimento dei nuovi: «Con Milic ho lavorato a partire da giovedì pomeriggio sugli schemi d'attacco e sulle situazioni di gioco di Milano. E' un ragazzo dotato di grande intelligenza cestistica, ma il problema è un altro, e cioè che ora come ora non regge il campo per più di 20'. Per quanto riguarda Pieri problemi non ce ne sono, mentre Radosevic e Davis li avremo solo a partire dalla gara di Bologna».
Ma intanto c'è Milano che rappresenta il vero debutto "bis" di Melillo a Roseto: «Sì, ammette arrossendo, «anche se abbiamo già disputato delle partite amichevoli sul nostro campo, l'atmosfera del campionato è diversa. Dal pubblico ci aspettiamo subito una grande mano: dovrà essere il sesto uomo, perché noi siamo un po' indietro per le ragioni che ho spiegato».
Ciò non toglie che si va in campo per vincere contro un'Olimpia che sembra lontanissima parente della squadra che ha conquistato due salvezze sofferte negli ultimi due campionati: «Diamine non c'è paragone», esclama il coach dell'Euro. «Milano quest'anno è una squadra ben allenata costruita per entrare nei play off, com'è anche nei nostri obiettivi. La cosa che mi preoccupa di più è l'esperienza di giocatori come Coldebella, Kidd, Sconochini (il quale dopo la "sbornia" del secondo posto ai Mondiali con l'Argentina da una settimana ha raggiunto la sua nuova squadra, ndc) e gli stessi Alberti e Ferroni, mentre Rancik è temibile per le sue caratteristiche tecniche che lo portano a colpire anche lontano dal canestro e Simpkins è veloce e imprevedibile. Sarà una partita per noi difficilissima anche perché come tutte le squadre di Caja ci troveremo di fronte una difesa molto organizzata. Per noi la chiave di volta è la stessa: difendere bene per attaccare al meglio, perché io sono convinto che tutte le vittorie nascono da una buona difesa».
Per l'impegno odierno, che presenta la novità già sperimentata in estate del triplo arbitro (per l'occasione sono stati designati il romano Grossi e i pisani Corrias e Duranti), si prevede una grande affluenza di pubblico al PalaSalara. Oltre ai 1.100 abbonamenti venduti, infatti, molti sono gli appassionati che prenderanno d'assalto i botteghini per assistere alla prima dell'Euro, mentre i ragazzi della Curva Nord potrebbero sorprendere tutti con effetti speciali. Roseto ne ha proprio bisogno.
Giorgio Pomponi
Ma come arriva l'Euro alla luce delle ultime importanti rivoluzioni al debutto contro la rinnovata formazione delle "Scarpette rosse"? «Arriva come uno studente che si è preparato due mesi sopra un esame e che a due giorni dall'appello scopre che nel programma sono stati inseriti dei testi nuovi dei quali non conosce nemmeno la prefazione», sorride il coach Phil Melillo. «Sappiamo tutti come sono andate le cose. L'infortunio di Monroe, Meek che non si è rivelato il giocatore che ci aspettavamo, la vicenda Sesar. Tutte situazioni che abbiamo subito e delle quali nessuno ha colpa, ma che hanno determinato un ulteriore sforzo della società sul mercato e tutto quello che ne consegue». Come prosegue l'inserimento dei nuovi: «Con Milic ho lavorato a partire da giovedì pomeriggio sugli schemi d'attacco e sulle situazioni di gioco di Milano. E' un ragazzo dotato di grande intelligenza cestistica, ma il problema è un altro, e cioè che ora come ora non regge il campo per più di 20'. Per quanto riguarda Pieri problemi non ce ne sono, mentre Radosevic e Davis li avremo solo a partire dalla gara di Bologna».
Ma intanto c'è Milano che rappresenta il vero debutto "bis" di Melillo a Roseto: «Sì, ammette arrossendo, «anche se abbiamo già disputato delle partite amichevoli sul nostro campo, l'atmosfera del campionato è diversa. Dal pubblico ci aspettiamo subito una grande mano: dovrà essere il sesto uomo, perché noi siamo un po' indietro per le ragioni che ho spiegato».
Ciò non toglie che si va in campo per vincere contro un'Olimpia che sembra lontanissima parente della squadra che ha conquistato due salvezze sofferte negli ultimi due campionati: «Diamine non c'è paragone», esclama il coach dell'Euro. «Milano quest'anno è una squadra ben allenata costruita per entrare nei play off, com'è anche nei nostri obiettivi. La cosa che mi preoccupa di più è l'esperienza di giocatori come Coldebella, Kidd, Sconochini (il quale dopo la "sbornia" del secondo posto ai Mondiali con l'Argentina da una settimana ha raggiunto la sua nuova squadra, ndc) e gli stessi Alberti e Ferroni, mentre Rancik è temibile per le sue caratteristiche tecniche che lo portano a colpire anche lontano dal canestro e Simpkins è veloce e imprevedibile. Sarà una partita per noi difficilissima anche perché come tutte le squadre di Caja ci troveremo di fronte una difesa molto organizzata. Per noi la chiave di volta è la stessa: difendere bene per attaccare al meglio, perché io sono convinto che tutte le vittorie nascono da una buona difesa».
Per l'impegno odierno, che presenta la novità già sperimentata in estate del triplo arbitro (per l'occasione sono stati designati il romano Grossi e i pisani Corrias e Duranti), si prevede una grande affluenza di pubblico al PalaSalara. Oltre ai 1.100 abbonamenti venduti, infatti, molti sono gli appassionati che prenderanno d'assalto i botteghini per assistere alla prima dell'Euro, mentre i ragazzi della Curva Nord potrebbero sorprendere tutti con effetti speciali. Roseto ne ha proprio bisogno.
Giorgio Pomponi