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Snaidero curiosa

Frates: vogliamo vedere cosa siamo capaci di fare a Livorno

«Siamo contenti che la A cominci. Sette settimane di lavoro sono un impegno. È ora di sfogarci sul campo. La squadra è rinnovata, con giocatori inseriti in tempi diversi. Non abbiamo il polso della situazione, ma non viaggiamo al buio. Siamo curiosi di vedere che siamo capaci di fare. Con Mulaomerovic, per esempio, ci siamo allenati 4 o 5 volte».
Così coach Frates alla vigilia del debutto a Livorno. È campionato e la Snaidero parte per la sfida in casa della Mabo (arbitri Tola, Ramilli e Letizia; diretta su Radio Spazio) con 11 uomini. Con Munini e Confente nono e decimo, 5 sono extracomunitari e uno dovrà stare fuori. Frates scioglierà la riserva oggi, dopo l’ultimo allenamento.
Il dubbio è solo tra Vujacic e Mulaomerovic?
«No, fra tutti e 5 ne sceglierò 4. Il problema è mio».
La squadra alla vigilia?
«Ha lavorato con impegno, come sempre. Siamo tranquilli, anche se come previsto non siamo al 100 per 100. C’è disomogenietà di condizione. Sperio sia così anche per gli altri. Comunque, abbiamo preparato le cose da fare. Il precampionato, quando si pensa solo a se stessi, è diverso dal torneo, quando ci si adegua agli avversari senza perdere identità».
Il precedente di domenica con Livorno è indicativo?
«Non molto. Spero che i nuovi del campionato italiano abbiano preso conoscenza degli avversari. In particolare Alexander di Elliott».
Studiato qualcosa per lui?
«L’uomo adatto per marcare uno pericoloso lontano e fronte a canestro, con il 44-45 per cento da tre l’anno scorso, ce l’abbiamo più della passata stagione quando Alibegovic lo soffriva, anche se a Livorno siamo andati a giocare con una squadra senza lunghi. È proprio Alexander: ha le qualità atletiche per marcare Elliott in ogni parte del campo».
Tutti lì i pericoli?
«La Mabo è ben combinata. In penetrazione ha McLeod. Sambugaro è un cecchino, con il 50 per cento da tre; ha pazienza nel selezionare i tiri. Questi sono i punti cruciali. Poi c’è Mutavdzic uomo d’area, tecnico e con mano buona a cui si sa che concedere».
Livorno è pimpante.
«È partita fin dall’inizio con la squadra tipo, ha lo zoccolo duro della stagione scorsa. Con Trieste è fra le 5 o 6 compagini pronte al via».
Valerio Morelli
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