SCAVOLINI PESARO: Beric 6, Gilbert 2, Richardson 6, Gigena 6, Malaventura , Lacey 10, Pecile 16, Mc Ghe 8, Albano 9, Christoffersen . All. Crespi.
MONTEPASCHI SIENA: Zukauskas 5, Turkcan 18, Berk. Vukcevic 13, Ford 13, Nobile, Scarone 4, Chiacig 18, Maggioli . All. Ataman.
Arbitri: Facchini , Taurino e Sardella.
Note: in tribuna Recalcati e Bianchini. Primo tempo 11 a 20, secondo tempo 25 a 37; terzo tempo 47 a 54. Spettatori 5.012. Uscito per 5 falli Beric nella Scavolini.
PESARO _ Come quei palazzi signorili che il tempo, ed il denaro sempre meno abbondante, rendono immensi. Troppo. Tutto troppo grande.
Dal palazzo, frutto dei giorni della megalomania e ridotto dell'intero anello superiore, alla squadra. Oggi ridimensionata, giovane, fragile questa Scavolini che fa sognare i suoi tifosi solo per un breve giro di lancette contro questo Montepaschi troppo abbondante come la nuova nobiltà.
L'urlo di Pesaro si alza solo tra le fine del terzo tempo e primi minuti dell'ultimo quarto. Tre colpi di cannone (Richardson, Beric ed un due più uno di Lacey), portano la Scavolini ad un meno quattro che è l'unica parentesi rosa della formazione di Crespi. E un Montepaschi così Pesaro difficilmente lo rivedrà: priva di Stefanov, il play che la fece grande il passato campionato, e con alcuni giocatori ancora lontani da un buon stato di forma, la formazione di Ataman non è apparsa un rullo compressore.
Ma davanti non aveva nulla da asfaltare. Basterà solo un dato: la Scavolini ha segnato il primo canestro su azione con Lacey dopo 5 minuti e mezzo dal salto a due. Prima, leggero come una piuma, un tiro libero di Beric. Ma è troppo presto per giudicare Siena anche perché ha obiettivi diversi la squadra toscana, formazione che non guarda sicuramente al campionato di Pesaro.Quello della Scavolini è un altro film. Non concorre per il «Leone d'oro» a Venezia.
Una partita che viaggia subito in salita per Pesaro: senza rimbalzi e con Beric e Richardson che fanno tappezzeria, Pesaro scivola piano piano in fondo alla piscina: un meno 19 (11 a 30) ad inizio del secondo quarto con le telecamere Rai ancora spente. Chiacig spazzola tutto sotto i tabelloni e Turckan fa il resto. Poi, quando Ataman manda in campo Ford, capocannoniere in Grecia con l'Olimpiakos, la storia è bella che finita.
Non impressiona questo Montepaschi che, cercando una guardia di scorta, domani farà un provino a Nando Gentile, ma la squadra toscana produce cose semplici e tutte giuste andando a raccogliere i frutti e il grasso divario, sotto canestro. Quanto basta per una Scavolini tutta appesa al solo Pecile, sicuramente il migliore in campo dei locali assieme al pivot Lacey. Un po' poco.
E alla fine, terminata le interviste di rito, la faccia di Crespi è quella di un tecnico preoccupato. Sta lì, appoggiato ad una parete, assieme all'amico telecronista Fabio Tranquillo e al vice Stefano Cioppi a «ripensare» a questa squadra che darà forse frutti a tempi lunghi.
Maurizio Gennari
MONTEPASCHI SIENA: Zukauskas 5, Turkcan 18, Berk. Vukcevic 13, Ford 13, Nobile, Scarone 4, Chiacig 18, Maggioli . All. Ataman.
Arbitri: Facchini , Taurino e Sardella.
Note: in tribuna Recalcati e Bianchini. Primo tempo 11 a 20, secondo tempo 25 a 37; terzo tempo 47 a 54. Spettatori 5.012. Uscito per 5 falli Beric nella Scavolini.
PESARO _ Come quei palazzi signorili che il tempo, ed il denaro sempre meno abbondante, rendono immensi. Troppo. Tutto troppo grande.
Dal palazzo, frutto dei giorni della megalomania e ridotto dell'intero anello superiore, alla squadra. Oggi ridimensionata, giovane, fragile questa Scavolini che fa sognare i suoi tifosi solo per un breve giro di lancette contro questo Montepaschi troppo abbondante come la nuova nobiltà.
L'urlo di Pesaro si alza solo tra le fine del terzo tempo e primi minuti dell'ultimo quarto. Tre colpi di cannone (Richardson, Beric ed un due più uno di Lacey), portano la Scavolini ad un meno quattro che è l'unica parentesi rosa della formazione di Crespi. E un Montepaschi così Pesaro difficilmente lo rivedrà: priva di Stefanov, il play che la fece grande il passato campionato, e con alcuni giocatori ancora lontani da un buon stato di forma, la formazione di Ataman non è apparsa un rullo compressore.
Ma davanti non aveva nulla da asfaltare. Basterà solo un dato: la Scavolini ha segnato il primo canestro su azione con Lacey dopo 5 minuti e mezzo dal salto a due. Prima, leggero come una piuma, un tiro libero di Beric. Ma è troppo presto per giudicare Siena anche perché ha obiettivi diversi la squadra toscana, formazione che non guarda sicuramente al campionato di Pesaro.Quello della Scavolini è un altro film. Non concorre per il «Leone d'oro» a Venezia.
Una partita che viaggia subito in salita per Pesaro: senza rimbalzi e con Beric e Richardson che fanno tappezzeria, Pesaro scivola piano piano in fondo alla piscina: un meno 19 (11 a 30) ad inizio del secondo quarto con le telecamere Rai ancora spente. Chiacig spazzola tutto sotto i tabelloni e Turckan fa il resto. Poi, quando Ataman manda in campo Ford, capocannoniere in Grecia con l'Olimpiakos, la storia è bella che finita.
Non impressiona questo Montepaschi che, cercando una guardia di scorta, domani farà un provino a Nando Gentile, ma la squadra toscana produce cose semplici e tutte giuste andando a raccogliere i frutti e il grasso divario, sotto canestro. Quanto basta per una Scavolini tutta appesa al solo Pecile, sicuramente il migliore in campo dei locali assieme al pivot Lacey. Un po' poco.
E alla fine, terminata le interviste di rito, la faccia di Crespi è quella di un tecnico preoccupato. Sta lì, appoggiato ad una parete, assieme all'amico telecronista Fabio Tranquillo e al vice Stefano Cioppi a «ripensare» a questa squadra che darà forse frutti a tempi lunghi.
Maurizio Gennari
Fonte: Il Resto del Carlino