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Beric grande delusione

PESARO – Tanto tuonò che… non piovve quasi per niente, a parte uno scroscio troppo breve per rinfrescare l’aria. Subito a secco la nuova Scavolini, prosciugata alla fonte di quello che doveva essere il suo gioco arrembante in velocità e contropiede dall’assoluto predominio senese dei tabelloni. Seccata la sorgente (rimbalzi), di transizioni rapide se ne sono viste ben poche, e quel poco di gioco in velocità, quando è riuscito, ha generato ancora più confusione. Un inizio di partita da mani nei capelli, con una squadra di casa del tutto inconsistente e spaesata. L’emozione, certo. La stessa che ha attanagliato Maggioli annullandolo all’esordio nella sua vecchia “casa", dopo l’eccellente rendimento prodotto in precampionato. Ma se lo scotto del noviziato era facile da mettere in conto ai “collegiali" che ieri esordivano nella Vuelle e nel basket professionistico, grida vendetta la disastrosa prestazione di quella che avrebbe dovuto essere la loro “chioccia", e cioè Misha Beric, che nel breve volgere di 31 minuti produttivi quanto il deserto del Sahara ha cancellato un precampionato giocato all’insegna della speranza e del riscatto.
Volevamo soltanto “divertirci", ma nessuno si è divertito. Dovevamo “emozionarci", e qualche emozione alla fine c’è stata. Se mettiamo in conto alla Scavolini, col segno meno ben evidenziato, il primo bruciante allungo di Siena, durato praticamente per tutto il primo tempo, è altrettanto giusto attribuire alla stessa squadra biancorossa il segno più del confortante, per certi versi miracoloso recupero effettuato dopo l’intervallo, per quanto la Mens Sana abbia le sue colpe fin troppo evidenti. Qui il cuore di Pecile, la cui bomba fallita poteva portare Pesaro al “meno uno", non è riuscito a saltare oltre l’ostacolo. Ma certo viene da pensare che se con un inizio così rovinoso e con quattro giocatori sotto zero nella valutazione la Scavolini ha sfiorato un clamoroso riaggancio contro il colosso Mps, i margini della speranza restano ampi, nonostante un esordio così deludente. La speranza di vedere vittorie, certo, ma in primo luogo quello spirito guerriero che ci era stato promesso, e che ieri si è visto solo in minima parte.
Giancarlo Iacchini
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