LIVORNO. É il grande giorno del basket amaranto. Il giorno di Luca Banchi, il condottiero che dopo aver traghettato la Mabo alla salvezza, quest'anno proverà a portare il vessillo labronico là dove manca da dieci anni, in quella bagarre bella e maledetta chiamata playoff scudetto. Il giorno di capitan Parente, la nuova bandiera della pallacanestro targata «Li», l'uomo che sul parquet sputa sangue e sudore, al rientro dieci mesi dopo quel tuffo sotto la curva nord, tra le gambe di Jerry Mc Collugh, il folletto nero di Cantù, per recuperare un pallone a terra e infiocchettare un assist cotonato a Rodney Elliott. Il giorno di Santarossa, Garri, Giachetti e Cotani, i piccoli eroi italiani che due anni fa hanno messo il loro puntello nella scalata magica che ha riportato questa città tra i giganti.
Al PalaMacchia arriva la Snaidero Udine new style, quella che ha abbandonato l'autostrada dei vecchi baluardi lanciamissili Vincenzino Esposito e Nando Gentile, ma ha firmato quel campione d'Europa che di nome fa Mulaomerovic e di numeri fa 14 punti di media nell'ultima Eurolega col Panathinaikos, che non ha più 'The Animal' Smith, ma ha Jeff Stern, bravo nel finale di stagione a portare nelle cascine orange oltre 11 punti a partita, che non ha più Sartori ma ha l'ex fabrianese Chandler Thompson e quel Demetrius Alexander che qualcuno indica come la rivelazione dell'anno.
La Mabo non è new style, perchè i cinque italiani under 24 che c'erano due anni fa col marchio under 22, sono sempre lì, a dire che il progetto amaranto va avanti, tantopiù ora che le regole stanno cambiando e il made in Italy potrebbe diventare merce pregiata. E con loro c'è Sambugaro, il soldatino dalle mani d'oro che sembra fatto apposta per vivere in questa società. E Rodney Elliott, la scoperta della scorsa stagione, che invece di lasciare salmastro, libeccio e Quattro Mori per lidi più ricchi e prestigiosi, ha deciso di raddoppiare «perchè qui - come dice lui - si sta bene».
Si gioca alle 18.15, arbitrano Tola, Ramilli e Letizia (è il debutto ufficiale del triplo arbitro) in un PalaMacchia che vivrà la ultima stagione di A1, prima che venga tolto il velo al nuovo palazzo color cielo.
Fine delle chiacchiere. Il microfono ora passa al parquet. La Mabo ha le carte in mano per vincere. Lo dice il precampionato, che ha messo in luce una squadra scintillante e piena di energie. «Durante le preseason è meglio perdere? Lasciatelo dire a chi non vince», sentenzia, glaciale, Banchi. «Non so dove arriveremo, però non posso non essere soddisfatto di quello che abbiamo fatto fino ad ora. Sono uno che crede nel lavoro e la squadra ha lavorato bene». Se lo dice lui, che è abituato ad usare elogi col contagocce, c'è da credergli. «Però - aggiunge il coach - non venite a raccontarmi che il calendario è più facile dell'anno scorso. Perchè Udine è forte e per me può ambire alle prime otto piazze, e la stagione passata a parte Kinder e Skipper avevamo squadre come Fabriano e Imola in casa, con cui dovevamo vincere e con cui invece siamo caduti malamente». Come dire, Livorno stia in guardia. Giusto.
Resta il fatto che la Mabo oggi sembra in forma ben migliore rispetto alla Snaidero. Perchè Elliott, Santarossa, Sambugaro, Mc Leod, Mutavdzic e Cotani hanno fatto un precampionato coi fiocchi, mentre tra le fila friulane Mulaomerovic è rientrato a Udine solo venerdì dopo essere stato una settimana a Zagabria dalla moglie, Thompson è descritto in sovrappeso, Alexander a quanto pare deve ancora prendere confidenza col basket italiano.
E allora Livorno può vincere e mettere nel sacco i primi due sassolini della stagione. Sarà anche il giorno di Misha Mutavdzic, l'orso bianco che finora se ne è stato in silenzio e ha lavorato a testa bassa, ma che in area rappresenta la garanzia che mancava. Se la vedrà con Jeff Stern e Cantarello, e Frates sicuramente gli riserverà un trattamento particolare, visto che l'anno scorso in Coppa Saporta, proprio contro Udine, Misha annientò Smith e Scott. Sarà anche il giorno di Keith Mc Leod, la scheggia dell'Ohio, arrivato come guardia e tramutato in play. Probabile che Banchi lo spedisca subito in regia, accanto a Sambugaro, Santarossa, Elliott e Misha. In alternativa potrebbe partire Parente play (che dovrà braccare 'Mula') e Mc Leod guardia.
Giulio Corsi
Al PalaMacchia arriva la Snaidero Udine new style, quella che ha abbandonato l'autostrada dei vecchi baluardi lanciamissili Vincenzino Esposito e Nando Gentile, ma ha firmato quel campione d'Europa che di nome fa Mulaomerovic e di numeri fa 14 punti di media nell'ultima Eurolega col Panathinaikos, che non ha più 'The Animal' Smith, ma ha Jeff Stern, bravo nel finale di stagione a portare nelle cascine orange oltre 11 punti a partita, che non ha più Sartori ma ha l'ex fabrianese Chandler Thompson e quel Demetrius Alexander che qualcuno indica come la rivelazione dell'anno.
La Mabo non è new style, perchè i cinque italiani under 24 che c'erano due anni fa col marchio under 22, sono sempre lì, a dire che il progetto amaranto va avanti, tantopiù ora che le regole stanno cambiando e il made in Italy potrebbe diventare merce pregiata. E con loro c'è Sambugaro, il soldatino dalle mani d'oro che sembra fatto apposta per vivere in questa società. E Rodney Elliott, la scoperta della scorsa stagione, che invece di lasciare salmastro, libeccio e Quattro Mori per lidi più ricchi e prestigiosi, ha deciso di raddoppiare «perchè qui - come dice lui - si sta bene».
Si gioca alle 18.15, arbitrano Tola, Ramilli e Letizia (è il debutto ufficiale del triplo arbitro) in un PalaMacchia che vivrà la ultima stagione di A1, prima che venga tolto il velo al nuovo palazzo color cielo.
Fine delle chiacchiere. Il microfono ora passa al parquet. La Mabo ha le carte in mano per vincere. Lo dice il precampionato, che ha messo in luce una squadra scintillante e piena di energie. «Durante le preseason è meglio perdere? Lasciatelo dire a chi non vince», sentenzia, glaciale, Banchi. «Non so dove arriveremo, però non posso non essere soddisfatto di quello che abbiamo fatto fino ad ora. Sono uno che crede nel lavoro e la squadra ha lavorato bene». Se lo dice lui, che è abituato ad usare elogi col contagocce, c'è da credergli. «Però - aggiunge il coach - non venite a raccontarmi che il calendario è più facile dell'anno scorso. Perchè Udine è forte e per me può ambire alle prime otto piazze, e la stagione passata a parte Kinder e Skipper avevamo squadre come Fabriano e Imola in casa, con cui dovevamo vincere e con cui invece siamo caduti malamente». Come dire, Livorno stia in guardia. Giusto.
Resta il fatto che la Mabo oggi sembra in forma ben migliore rispetto alla Snaidero. Perchè Elliott, Santarossa, Sambugaro, Mc Leod, Mutavdzic e Cotani hanno fatto un precampionato coi fiocchi, mentre tra le fila friulane Mulaomerovic è rientrato a Udine solo venerdì dopo essere stato una settimana a Zagabria dalla moglie, Thompson è descritto in sovrappeso, Alexander a quanto pare deve ancora prendere confidenza col basket italiano.
E allora Livorno può vincere e mettere nel sacco i primi due sassolini della stagione. Sarà anche il giorno di Misha Mutavdzic, l'orso bianco che finora se ne è stato in silenzio e ha lavorato a testa bassa, ma che in area rappresenta la garanzia che mancava. Se la vedrà con Jeff Stern e Cantarello, e Frates sicuramente gli riserverà un trattamento particolare, visto che l'anno scorso in Coppa Saporta, proprio contro Udine, Misha annientò Smith e Scott. Sarà anche il giorno di Keith Mc Leod, la scheggia dell'Ohio, arrivato come guardia e tramutato in play. Probabile che Banchi lo spedisca subito in regia, accanto a Sambugaro, Santarossa, Elliott e Misha. In alternativa potrebbe partire Parente play (che dovrà braccare 'Mula') e Mc Leod guardia.
Giulio Corsi