DEVE aggrapparsi a tutto la Virtus, cuore e mestiere, cervello e anche quel che a tavola non si nomina, per evitare ciò che da 12 anni non le capitava, al primo turno. Perdere. Ci va vicino, ma non ci casca. E la salvano quelli, pochi e neanche buoni, che fin lì l´avevano tradita. Sotto di 7 a 6´30´´, e ancora di 6 a 2´30´´ (59-65), Bell inventa due triple e due assist per Frosini quando il babbo pareva già alla morgue, Frosini azzecca quelle due azionacce dopo un´apnea infinita, Avleev arraffa il rimbalzo offensivo che, a 23´´, gli dà il libero del 70-69. Il gol-partita.
Gli ultimi 23´´ sono un assedio dei reggini a un canestro che non li vuole più. Due azioni sono spezzate da falli (intelligenti, senza bonus) della Virtus, ma sull´ultima il fischio non arriva e c´è puzza di zolfo: Rombaldoni non arriva al ferro, col tiro-partita, qualcosa dev´essergli capitata. Le grandi sono spesso benedette, in queste curve, s´è già visto mille volte. Mille e una. La Virtus vince, malgrado il suo povero 39%, strappa i due puntacci che voleva, ma le sarà difficile ignorare che, a parte i problemi d´organico, cui ora s´aggiungerà per due mesetti Bowdler, da operare al piede destro, chi c´è gioca così così, zavorrato da una condizione fisica imbarazzante. Bell ha tirato col 35%, Avleev ha segnato un solo cesto, Sekularac s´è spento dopo il primo quarto in autostrada, beccandosi contumelie di cui è però incolpevole: non è Danilovic, ma sarà anche meglio di come s´è visto ieri.
Quando Boscia va a sedersi, di nuovo su una panchina italiana, sei anni dopo la Milano scudettata, la colonna sonora di Casalecchio è sempre quella («Vai Kinder vai», solo strumentale, però), la gente un po´ meno. Non s´arriva a tremila, sotto le auguste volte, e se qualcuno vi dà numeri diversi fatevi dare anche quelli del lotto. Già detto che da un quarto di secolo non si sprofondava così giù, già detto che il fondale non aiuterà la recita, eppure la cosa che fa meglio la Virtus è partire. 16-2 in un amen, sei minuti davvero belli e forti. Reggini stecchiti, scippati a ogni azione, stolidi loro, ma svelti anche i bianchi. La Viola fa il secondo cesto dopo 6´17´´, quando però la Virtus sbruffoneggia e, al primo gong, ha 9 perse contro le 11 nemiche. In pratica, abbiamo visto della palla avvelenata, più che del basket. Tanjevic s´è fidato in avvio dei primi (unici?) cinque e la fuga è partita, salvo poi rientrare quando s´è messo al volante Attruia. Pure senza Cittadini (3 falli nei primi 3´), la Viola s´è accostata con pazienza fino al –4 del riposo.
Ripresa. La Virtus non segna più, subisce da Tomidy prima il pareggio a 37, al 24´, poi il sorpasso, 46-47 al 28´. Dopo l´ultima sosta, s´entra nel tunnel degli orrori, da cui esce, vivido come una cometa, Eubanks. 10 punti in 3´ lui, 1/7 la Virtus, il 54-61 terrorizza. Tomidy insiste, dando un +5 alla Viola a 2´. Un libero di Andersen e una tripla di Bell (su cui si rompe pure Ivory) valgono il -1. Eubanks estrae dal cilindro un´altra magia (66-69), ma Frosini prima accorcia e poi pesca due liberi a 24´´. Entra il primo e, sul rimbalzo, caccia bene Avleev. Due liberi, dentro il secondo, 70-69. Palla Viola. La Virtus può spendere due falli e li spende bene. Ultima rimessa reggina a 5´60´´. Azione sporca, Rombaldoni tira in tuffo, raddoppiato, corto. Vince la Virtus. Amen.
Walter Fuochi
VIRTUS-VIOLA 70-69
Virtus: Sekularac 11, Bell 18, Avleev 5, Frosini 11, Andersen 13, Attruia, Belinelli 4, Gagneur, Miralles 8. N.e. Brkic.
Viola: Rombaldoni 7, Eubanks 18, Williams 8, Cittadini, Tomidy 14, Ivory 13, Eze, Mazzarino 9. N.e. Mazzella, Anspach.
Arbitri: Colucci, Sabetta, Pallonetto.
Note: liberi: Bo 16/22, Rc 6/8. Da due: Bo 18/47, Rc 24/42. Da tre: Bo 6/15, Rc 5/14. Rimbalzi: Bo 41, Rc 28.
Parziali: 5´ 14-2, 10´ 20-13, 15´ 29-22, 20´ 35-31, 25´ 42-41, 30´ 52-51, 35´ 58-61, 40´ 70-69. Massimo vantaggio Virtus: +14 (16-2) al 6´. Massimo svantaggio: -7 (54-61) al 33´.
Gli ultimi 23´´ sono un assedio dei reggini a un canestro che non li vuole più. Due azioni sono spezzate da falli (intelligenti, senza bonus) della Virtus, ma sull´ultima il fischio non arriva e c´è puzza di zolfo: Rombaldoni non arriva al ferro, col tiro-partita, qualcosa dev´essergli capitata. Le grandi sono spesso benedette, in queste curve, s´è già visto mille volte. Mille e una. La Virtus vince, malgrado il suo povero 39%, strappa i due puntacci che voleva, ma le sarà difficile ignorare che, a parte i problemi d´organico, cui ora s´aggiungerà per due mesetti Bowdler, da operare al piede destro, chi c´è gioca così così, zavorrato da una condizione fisica imbarazzante. Bell ha tirato col 35%, Avleev ha segnato un solo cesto, Sekularac s´è spento dopo il primo quarto in autostrada, beccandosi contumelie di cui è però incolpevole: non è Danilovic, ma sarà anche meglio di come s´è visto ieri.
Quando Boscia va a sedersi, di nuovo su una panchina italiana, sei anni dopo la Milano scudettata, la colonna sonora di Casalecchio è sempre quella («Vai Kinder vai», solo strumentale, però), la gente un po´ meno. Non s´arriva a tremila, sotto le auguste volte, e se qualcuno vi dà numeri diversi fatevi dare anche quelli del lotto. Già detto che da un quarto di secolo non si sprofondava così giù, già detto che il fondale non aiuterà la recita, eppure la cosa che fa meglio la Virtus è partire. 16-2 in un amen, sei minuti davvero belli e forti. Reggini stecchiti, scippati a ogni azione, stolidi loro, ma svelti anche i bianchi. La Viola fa il secondo cesto dopo 6´17´´, quando però la Virtus sbruffoneggia e, al primo gong, ha 9 perse contro le 11 nemiche. In pratica, abbiamo visto della palla avvelenata, più che del basket. Tanjevic s´è fidato in avvio dei primi (unici?) cinque e la fuga è partita, salvo poi rientrare quando s´è messo al volante Attruia. Pure senza Cittadini (3 falli nei primi 3´), la Viola s´è accostata con pazienza fino al –4 del riposo.
Ripresa. La Virtus non segna più, subisce da Tomidy prima il pareggio a 37, al 24´, poi il sorpasso, 46-47 al 28´. Dopo l´ultima sosta, s´entra nel tunnel degli orrori, da cui esce, vivido come una cometa, Eubanks. 10 punti in 3´ lui, 1/7 la Virtus, il 54-61 terrorizza. Tomidy insiste, dando un +5 alla Viola a 2´. Un libero di Andersen e una tripla di Bell (su cui si rompe pure Ivory) valgono il -1. Eubanks estrae dal cilindro un´altra magia (66-69), ma Frosini prima accorcia e poi pesca due liberi a 24´´. Entra il primo e, sul rimbalzo, caccia bene Avleev. Due liberi, dentro il secondo, 70-69. Palla Viola. La Virtus può spendere due falli e li spende bene. Ultima rimessa reggina a 5´60´´. Azione sporca, Rombaldoni tira in tuffo, raddoppiato, corto. Vince la Virtus. Amen.
Walter Fuochi
VIRTUS-VIOLA 70-69
Virtus: Sekularac 11, Bell 18, Avleev 5, Frosini 11, Andersen 13, Attruia, Belinelli 4, Gagneur, Miralles 8. N.e. Brkic.
Viola: Rombaldoni 7, Eubanks 18, Williams 8, Cittadini, Tomidy 14, Ivory 13, Eze, Mazzarino 9. N.e. Mazzella, Anspach.
Arbitri: Colucci, Sabetta, Pallonetto.
Note: liberi: Bo 16/22, Rc 6/8. Da due: Bo 18/47, Rc 24/42. Da tre: Bo 6/15, Rc 5/14. Rimbalzi: Bo 41, Rc 28.
Parziali: 5´ 14-2, 10´ 20-13, 15´ 29-22, 20´ 35-31, 25´ 42-41, 30´ 52-51, 35´ 58-61, 40´ 70-69. Massimo vantaggio Virtus: +14 (16-2) al 6´. Massimo svantaggio: -7 (54-61) al 33´.
Fonte: La Repubblica
