TRIESTE - Nessuna obiezione possibile: la Skipper ne ha avuta di meno. Ci ha provato, ma non ha mai messo il muso avanti, e chi subisce 19 punti negli ultimi 5´, tentando di rimontare, non è certo destinato a viaggiare sul velluto. Difesa sbrindellata, contro cui Trieste ha macinato più gioco, addirittura prepotente nella sua coppia Roberson-Erdmann (54 punti con 23/37), che ha demolito tutto quanto di biancoblù gli si è presentato davanti sul perimetro.
E´ prematuro cercare qualcuno da salvare e altri da mettere in castigo: piuttosto è stato chiaro che dietro c´è una bella corrente, con tante porte spalancate. Se si chiude arrivano le triple, se si copre sull´arco cominciano gli slalom e zona o uomo non cambia. L´inseguimento della Fortitudo è stato perpetuo. Val la pena riguardare gli ultimi minuti.
Basile da tre ha fatto il 66-73 al 32´: partita aperta. Anzi riaperta per Erdmann, che non segnava dal 18´ e ha scaricato prima uno schiaccione tonante, poi una tripla e un altro gol d´autore. Ancora l´abisso: 70-83 a 6´. Galanda ci ha provato, sparando 13 punti in 8´, ancora per l´85-91 a 3´. Ultima chiamata: una bomba frontale di Casoli ha polverizzato le pie illusioni, che Roberson ha poi sepolto con altri numeri. Pozzecco ha segnato, ma non difeso e dopo un fallo di frustrazione si è fatto fischiare il quinto come tecnico, segnale di bandiera bianca. L´andazzo è stato sempre così, anche nel terzo quarto, nonostante Pancotto abbia dovuto tenere a lungo i suoi due bomber in panchina per problemi di falli. Boniciolli invece alla fine ha dovuto tenere a freno le parole. «Faccio i miei complimenti a Trieste, che ha giocato una gran partita. Tutto il resto non lo commento». E se n´è andato furente. A ragione: le parti sembravano invertite e quando si tira dal campo 21 volte in meno (22 perse) c´è poco da argomentare, anche il 70% da due è inutile.
Trieste, magari sentendo l´aria buona, ha subito provato a tirare ogni volta che c´era spazio. Scelta giusta, con una Skipper che ha concesso il fianco, costretta a uno 0-8 dopo 75 secondi. La rincorsa è cominciata lì. Per Erdmann quattro chicche da fuori, poi l´agile Roberson ha macinato una bella quantità di palloni con degli uno contro terminati felicemente nel cuore dell´area. Dopo 4´ tutto il quintetto biancoblù era già andato a referto, sintomo che la mani buone non mancano, ma errori di gestione (7 perse nei primi 8´) hanno aperto larghi pertugi per i giuliani. In sintesi: 24 punti subiti in 7´, contro i 16 segnati. Il dominio a rimbalzo è servito poco, se anche l´irruento Cavaliero infilava bei cesti: Boniciolli ha provato a cementare con la fisicità di Delfino e Kovacic per Pozzecco e Galanda. C´è stata una reazione, fino al 23-24, e nel secondo periodo Basile avrebbe pure impattato a 28 con una tripla, ma non sarebbe durata. Ancora botti di Erdmann (19 punti nei 16´ giocati nel primo tempo) e le 16 palle recuperate dalla sua banda, nei 20´ iniziali, erano autentiche 'matte´ calate da Pancotto. Insomma, Trieste sempre con più verve, prima e dopo.
Fortunatamente non c´è tanto tempo per ripensarci: giovedì al PalaDozza la seconda, probabilmente ancora senza Barton, contro la Roseto di Milic.
Francesco Forni
TRIESTE-SKIPPER 103-90
Trieste: Maric 13, Erdmann 26, Roberson 28, Kelecevic 12, Podestà 7, Casoli 10, Cavaliero 7, Sy, Camata, Pigato.
Skipper: Pozzecco 18, Basile 17, Scepanovic 9, Galanda 19, Skelin 15, Kovacic 8, Delfino 4, Fultz, Mancinelli. N.e. Suero.
Arbitri: D´Este, Ursi, Pasetto.
Note: liberi: Ts 12/16, Bo 20/22. Da due: Ts 32/59, Bo 26/37. Da tre: Ts 9/18, Bo 6/19. Rimbalzi: Ts 27, Bo 34.
Parziali: 5´ 19-12, 10´ 26-23, 15´ 37-34, 20´ 51-43, 25´ 59-49, 30´ 71-59, 35´ 84-74, 40´ 103-90. Fortitudo mai in vantaggio. Massimo svantaggio: -13 finale.
E´ prematuro cercare qualcuno da salvare e altri da mettere in castigo: piuttosto è stato chiaro che dietro c´è una bella corrente, con tante porte spalancate. Se si chiude arrivano le triple, se si copre sull´arco cominciano gli slalom e zona o uomo non cambia. L´inseguimento della Fortitudo è stato perpetuo. Val la pena riguardare gli ultimi minuti.
Basile da tre ha fatto il 66-73 al 32´: partita aperta. Anzi riaperta per Erdmann, che non segnava dal 18´ e ha scaricato prima uno schiaccione tonante, poi una tripla e un altro gol d´autore. Ancora l´abisso: 70-83 a 6´. Galanda ci ha provato, sparando 13 punti in 8´, ancora per l´85-91 a 3´. Ultima chiamata: una bomba frontale di Casoli ha polverizzato le pie illusioni, che Roberson ha poi sepolto con altri numeri. Pozzecco ha segnato, ma non difeso e dopo un fallo di frustrazione si è fatto fischiare il quinto come tecnico, segnale di bandiera bianca. L´andazzo è stato sempre così, anche nel terzo quarto, nonostante Pancotto abbia dovuto tenere a lungo i suoi due bomber in panchina per problemi di falli. Boniciolli invece alla fine ha dovuto tenere a freno le parole. «Faccio i miei complimenti a Trieste, che ha giocato una gran partita. Tutto il resto non lo commento». E se n´è andato furente. A ragione: le parti sembravano invertite e quando si tira dal campo 21 volte in meno (22 perse) c´è poco da argomentare, anche il 70% da due è inutile.
Trieste, magari sentendo l´aria buona, ha subito provato a tirare ogni volta che c´era spazio. Scelta giusta, con una Skipper che ha concesso il fianco, costretta a uno 0-8 dopo 75 secondi. La rincorsa è cominciata lì. Per Erdmann quattro chicche da fuori, poi l´agile Roberson ha macinato una bella quantità di palloni con degli uno contro terminati felicemente nel cuore dell´area. Dopo 4´ tutto il quintetto biancoblù era già andato a referto, sintomo che la mani buone non mancano, ma errori di gestione (7 perse nei primi 8´) hanno aperto larghi pertugi per i giuliani. In sintesi: 24 punti subiti in 7´, contro i 16 segnati. Il dominio a rimbalzo è servito poco, se anche l´irruento Cavaliero infilava bei cesti: Boniciolli ha provato a cementare con la fisicità di Delfino e Kovacic per Pozzecco e Galanda. C´è stata una reazione, fino al 23-24, e nel secondo periodo Basile avrebbe pure impattato a 28 con una tripla, ma non sarebbe durata. Ancora botti di Erdmann (19 punti nei 16´ giocati nel primo tempo) e le 16 palle recuperate dalla sua banda, nei 20´ iniziali, erano autentiche 'matte´ calate da Pancotto. Insomma, Trieste sempre con più verve, prima e dopo.
Fortunatamente non c´è tanto tempo per ripensarci: giovedì al PalaDozza la seconda, probabilmente ancora senza Barton, contro la Roseto di Milic.
Francesco Forni
TRIESTE-SKIPPER 103-90
Trieste: Maric 13, Erdmann 26, Roberson 28, Kelecevic 12, Podestà 7, Casoli 10, Cavaliero 7, Sy, Camata, Pigato.
Skipper: Pozzecco 18, Basile 17, Scepanovic 9, Galanda 19, Skelin 15, Kovacic 8, Delfino 4, Fultz, Mancinelli. N.e. Suero.
Arbitri: D´Este, Ursi, Pasetto.
Note: liberi: Ts 12/16, Bo 20/22. Da due: Ts 32/59, Bo 26/37. Da tre: Ts 9/18, Bo 6/19. Rimbalzi: Ts 27, Bo 34.
Parziali: 5´ 19-12, 10´ 26-23, 15´ 37-34, 20´ 51-43, 25´ 59-49, 30´ 71-59, 35´ 84-74, 40´ 103-90. Fortitudo mai in vantaggio. Massimo svantaggio: -13 finale.
Fonte: La Repubblica