L’Oregon Cantù ha marciato su Udine già ieri sera e, oggi, coach Stefano Sacripanti non spreme i suoi. Li porta al Carnera soltanto in serata per la partita: «Con quattro gare in una settimana, e per fortuna che noi domenica riposiamo, è già tanto arrivare pronti a giocarsele».
Elenca le sue sventure, ma senza drammatizzarle: «Damiao è rimasto a Cantù per il dolore a una spalla. Hines ha fatto un viaggio lampo negli Usa, perché gli è nato un bambino. Stonerook e Thornton non si allenano bene in settimana dalla partita con Milano. Chi non ha problemi, però, in questa fase e con questo calendario con gare ravvicinate».
Appunto, arrivando a vedersela controa Snaidero è come parlare di corda in casa dell’impiccato: «So che ce la dovremo giocare contro una squadra del tutto nuova, che sta inserendo due americani. È un gruppo che ha una propria identità, grazie anche al lavoro di Frates».
Sacripanti ostenta un po’ di preoccupazione: «Non arriviamo dalla nostra migliore, partita contro Livorno. Tutte sono delicate, non si può scherzare».
Anche perché non nasconde certo la sua Oregon, nuovo miracolo canturino stavolta a stelle e strisce: «Ormai puntiamo forte ad arrivare fra le prime quattro, poi magari arriveremo quinti e saremo contenti lo stesso. Arrivare quarti, però, vuol dire saltare gli ottavi e andare dritti ai quarti dei play - off, oltre a qualificarsi per la prossima Eurolega».
Un nuovo miracolo canturino fatto apposta per festeggiare al meglio i primi 40 anni di Antonello Riva: «Devo ringraziare i compagni, perché prima del mio compleanno si prospettavano quattro gare difficili. Le abbiamo vinte tutte e per me è stato il regalo più bello. Non mollereno certo ora che abbiamo la splendida possibilità di arrivare secondi in campionato».
Neanche se di là ci sono due vecchi amici, anche dei tempi goriziani, Frates e Mian: «Si dà sempre il 100 per cento per portare la propria squadra alla vittoria. E Michele, lo so, se ha una sola possibilità se la gioca».
Val.Mo.
Elenca le sue sventure, ma senza drammatizzarle: «Damiao è rimasto a Cantù per il dolore a una spalla. Hines ha fatto un viaggio lampo negli Usa, perché gli è nato un bambino. Stonerook e Thornton non si allenano bene in settimana dalla partita con Milano. Chi non ha problemi, però, in questa fase e con questo calendario con gare ravvicinate».
Appunto, arrivando a vedersela controa Snaidero è come parlare di corda in casa dell’impiccato: «So che ce la dovremo giocare contro una squadra del tutto nuova, che sta inserendo due americani. È un gruppo che ha una propria identità, grazie anche al lavoro di Frates».
Sacripanti ostenta un po’ di preoccupazione: «Non arriviamo dalla nostra migliore, partita contro Livorno. Tutte sono delicate, non si può scherzare».
Anche perché non nasconde certo la sua Oregon, nuovo miracolo canturino stavolta a stelle e strisce: «Ormai puntiamo forte ad arrivare fra le prime quattro, poi magari arriveremo quinti e saremo contenti lo stesso. Arrivare quarti, però, vuol dire saltare gli ottavi e andare dritti ai quarti dei play - off, oltre a qualificarsi per la prossima Eurolega».
Un nuovo miracolo canturino fatto apposta per festeggiare al meglio i primi 40 anni di Antonello Riva: «Devo ringraziare i compagni, perché prima del mio compleanno si prospettavano quattro gare difficili. Le abbiamo vinte tutte e per me è stato il regalo più bello. Non mollereno certo ora che abbiamo la splendida possibilità di arrivare secondi in campionato».
Neanche se di là ci sono due vecchi amici, anche dei tempi goriziani, Frates e Mian: «Si dà sempre il 100 per cento per portare la propria squadra alla vittoria. E Michele, lo so, se ha una sola possibilità se la gioca».
Val.Mo.