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Lauretana beffata al supplementare

Sconfitta a Napoli 76-75

La prima partita della nuova stagione è iniziata come spesso finivano quelle della scorsa: sotto di un punto, dopo un supplementare, con il canestro della gloria segnato a 4" dalla sirena da Dontae'
Jones.
La Pompea Napoli, squadra sponsorizzata da calze evidentemente a maglia troppo stretta per chi ne rimane intrappolato (magari con qualche aiutino di chi dovrebbe garantire la regolarità della gara.), ha battuto la Lauretana Biella 76-75.
Rispetto al passato, però, c'è una novità: la squadra di Alessandro Ramagli, prima di uscirsene dal PalaBlu con zero punti e una vittoria solo morale - la più brutta di tutte, perché lascia in bocca quel gusto un po' amaro di cose perdute, per colpa di altri però - le ha provate tutte. Anche a marcare Leandro Palladino con Federico Maiocco, giovane in teoria destinato a un anno di studio in panchina: è accaduto durante gli ultimi sospiri della partita. A quel punto, oltre all'ala 19enne, difendere il rosso e il blu di cinque canottiere stracariche di sudore è toccato a Fabio Di Bella in regia, Marco Carraretto nel ruolo di chi deve segnare, Alex Bougaieff come ala grande e Brooks Sales sotto canestro, con tanto di ginocchio gonfio e lingua più di fuori che di dentro dalla stanchezza. Se Ramagli fosse impazzito di colpo, la situazione non avrebbe bisogno di essere spiegata. In realtà l'allenatore era perfettamente sano di mente; forse con le scatole che giravano come le pale (con una "elle") di un elicottero, ma comunque sanissimo.
Il fatto è che il quintetto titolare si era trasferito in blocco in panchina per raggiunto limite di falli, molti dei quali estratti dal cilindro dei signori Paternicò, Lo Guzzo e Di Modica.
Il primo ad abbandonare la compagnia era stato Cookie Belcher, a 1'41" dalla fine, con Biella avanti di un punto (63-64). Prima del 40' lo hanno
seguito anche Jacob Jaacks (sul 65-64, quando mancava un minuto, nella foto) e Andrea Michelori (66-67, a -10").
In quell'istante, in lunetta è finito Mike Penberthy, guardia americana della Pompea, che ha messo un libero dentro e uno fuori, e portato il
punteggio sul 67-67. Marco Carraretto ha sbagliato il tiro della
vittoria, anche se poi ha detto ai compagni "lo credo che ho sbagliato, mi hanno travolto in due!", e Pompea-Lauretana si è trascinata al
supplementare. Dopo poco più di un minuto e mezzo, sul 69-71, è
stato fischiato il quinto fallo a Matteo Soragna (di solito non si arrabbia mai, in quel momento era furioso: suggerisce qualcosa?), poi ha raggiunto il limite anche Jamel Thomas, a -1'40", sul 72-72. A quel punto, il quintetto dei titolari giocava in panchina, e quello della panchina al posto dei titolari. Da lì in avanti, Chris Clack ne ha messi due dalla lunetta (74-72) e Brooks Sales uno solo (74-73), ma poi ha rimediato con due punti su azione (74-75). Lì, Biella poteva ancora vincere: Stefano Rajola ha commesso fallo su Fabio Di Bella: il secondo play rossoblu, nel frattempo diventato primo, ha però sbagliato due volte. Comprensibile, considerando che era alla sua prima partita in serie A. Poi, quel canestro di Dontae' Jones che ha regalato (sì, regalato) due punti a Napoli. Gli arbitri sono stato tutto tranne che impeccabili. Ci sarebbero le immagini televisive a confermarlo, ma non lo faranno. Per
un guasto tecnico non sono stati infatti ripresi i due minuti più caldi, quelli finali dell'ultimo quarto.
Morale della favola: la favola non c'è stata. Ma una considerazione positiva sì: la Lauretana ha buttato in campo due attributi grossi così.
Situazione che sta tutta in un gesto di Jamel Thomas che sul 70-72, per recuperare una palla, si è buttato in volo fuori dal campo, ha sbattuto
contro una panchina ed è rimasto steso per terra.
Sembrava morto, per fortuna non lo era. Qualche flash sparso: grande inizio di partita di Thomas, poi limitato subito da tre falli.
Grande secondo tempo di Michelori. Ottima marcatura di Sales su Michael Andersen. Belcher play non è male. Biella ha assimilato alla perfezione il concetto di squadra. Prossima tappa Varese, giovedì al palasport di via Pajetta. Senza nome, ma con un cuore enorme. Proprio come questa Lauretana.
Alessandro Alciato
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