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Markovski assolve l'Air

Il coach: «A Treviso non si poteva fare di più»

Amaro debutto, in campionato, per l'Air Avellino. La formazione irpina torna a casa, da Treviso, con 25 punti di scarto sul groppone (la gara si è chiusa sul 95-70), ma con la consapevolezza di essere stata battuta da una della squadre più forti d'Europa, sia dal punto di vista tecnico che tattico. Senza dimenticare, naturalmente, che Pittis e soci giocano insieme da anni e che, quindi, si conoscono a memoria. L'Air, dal canto suo, ha soltanto poche settimane di "storia", considerando che Markovski ha potuto allenare il roster al completo solo da una quindicina di giorni prima del debutto in campionato. Coach Markovski, quindi, sente di poter sperare in risultati migliori, almeno per il prossimo futuro. A Treviso l'Air ha fatto anche vedere buone cose, restando in gara per tutta la prima metà dell'incontro. "Siamo rimasti in gioco per venti minuti - conferma il coach macedone -, ma poi, nella seconda metà del match, la Benetton ha preso il largo. Ma noi non siamo mai crollati. E'successo che Treviso, strada facendo, è riuscita ad aggiungere un punto, al proprio vantaggio, ogni due minuti. Ci sono stati anche dei nostri break, come quello di 6-0, ma la Benetton ha sempre saputo rispondere colpo su colpo. A lungo andare, infine, la loro migliore qualità è prevalsa. Hanno sempre approfittato dei nostri errori, evidenziando anche un maggiore affiatamento rispetto a quello della mia squadra. Ma questo credo sia normale". Ma Markovski ha già capito cosa c'è da migliorare, nel gioco dei biancoverdi, prima della gara interna col Livorno. "La Benetton - spiega il tecnico irpino - ha collezionato almeno quattro o cinque rimbalzi offensivi più di quelli che avremmo dovuto concedergli. In difesa avremmo dovuto recuperare più palloni per poi ripartire, da lì, in contropiede. Ecco, in questo sicuramente dobbiamo ancora migliorare". Ma prima della gara con la Mabo restano soltanto tre giorni e Livorno, ieri pomeriggio, ha già dimostrato di essere una squadra più temibile di quel che si pensava. "Noi non dobbiamo temere nessuno - taglia corto Markovski -. Dobbiamo solo preoccuparci di migliorare il nostro livello di gioco. A Treviso abbiamo perso pur non giocando male, ma adesso non abbiamo più tanto tempo per amalgamarci meglio. Ecco perché, giovedì, dovremo scendere in campo per strappare un risultato positivo anche con i denti. E questo non dovremo farlo solo noi in campo. Il pubblico dovrà darci una grossa mano dagli spalti".
Raffaele Giusto
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