LIVORNO — Inizia praticamente senza sorprese il campionato di serie A di basket. Che la Virtus, oltretutto largamente incompleta, perda a Trieste infatti rientra nella normalità, che Milano e Roma vincano a Roseto e Varese nella probabilità. Per il resto Benetton e Montepaschi si confermano le più belle del reame, la Mabo inizia bene battendo la Snaidero. Che è un cantiere in atto, ha molti giocatori fuori forma, ma quando entrerà nel pieno della condizione potrebbe fare sfracelli anche se la tipologia dei giocatori è decisamente lontana dalle idee del suo coach Fratres. Ma a noi interessa la Mabo e si deve dire che la squadra ha mostrato grande condizione fisica (riuscirà a mantenerla fino alla fine essendo partita così forte?) perché una partenza lanciata era necessaria, una buona condizione mentale che le permette grande intensità difensiva, idee di gioco positive anche se non sempre vincenti per qualche errore di troppo nelle conclusioni ravvicinate o nell'ultimo passaggio. Due sono però le notazioni di base. La prima è che finalmente c'è un pivot di una certa sostanza. Mutavdzic non è certamente un «crack» ma un buon giocatore sì: ed è quello che serviva alla Mabo. Seconda che Mc Leod può essere un ottimo supporto in play, ma anche una valida guardia soprattutto se avrà accanto un giocatore che sa tirare e penetrare. E quando Giachetti tornerà utilizzabile lo avrà. Per il resto niente che non si sapesse. Dando un'occhiata alla cifre si nota che la squadra ha tirato meglio da tre (50%) che da due, che la percentuale di realizzazione dei tiri liberi è sufficiente con il 78%, che è stata dominata la battaglia dei tabelloni per 38-24 grazie a Mutavdzic, ma anche ad Elliott. Ancora troppe le palle perse con 22 (di cui comunque almeno 4 o 5 per falli in attacco alcuni dei quali discutibili), buone però le recuperate con 23. E la valutazione complessiva di squadra è più che buona con 98. Infine 70 su 75 i punti segnati dal quintetto. E qui occorre che chi entra in corsa si dia davvero una mossa.
Lorenzo Gremigni
Lorenzo Gremigni