Ha già un nickname: d'ora in poi potete chiamarlo Isty. Buon segno, il soprannome, significa che il processo d'integrazione nell'ambiente procede bene. Istvan Nemeth domenica si è presentato al nuovo pubblico sfoderando la sua arma migliore, il tiro. Questo ragazzo di 23 anni (anche se francamente ne dimostra di più), nome e cognome che più ungheresi non si può, è venuto da noi, con una consapevolezza.
Sa che la Benetton gli offriva la possibilità di fare il salto di qualità. A Genova è stato costretto a vedere dalla tribuna i suoi compagni vincere la Supercoppa perché, con Garbajosa acciaccato, il quarto straniero ha dovuto farlo Loncar, domenica, invece, Messina gli ha concesso il suo spazio e Nemeth l'ha sfruttato con 11 punti, magari non decisivi perché arrivati nel finale, ma certamente indicativi del talento di cui dispone. «Era un momento che aspettavo, il mio debutto nel campionato italiano: ero pronto ad uscire dalla panchina, erano 25 minuti che stavo seduto ad aspettare».
C'è da immaginare che tu fossi un po' emozionato.
«Certo, anzi confesso che prima della partita avevo un po' di paura. Comunque mi hanno aiutato i miei amici, i compagni di squadra, mi hanno detto: «Ce la puoi fare».
Dopo la Supercoppa e il primo incontro di campionato, che idea ti sei fatto del basket di casa nostra?
«E' veramente un gioco veloce, duro, senz'altro di più rispetto alla pallacanestro ungherese, ma credo anche che sia adatto alle mie caratteristiche e per la mia carriera. Voglio diventare un buon giocatore della Benetton».
Benetton che in questo momento non è al top della forma.
«Credo di sì, ma è anche meglio che sia così, la stagione è molto lunga e adesso non è il momento di dimostrare di essere già i più forti, è troppo presto, aspettiamo i playoff».
Che spazio pensi di avere quest'anno? Nei tuoi ruoli hai davanti due stelle come Edney e Langdon...
«C'è anche Bulleri, se è per quello. Beh, spero di poter giocare 10-15 minuti a gara. Sarebbe un buon minutaggio».
Dopodomani sarete a Udine, che conoscete bene per averlo avuto come sparring partner.
«Ha perso a Livorno e vorrà rifarsi contro di noi. Io sono convinto che la nostra squadra sia più forte, ma immagino che per noi passare da quelle parti sarà difficile: però la Benetton è la Benetton può e deve cercare di vincere ogni partita. Io non so se giocherò o meno (finchè Stojic non ha il passaporto tedesco, Messina in campionato deve scegliere tra Nemeth e Loncar, ndr) ma questo non ha molta importanza: l'importante è che vinca la squadra». Da chi si è meritato i titoli sui giornali ad uno che invece, diciamo la verità, ha giocato maluccio: Mario Stojic, fino all'ultimo quarto, quando ha messo un paio di bombe, è apparso spaesato, senza tiro da fuori, poco convinto. Danni limitati, vista la consistenza dell'avversario e il potenziale benettoniano ma, certo, in futuro ci sarà bisogno anche di lui. «Come tutta la squadra, nel primo tempo ho giocato un po' nervoso, poi però siamo riusciti a scioglierci ed a vincere largamente. La Benetton, anche quest'anno, è tra le più forti in assoluto ed anche giocando bene per 15-20 minuti abbiamo vinto di quasi 30 punti: un buon segno».
Tutti ti aspettano in questa stagione.
«L'ultimo anno per me è stata sfortunato, adesso, però, voglio girare pagina: abbiamo cominciato bene, vincendo la Supercoppa, ho compagni di squadra bravissimi ed è un piacere giocare in questa squadra. Ce la farò».
Rebels. I tifosi organizzano la trasferta a Udine di giovedì sera (inizio, ore 20.30). Prezzi: tesserati 20 euro (under 21, 15 euro), non tesserati 23. Partenza dallo stadio di Monigo alle 18. Iscrizioni nelle sedi di Treviso e provincia.
Sa che la Benetton gli offriva la possibilità di fare il salto di qualità. A Genova è stato costretto a vedere dalla tribuna i suoi compagni vincere la Supercoppa perché, con Garbajosa acciaccato, il quarto straniero ha dovuto farlo Loncar, domenica, invece, Messina gli ha concesso il suo spazio e Nemeth l'ha sfruttato con 11 punti, magari non decisivi perché arrivati nel finale, ma certamente indicativi del talento di cui dispone. «Era un momento che aspettavo, il mio debutto nel campionato italiano: ero pronto ad uscire dalla panchina, erano 25 minuti che stavo seduto ad aspettare».
C'è da immaginare che tu fossi un po' emozionato.
«Certo, anzi confesso che prima della partita avevo un po' di paura. Comunque mi hanno aiutato i miei amici, i compagni di squadra, mi hanno detto: «Ce la puoi fare».
Dopo la Supercoppa e il primo incontro di campionato, che idea ti sei fatto del basket di casa nostra?
«E' veramente un gioco veloce, duro, senz'altro di più rispetto alla pallacanestro ungherese, ma credo anche che sia adatto alle mie caratteristiche e per la mia carriera. Voglio diventare un buon giocatore della Benetton».
Benetton che in questo momento non è al top della forma.
«Credo di sì, ma è anche meglio che sia così, la stagione è molto lunga e adesso non è il momento di dimostrare di essere già i più forti, è troppo presto, aspettiamo i playoff».
Che spazio pensi di avere quest'anno? Nei tuoi ruoli hai davanti due stelle come Edney e Langdon...
«C'è anche Bulleri, se è per quello. Beh, spero di poter giocare 10-15 minuti a gara. Sarebbe un buon minutaggio».
Dopodomani sarete a Udine, che conoscete bene per averlo avuto come sparring partner.
«Ha perso a Livorno e vorrà rifarsi contro di noi. Io sono convinto che la nostra squadra sia più forte, ma immagino che per noi passare da quelle parti sarà difficile: però la Benetton è la Benetton può e deve cercare di vincere ogni partita. Io non so se giocherò o meno (finchè Stojic non ha il passaporto tedesco, Messina in campionato deve scegliere tra Nemeth e Loncar, ndr) ma questo non ha molta importanza: l'importante è che vinca la squadra». Da chi si è meritato i titoli sui giornali ad uno che invece, diciamo la verità, ha giocato maluccio: Mario Stojic, fino all'ultimo quarto, quando ha messo un paio di bombe, è apparso spaesato, senza tiro da fuori, poco convinto. Danni limitati, vista la consistenza dell'avversario e il potenziale benettoniano ma, certo, in futuro ci sarà bisogno anche di lui. «Come tutta la squadra, nel primo tempo ho giocato un po' nervoso, poi però siamo riusciti a scioglierci ed a vincere largamente. La Benetton, anche quest'anno, è tra le più forti in assoluto ed anche giocando bene per 15-20 minuti abbiamo vinto di quasi 30 punti: un buon segno».
Tutti ti aspettano in questa stagione.
«L'ultimo anno per me è stata sfortunato, adesso, però, voglio girare pagina: abbiamo cominciato bene, vincendo la Supercoppa, ho compagni di squadra bravissimi ed è un piacere giocare in questa squadra. Ce la farò».
Rebels. I tifosi organizzano la trasferta a Udine di giovedì sera (inizio, ore 20.30). Prezzi: tesserati 20 euro (under 21, 15 euro), non tesserati 23. Partenza dallo stadio di Monigo alle 18. Iscrizioni nelle sedi di Treviso e provincia.
