ROMA - Scariche elettriche di due squadre alle prese con troppi problemi, Roma con un gruppo che non riesce a ritrovarsi in piena salute, Roseto che vive continuamente nel tormento. Si affrontano stasera, Wurth e Roseto, al Palazzetto (alle 20.30) in una giornata che propone Milano-Kinder, occasione di pronta rivincita per il team di Ettore Messina fermato sabato scorso in casa dalla Benetton. Anche la Virtus di Attilio Caja cerca la rivincita in una stagione dove tutto va storto, dove ci sono infortuni, dove troppe cose non funzionano, o almeno non funzionano troppo a lungo. Le serie positive si interrompono sempre presto. Belle prestazioni della Wurth, bel gioco, successi importanti come sono stati quelli con Kinder, Skipper e Scavolini. Poi la luce si spegne, tutto diventa buio, i sogni svaniscono.
L’angoscia di dover inseguire un risultato per la Virtus giallorossa che da troppo tempo è priva del suo pivot Handlogten (cercare sul mercato un altro centro non è proibito) e anche del suo bombardiere Myers diventa paura perché spesso i sostituti sotto i tabelloni spariscono. E’ stato così a Trieste dove Callahan e Masper hanno dato poco così come capitan Tonolli che quest’anno ha troppi alti e bassi. Questione di mentalità, di un gruppo che non si è mai creduto grande per davvero neppure quando sono finiti gli esperimenti dopo la ricostruzione della squadra, lo scorso novembre.
Arriva Roseto, stasera, e gli abruzzesi vivono nel perenne caos. Giocatori che vanno e vengono, un autentico primato per la squadra del presidente Martinelli che ha già portato sull’Adriatico 37 atleti (ma la giostra non sembra finita) quasi fossimo in un supermarket. No, così non va, ne perde la credibilità del movimento (ma la Lega vuole così...) e alla fine nascono solo liti. Come è stato sabato notte quando in casa l’Euro Roseto ha perso con Biella e il presidente Martinelli, nello spogliatoio, ha tuonato contro tutti. Mario Boni, leader del gruppo, grande carattere e grande cuore, si è ribellato e ha detto la sua, parlando anche a nome dei compagni. Il presidente lo ha sospeso e lo ha messo fuori rosa a tempo indeterminato. C’è da crederci? Di certo non scommetteremmo nulla sull’assenza di SuperMario stasera contro Roma.
Wurth alla ricerca della sua essenza di squadra, della sua determinazione ma, soprattutto, del gruppo. E’ questo l’elemento che troppo spesso è venuto meno alla Virtus di Caja quest’anno. Il coach esorta i suoi alla difesa, chiede coraggio ben sapendo quali sono i limiti dei giocatori che ha a disposizione. «Ci mancano 35 punti, quelli che hanno nelle mani Myers e Handlogten - chiarisce Caja - Recuperarli è difficile: possiamo solo difendere meglio, con aggressività. Il nostro potenziale offensivo, adesso, è di 65-67 punti: per vincere dobbiamo subirne meno». Fa paura Sims così come l’ex Gilmore e non bisogna dimenticare che Roseto è la quinta squadra per l’attacco. Il segreto, allora, è la difesa.
Carlo Santi
L’angoscia di dover inseguire un risultato per la Virtus giallorossa che da troppo tempo è priva del suo pivot Handlogten (cercare sul mercato un altro centro non è proibito) e anche del suo bombardiere Myers diventa paura perché spesso i sostituti sotto i tabelloni spariscono. E’ stato così a Trieste dove Callahan e Masper hanno dato poco così come capitan Tonolli che quest’anno ha troppi alti e bassi. Questione di mentalità, di un gruppo che non si è mai creduto grande per davvero neppure quando sono finiti gli esperimenti dopo la ricostruzione della squadra, lo scorso novembre.
Arriva Roseto, stasera, e gli abruzzesi vivono nel perenne caos. Giocatori che vanno e vengono, un autentico primato per la squadra del presidente Martinelli che ha già portato sull’Adriatico 37 atleti (ma la giostra non sembra finita) quasi fossimo in un supermarket. No, così non va, ne perde la credibilità del movimento (ma la Lega vuole così...) e alla fine nascono solo liti. Come è stato sabato notte quando in casa l’Euro Roseto ha perso con Biella e il presidente Martinelli, nello spogliatoio, ha tuonato contro tutti. Mario Boni, leader del gruppo, grande carattere e grande cuore, si è ribellato e ha detto la sua, parlando anche a nome dei compagni. Il presidente lo ha sospeso e lo ha messo fuori rosa a tempo indeterminato. C’è da crederci? Di certo non scommetteremmo nulla sull’assenza di SuperMario stasera contro Roma.
Wurth alla ricerca della sua essenza di squadra, della sua determinazione ma, soprattutto, del gruppo. E’ questo l’elemento che troppo spesso è venuto meno alla Virtus di Caja quest’anno. Il coach esorta i suoi alla difesa, chiede coraggio ben sapendo quali sono i limiti dei giocatori che ha a disposizione. «Ci mancano 35 punti, quelli che hanno nelle mani Myers e Handlogten - chiarisce Caja - Recuperarli è difficile: possiamo solo difendere meglio, con aggressività. Il nostro potenziale offensivo, adesso, è di 65-67 punti: per vincere dobbiamo subirne meno». Fa paura Sims così come l’ex Gilmore e non bisogna dimenticare che Roseto è la quinta squadra per l’attacco. Il segreto, allora, è la difesa.
Carlo Santi