TRIESTE - La fotografia più bella del successo della Pallacanestro Trieste sulla miliardaria Skipper di Matteo Boniciolli, a fine partita. Cesare Pancotto chiama il cambio per Roberson concedendo a Pigato un minuto di gloria e a Terrance l’uragano di applausi che scuote il PalaTrieste dalle fondamenta.
Abbracci e «high-five» con la panchina, quindi lo sguardo d’intesa con il general manager mario Ghiacci il quale, all’imbocco del sottopassaggio, gongola alzando il pollice della mano destra. Roberson scaccia la tensione, ricambia il gesto ed esplode in un sorriso carico di gratitudine.
C’è un segreto nell’esplosione della squadra di Pancotto? Senza dubbio l’armonia di una società nella quale tutti i protagonisti remano dalla stessa parte.
Contro la Skipper, Trieste si è dimostrata una straordinaria macchina da guerra. Un gruppo che vive sul talento della sua coppia di americani ma che, al suo arco, ha una serie di soluzioni che la rendono tanto affidabile quanto imprevedibile.
Roberson, dopo un inizio in sordina e la deludente prova casalinga offerta contro Francoforte, ha convinto tutti disputando una partita estremamente redditizia. Ventotto punti in 30’, il 60% nelle conclusioni condite da tre rimbalzi e tre recuperi che disegnano un 23 di valutazione sufficiente a raccontare una grande gara. Ma aldilà dei numeri, Roberson è piaciuto perché ha avuto l’intelligenza di forzare poco o nulla, prendendosi solamente tiri ad alta percentuale. Ha osato poco dal perimetro, ha scelto le conclusioni in penetrazione assecondando un talento che va educato ma che potrebbe farlo diventare una delle sorprese più belle del campionato. L’altro Mvp di Trieste-Fortitudo è stato Erdmann. Nate, 26 punti in 31 minuti, 11/17 dal campo, 3 rimbalzi e 5 recuperi, ha impressionato aldilà dei canestri segnati. Lo scorso anno veniva criticato per un atteggiamento troppo distaccato, in questo inizio di stagione si è responsabilizzato assumendosi l’onere di guidare i compagni sul campo. Punti, dunque, ma anche leadership: Pancotto ha così trovato un prezioso alleato per una stagione che, tra campionato e coppa Uleb, metterà la squadra di fronte a tante difficoltà. Non solo Roberson ed Erdmann.
Fondamentali, nel 103-90 con il quale Trieste ha schiantato la resistenza di Bologna, l’apporto di Kelecevic, ribattezzato ormai mister utilità per la capacità di non sciupare mai neppure un pallone, la concretezza di Casoli e la freschezza di un Cavaliero che, dopo un precampionato non esaltante, si è fatto trovare pronto alla prima vera sfida stagionale rispondendo «presente» all’appello di Pancotto.
In grande crescita anche Ivica Maric. Per il capitano 29 minuti e una prestazione di grande sostanza condita da 13 punti, bottino che gli ha permesso di superare quota 2000 con la maglia della Pallacanestro Trieste, Ivo si lancia così all’inseguimento del record assoluto di segnature che appartiene, con 2228 punti segnati, all’indimenticato Rich Laurel.
Archiviata la prima vittoria stagionale, la testa di Pancotto e dei suoi ragazzi è già proiettata alla trasferta di Siena. Giovedì alle 20.30, infatti, il calendario propone a Trieste la difficile sfida contro la Monte Paschi. «La vittoria contro la Skipper - ammonisce Cesare Pancotto - ci serve per aumentare la nostra fiducia, non la nostra presunzione. Abbiamo vinto grazie alla grande intensità, al lavoro di squadra e all’attenzione per i particolari. Dobbiamo continuare con questo spirito. La Monte Paschi rappresenterà un altro momento di elevata difficoltà e sarà un test prezioso che ci permetterà di capire dove è arrivata, a oggi, la nostra crescita».
Lorenzo Gatto
Abbracci e «high-five» con la panchina, quindi lo sguardo d’intesa con il general manager mario Ghiacci il quale, all’imbocco del sottopassaggio, gongola alzando il pollice della mano destra. Roberson scaccia la tensione, ricambia il gesto ed esplode in un sorriso carico di gratitudine.
C’è un segreto nell’esplosione della squadra di Pancotto? Senza dubbio l’armonia di una società nella quale tutti i protagonisti remano dalla stessa parte.
Contro la Skipper, Trieste si è dimostrata una straordinaria macchina da guerra. Un gruppo che vive sul talento della sua coppia di americani ma che, al suo arco, ha una serie di soluzioni che la rendono tanto affidabile quanto imprevedibile.
Roberson, dopo un inizio in sordina e la deludente prova casalinga offerta contro Francoforte, ha convinto tutti disputando una partita estremamente redditizia. Ventotto punti in 30’, il 60% nelle conclusioni condite da tre rimbalzi e tre recuperi che disegnano un 23 di valutazione sufficiente a raccontare una grande gara. Ma aldilà dei numeri, Roberson è piaciuto perché ha avuto l’intelligenza di forzare poco o nulla, prendendosi solamente tiri ad alta percentuale. Ha osato poco dal perimetro, ha scelto le conclusioni in penetrazione assecondando un talento che va educato ma che potrebbe farlo diventare una delle sorprese più belle del campionato. L’altro Mvp di Trieste-Fortitudo è stato Erdmann. Nate, 26 punti in 31 minuti, 11/17 dal campo, 3 rimbalzi e 5 recuperi, ha impressionato aldilà dei canestri segnati. Lo scorso anno veniva criticato per un atteggiamento troppo distaccato, in questo inizio di stagione si è responsabilizzato assumendosi l’onere di guidare i compagni sul campo. Punti, dunque, ma anche leadership: Pancotto ha così trovato un prezioso alleato per una stagione che, tra campionato e coppa Uleb, metterà la squadra di fronte a tante difficoltà. Non solo Roberson ed Erdmann.
Fondamentali, nel 103-90 con il quale Trieste ha schiantato la resistenza di Bologna, l’apporto di Kelecevic, ribattezzato ormai mister utilità per la capacità di non sciupare mai neppure un pallone, la concretezza di Casoli e la freschezza di un Cavaliero che, dopo un precampionato non esaltante, si è fatto trovare pronto alla prima vera sfida stagionale rispondendo «presente» all’appello di Pancotto.
In grande crescita anche Ivica Maric. Per il capitano 29 minuti e una prestazione di grande sostanza condita da 13 punti, bottino che gli ha permesso di superare quota 2000 con la maglia della Pallacanestro Trieste, Ivo si lancia così all’inseguimento del record assoluto di segnature che appartiene, con 2228 punti segnati, all’indimenticato Rich Laurel.
Archiviata la prima vittoria stagionale, la testa di Pancotto e dei suoi ragazzi è già proiettata alla trasferta di Siena. Giovedì alle 20.30, infatti, il calendario propone a Trieste la difficile sfida contro la Monte Paschi. «La vittoria contro la Skipper - ammonisce Cesare Pancotto - ci serve per aumentare la nostra fiducia, non la nostra presunzione. Abbiamo vinto grazie alla grande intensità, al lavoro di squadra e all’attenzione per i particolari. Dobbiamo continuare con questo spirito. La Monte Paschi rappresenterà un altro momento di elevata difficoltà e sarà un test prezioso che ci permetterà di capire dove è arrivata, a oggi, la nostra crescita».
Lorenzo Gatto