La Snaidero era curiosa di vedere cos’era capace di fare al debutto in campionato a Livorno. Il responso del parquet è stato che è ancora alle aste, quelle che si assegnavano agli scolari d’un tempo come compito a casa per prepararli agli esercizi di bella calligrafia. I temi arrivavano dopo.
La Snaidero, insomma, deve ancora diventare squadra anche se potenzialità s’intravvedono. L’asse play (McLeod) - pivot (Mutavdzic) l’ha messa in crisi e qui siamo all’abc del basket. Stern è partito male, litigando con il canestro, ed è andato in crisi d’intentità contro lo jugoslavo. L’Usa nel momento topico (13 punti nel solo ultimo quarto) ha approfittato del tenero Vujacic, chiamato al debutto per dare un’alternativa a Mulaomerovic, che è ancora un Ufo per il quintetto arancione, e rinunciando a Thompson in ritardo di forma.
Il resto l’ha fatto la maggiore abitudine della scolaresca di Banchi a giocare assieme. È stata, quindi, più pronta a scattare dai blocchi. Archiviato un primo tempo alla cinque personaggi in cerca d’autore, gli arancione non a caso si sono ritrovati a inizio ripresa con il quintetto più collaudato finora in prestagione. Vujacic, Mian, Li Vecchi (9 punti in 10 minuti), Alexander (14) e Stern hanno portato a casa il parziale del terzo quarto per 19-27.
«Abbiamo avuto la conferma – dice il giorno dopo coach Fabrizio Frates – che in questo momento il nostro zoccolo duro è il nucleo che è al lavoro dal 5 di agosto, gruppo in cui dobbiamo ancora inserire due pezzi da novanta quali Mulaomerovic e Thompson che sono fondamentali per noi e daranno un’identità alla squadra. Alexander, invece, è quasi a posto; nel secondo tempo, ha dimostrato che ha potenzialità enormi e che per noi può essere un giocatore chiave».
Della classe arancione, promossa l’anno scorso ai play - off, ha steccato solo Stern, finito peraltro in doppia doppia (10 punti e altrettanti rimbalzi) la domenica prima al torneo di Lonato contro lo stesso Mutavdzic.
«Jeffrey si è reso conto della partita ai limiti dell’orribile che ha disputato – spiega il gm Giancarlo Sarti – non può essere questo il nostro centro, e non ha alibi perché lavora con noi dall’inizio. A Livorno gli schemi non funzionavano e, quando la palla finiva a lui, anziché continuare a girarla tirava da posizioni insolite. Ha fatto tre errori nei primi quattro tiri della squadra. Poi è stato anche stoppato da Elliott, ha ripreso la palla e ha protestato invano per un fallo. Quindi gli è saltata la testa, perché gioca sotto pressione. Deve stabilizzarsi, offrendo uno spettacolo accettabile. Può darlo come ci ricordiamo per averlo visto quando è al massimo della forma».
Altrimenti, si rinfocolano le voci di una Snaidero alla ricerca di un pivot comunitario per fare tornare tutti i conti. Intanto, da oggi c’è da pensare a fare quadrato in vista della visita giovedì al Carnera dei campioni d’Italia della Benetton Treviso. Frates valuterà giorno per giorno le condizioni di Mulaomerovic e Thompson, di cui Sarti rilancia la candidatura per giovedì. Gli ultras, invece, rilanciano lo sciopero del tifo contro le diffide: giovedì al Carnera diserteranno la curva.
Valerio Morelli
La Snaidero, insomma, deve ancora diventare squadra anche se potenzialità s’intravvedono. L’asse play (McLeod) - pivot (Mutavdzic) l’ha messa in crisi e qui siamo all’abc del basket. Stern è partito male, litigando con il canestro, ed è andato in crisi d’intentità contro lo jugoslavo. L’Usa nel momento topico (13 punti nel solo ultimo quarto) ha approfittato del tenero Vujacic, chiamato al debutto per dare un’alternativa a Mulaomerovic, che è ancora un Ufo per il quintetto arancione, e rinunciando a Thompson in ritardo di forma.
Il resto l’ha fatto la maggiore abitudine della scolaresca di Banchi a giocare assieme. È stata, quindi, più pronta a scattare dai blocchi. Archiviato un primo tempo alla cinque personaggi in cerca d’autore, gli arancione non a caso si sono ritrovati a inizio ripresa con il quintetto più collaudato finora in prestagione. Vujacic, Mian, Li Vecchi (9 punti in 10 minuti), Alexander (14) e Stern hanno portato a casa il parziale del terzo quarto per 19-27.
«Abbiamo avuto la conferma – dice il giorno dopo coach Fabrizio Frates – che in questo momento il nostro zoccolo duro è il nucleo che è al lavoro dal 5 di agosto, gruppo in cui dobbiamo ancora inserire due pezzi da novanta quali Mulaomerovic e Thompson che sono fondamentali per noi e daranno un’identità alla squadra. Alexander, invece, è quasi a posto; nel secondo tempo, ha dimostrato che ha potenzialità enormi e che per noi può essere un giocatore chiave».
Della classe arancione, promossa l’anno scorso ai play - off, ha steccato solo Stern, finito peraltro in doppia doppia (10 punti e altrettanti rimbalzi) la domenica prima al torneo di Lonato contro lo stesso Mutavdzic.
«Jeffrey si è reso conto della partita ai limiti dell’orribile che ha disputato – spiega il gm Giancarlo Sarti – non può essere questo il nostro centro, e non ha alibi perché lavora con noi dall’inizio. A Livorno gli schemi non funzionavano e, quando la palla finiva a lui, anziché continuare a girarla tirava da posizioni insolite. Ha fatto tre errori nei primi quattro tiri della squadra. Poi è stato anche stoppato da Elliott, ha ripreso la palla e ha protestato invano per un fallo. Quindi gli è saltata la testa, perché gioca sotto pressione. Deve stabilizzarsi, offrendo uno spettacolo accettabile. Può darlo come ci ricordiamo per averlo visto quando è al massimo della forma».
Altrimenti, si rinfocolano le voci di una Snaidero alla ricerca di un pivot comunitario per fare tornare tutti i conti. Intanto, da oggi c’è da pensare a fare quadrato in vista della visita giovedì al Carnera dei campioni d’Italia della Benetton Treviso. Frates valuterà giorno per giorno le condizioni di Mulaomerovic e Thompson, di cui Sarti rilancia la candidatura per giovedì. Gli ultras, invece, rilanciano lo sciopero del tifo contro le diffide: giovedì al Carnera diserteranno la curva.
Valerio Morelli