FABRIANO - Prendiamola con un sorriso: per lo meno l'80-58 (-22) rimediato dalla Carifac Fabriano a Cantù non è stata la sconfitta con lo scarto più ampio della prima giornata, battuto dal -25 subìto da Avellino a Treviso (95-70). Coach Carmenati ha commentato così l'infelice esordio contro una big come Cantù, l'anno scorso semifinalista scudetto. "Siamo partiti con le migliori intenzioni - racconta il tecnico - ma il piano partita è saltato presto: dopo i primi fischi contrari, a Gattoni sono esplosi i nervi e Porter ha faticato ad entrare in partita, così me li sono ritrovati con tre falli a testa dopo dieci minuti. Banalità che non sono ammissibili quando in squadra ci sono appena sei giocatori. Lì abbiamo subìto un parziale pesante (44-21 al 20'), ma nel 3° quarto abbiamo reagito piazzando un contro-break di 13-23: ci siamo messi a giocare, Porter è cresciuto e anche Nunez ha dato un buon contributo, tanto che al 35° avevamo accorciato sul 65-54. I 22 punti di scarto finali non ci rendono giustizia del grande impegno profuso e delle buone cose fatte nella seconda parte del match". Ma c'è ancora tanto da lavorare. "Logico. Non va bene l'esecuzione del gioco, commettiamo forzature e a volte in attacco ci ritroviamo in situazioni di sovraffollamento. Dobbiamo imparare a giocare di squadra. Serve tempo e impegno". Il fatto di avere solo sei uomini a disposizione non aiuta di sicuro. "Ma ai giocatori ho detto che questo non deve essere più un alibi: bisogna stare concentrati dal primo minuto, la stanchezza non è certo ammissibile ad inizio partita. E poi con questa precarietà dovremo conviverci a lungo, visto che il passaporto italiano di Balliro non arriverà prima di dieci giorni e Kingombe, lo sapete, è infortunato. Dobbiamo far quadrare il cerchio con quello che abbiamo". La speranza è che i meccanismi siano più oliati già giovedì sera, dopodomani, esordio casalingo della Carifac (ore 20.30) nientemeno che contro la nobile Virtus Bologna (non più marchiata Kinder) di coach Tanjevic. A livello societario, oggi è in programma la riunione del CdA che dovrebbe eleggere presidente e vice oltre che sciogliere il nodo del settore giovanile (ancora fermo!). La situazione resta nebulosa. E' per questo che tutti sperano nella cordata salva-basket che starebbe nascendo. "Ma serve il coinvolgimento di tutte le forze politiche ed imprenditoriali della città - dice Antonio Ninno, individuato come uno dei promotori dell'operazione - se ognuno fa la sua parte e ci ripartiamo le spese, ci sto. Ma escludo nel modo più assoluto che io possa impegnarmi da solo in prima persona". Intanto il club di tifosi Alta Tensione prosegue la piccante diatriba con l'ex presidente Biondi. "Ha avuto il coraggio di dire che le nostre proteste sono state pilotate - si legge in un nuovo comunicato del club - non sa proprio più dove appigliarsi per riprendere qualche consenso".
Ferruccio Cocco
Ferruccio Cocco