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Radosevic: Roseto buon team

Davis: «La società mi dà prospettive stimolanti»

ROSETO. Se fosse un telefilm il titolo sarebbe scontato, "Attenti a quei due". Nella realtà, l'inserimento dei nuovi Miroslav Radosevic e "Big" Ben Davis farà crescere, almeno nelle prime partite, il livello di attenzione del coach Phil Melillo e dei compagni di squadra. E' chiaro che dalla velocità con cui la guardia yugoslava e il centro Usa si inseriranno negli schemi dell'Euro Roseto dipenderanno risultati e rendimento, ma ci vuole pazienza, soprattutto se si considera che anche Milic è in ritardo di condizione.
«Ho lavorato molto in palestra con i pesi e ho fatto un po' di corsa - ammette l'ala slovena Marko Milic - ma non è la stessa cosa che svolgere la preparazione precampionato. Credo che bisognerà aspettare due o tre settimane per vedere all'opera il vero Milic».
Sulla stessa lunghezza d'onda dello sloveno Radosevic e Davis che, rispetto a Milic, la gara persa contro Milano l'hanno vista da bordo campo non essendo stato tesserati entro i limiti.
Entrambi, tuttavia, saranno in campo domani sera al PalaDozza di Bologna nella gara contro la Skipper Bologna: «Contro Milano eravamo contati e chi era in campo si è spremuto più del dovuto arrivando stanco al momento in cui si è decisa la partita con il break degli avversari - ha detto Radosevic confermando la grande intelligenza cestistica che tutti gli riconoscono. «Inoltre abbiamo eseguito male alcuni giochi ma questo era prevedibile viste le difficoltà dell'ultimo periodo».
Quindi, parlando delle sue caratteristiche il giocatore yugoslavo aggiunge: «Io sono essenzialmente un tiratore e il mio ruolo è guardia tiratrice. Nel mio Paese mi sono costruito una discreta fama avendo giocato con il Partizan Belgrado, che è uno dei club più prestigiosi della Yugoslava, e nella Nazionale. Sono convinto di poter essere utile al Roseto che, sconfitta contro l'Olimpia Milano a parte, mi sembra una buona squadra».
"Big" Ben Davis, centro nativo della Florida ex compagno di squadra di Joseph Blair al tempo del collage e primo quintetto della Pacific 10 nel 1996, dovrà diventare il padrone incontrastato dell'area pitturata: «I'm a power forward and half (letteralmente "io sono un'ala forte e mezzo", ndc.) - ha detto al termine del lungo allenamento sostenuto nel palasport di Silvi - nel senso che ho un discreto tiro dalla media distanza anche se fisicamente, per altezza e rapidità, sono più un centro. Ho scelto di venire a Roseto perché dopo l'esperienza della passata stagione in Spagna a Torrelavega, dove si giocava per cercare di vincere qualche partita, volevo una squadra e una società che mi potessero offrire prospettive stimolanti. In tal senso credo di aver scelto benissimo. Dei miei nuovi compagni conosco Milic perché ha giocato nella NBA e Fajardo perché l'anno scorso giocava con il Siviglia in Spagna. Abbiamo cominciato male - conclude il giocatore statunitense - ma mezza squadra era in tribuna e non in campo, aspettate di vederci al completo».
Giorgio Pomponi
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