TRIESTE - Si chiama «Motion Stat» la novità della Pallacanestro Trieste 2002-2003. Si tratta di un software che, messo a punto dalla Gajanet telecomunicazioni di Fabriano, riassume ed elabora in tempo reale tutto ciò che succede durante la partita di basket sia a livello di squadra sia di singolo giocatore.
Per la Pallacanestro Trieste, seconda società a utilizzare la «Motion Stat» dopo Fabriano, della gestione del programma si occupa Mauro Trani, secondo assistente di Cesare Pancotto, che sta testando il prodotto cercando di familiarizzare con le centinaia di voci contemplare.
«Rispetto al vecchio modo di compilare le statistiche – commenta Trani – è come passare dal giorno alla notte, perché il programma ti mette a disposizione in tempo reale tutto quello che può influire sulla partita.
Oltre alle statistiche classiche, quelle fornite dalla Lega alla fine di ogni quarto, il software garantisce il quadro completo della situazione per una miriade di situazioni. Il campo, infatti, è «mappato» in varie zone per le quali vengono forniti dati aggregati di squadra e dati disaggregati per i singoli: percentuali di tiro, rimbalzi, palle perse, recuperate, stoppate. Si può valutare l’impatto di un certo tipo di difesa praticata o la percentuale di successi nell’attaccare una zona, la percentuale di attacchi vincenti con un certo gioco. Si può anche valutare, sulla base della media precedente e di quanto successo nel corso del match, su chi sia utile spendere un fallo nei secondo finali per mandarlo ai liberi. Tutto questo in tempo reale con la possibilità di fornire al coach tutti i dati che servono durante il time-out».
E Cesare Pancotto, nella gara d’esordio di domenica contro la Skipper, ha già cominciato a utilizzare le singole voci modificando, nell’intervallo, alcune impostazioni tattiche.
«Anche a livello di squadra – continua Trani – il programma fornisce il quintetto ideale da schierare per ogni voce statistica, ma anche in base agli schemi adottati. E tutto questo vale anche per le contromisure da adottare nei confronti dell’avversaria, della quale si vengono a conoscere pregi e difetti con la possibilità di adottare gli accorgimenti e le soluzioni tattiche migliori».
Un lavoro complicato con il quale Trani sta cominciando a entrare in sintonia. «È chiaro – conclude – che all’inizio ci sono state delle difficoltà, ma devo dire che una volta memorizzate le varie voci sullo schermo tutto è diventato più facile. Sull’utilità del software hanno scommesso anche i giocatori: molte volte non riesci a renderti conto di quello che fai in campo: adesso non ci sono dubbi. Cresce la qualità del lavoro in palestra e, grazie a un lavoro mirato, cresce anche il rendimento dei singoli».
lo. ga.
Per la Pallacanestro Trieste, seconda società a utilizzare la «Motion Stat» dopo Fabriano, della gestione del programma si occupa Mauro Trani, secondo assistente di Cesare Pancotto, che sta testando il prodotto cercando di familiarizzare con le centinaia di voci contemplare.
«Rispetto al vecchio modo di compilare le statistiche – commenta Trani – è come passare dal giorno alla notte, perché il programma ti mette a disposizione in tempo reale tutto quello che può influire sulla partita.
Oltre alle statistiche classiche, quelle fornite dalla Lega alla fine di ogni quarto, il software garantisce il quadro completo della situazione per una miriade di situazioni. Il campo, infatti, è «mappato» in varie zone per le quali vengono forniti dati aggregati di squadra e dati disaggregati per i singoli: percentuali di tiro, rimbalzi, palle perse, recuperate, stoppate. Si può valutare l’impatto di un certo tipo di difesa praticata o la percentuale di successi nell’attaccare una zona, la percentuale di attacchi vincenti con un certo gioco. Si può anche valutare, sulla base della media precedente e di quanto successo nel corso del match, su chi sia utile spendere un fallo nei secondo finali per mandarlo ai liberi. Tutto questo in tempo reale con la possibilità di fornire al coach tutti i dati che servono durante il time-out».
E Cesare Pancotto, nella gara d’esordio di domenica contro la Skipper, ha già cominciato a utilizzare le singole voci modificando, nell’intervallo, alcune impostazioni tattiche.
«Anche a livello di squadra – continua Trani – il programma fornisce il quintetto ideale da schierare per ogni voce statistica, ma anche in base agli schemi adottati. E tutto questo vale anche per le contromisure da adottare nei confronti dell’avversaria, della quale si vengono a conoscere pregi e difetti con la possibilità di adottare gli accorgimenti e le soluzioni tattiche migliori».
Un lavoro complicato con il quale Trani sta cominciando a entrare in sintonia. «È chiaro – conclude – che all’inizio ci sono state delle difficoltà, ma devo dire che una volta memorizzate le varie voci sullo schermo tutto è diventato più facile. Sull’utilità del software hanno scommesso anche i giocatori: molte volte non riesci a renderti conto di quello che fai in campo: adesso non ci sono dubbi. Cresce la qualità del lavoro in palestra e, grazie a un lavoro mirato, cresce anche il rendimento dei singoli».
lo. ga.