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Il fantasma di Biella

Trasferta tradizionalmente ostica per la Scavolini

PESARO – E’ un po’ corta la coperta Scavolini, e forse per il momento conviene “coprire" di più l’Eurolega anche a costo di lasciare “scoperto" il campionato, a meno che la classifica non metta a rischio un sesto posto ancora sufficientemente blindato. Chiaro che sarebbe preferibile portare avanti al meglio la lotta su entrambi i fronti, ma ormai Pillastrini ha dimostrato prove alla mano (anzi sul parquet) quanto sia difficile farlo, ed ha convinto tutti pure sull’altro aspetto inerente la “coperta corta", ossia la fragilità della Scavolini nel settore guardie. Chi l’avrebbe mai detto: per mesi il problema è stato il “quarto lungo", con Blair che non ingranava, Tusek irriconoscibile ed il fallito tentativo di spostare Maggioli a “quattro". Poi, appena arrivato il toccasana DeMarco, esplodono Blair e Tusek ed ora là sotto la Scavolini sembra una corazzata. Al contrario, all’evoluzione del reparto lunghi corrisponde l’involuzione dei piccoli: con Beric prima assente e adesso ancora nullo, Pecile a corrente alternata, Traina idem... resta solo Booker più Middleton nelle serate di grazia, quando non a caso la Scavolini batte Kinder, Skipper e Benetton, altrimenti si perde con Fabriano, specie se di fronte c’è una guardia come Monroe da 38 punti, 5 bombe, 7 rimbalzi, 4 recuperi, 6 assist, 51 di valutazione! In effetti si può discettare quanto si vuole sulla grinta e la concentrazione con cui si affrontano certe gare, però la coperta corta della Scavolini lascia scoperti un ruolo e... mezzo: ala piccola e guardia (quando non ci pensa Middleton con una raffica di bombe). Se poi anche Booker va in abulia come a Fabriano, allora è davvero notte fonda.
Perciò stasera a Biella bisogna augurarsi che alla tenuta del reparto lunghi si accompagni la ritrovata vena della coppia di guardie “colorate", altrimenti sarà molto dura anche contro una Lauretana che ha appena sbancato Roseto, che vanta uomini pericolosi come Dixon, Lacey (17 punti e 9 rimbalzi all’andata), Batiste (20 punti e 11 rimbalzi a Pesaro; 13 e 8 di media), Bougaieff e Rankin (entrambi sopra il 60% al tiro da due), Belcher, l’eterno Niccolai ed un play, Malaventura, pesarese come il Gattoni di Fabriano. Le statistiche della Lauretana sono medio-basse, tranne il curioso primato nella percentuale dalla lunetta. I precedenti appartengono tutti alla stagione ’98-99, quando la Scavolini era in A-2 e a Biella giocava Joseph Blair. L’allora Fila, come un inquietante fantasma, si materializzò 7 volte di fronte alla Scavolini e ne vinse quattro, comprese tre partite di semifinale play-off per la promozione.
Giancarlo Iacchini
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