Contr'ordine, niente Virtus, sabato, in tivù. Tanjevic e i suoi ragazzi scenderanno in campo regolarmente domenica, per incrociare la strada della Pompea Napoli. Singolare il cambio improvviso di strategia. Sul sito della Lega Basket, che per primo aveva annunciato l'anticipo televisivo delle V nere, compare uno scarno comunicato che vi riproponiamo: «In seguito a disposizioni di Rai Sport, la Lega Basket ha deciso la sostituzione della gara Virtus Bologna-Pompea Napoli designata per l'anticipo di sabato 28 settembre su Rai Tre e valida per la terza giornata della Foxy Cup». Paolo Francia, direttore di Rai Sport Sat spiega così la decisione:«In questo momento preferiamo mandare in tv la Benetton e alla Virtus facciamo quasi un favore, aspettiamo che si riassesti». Alla base della scelta c' è l' assenza dello sponsor dalle maglie della squadra bianconera: «Non ha lo sponsor - ha continuato Francia - e penso che non sia bello. A memoria credo che ci sia stato un solo anno in cui la Virtus giocò senza uno sponsor: ma fu una scelta e bisogna tornare indietro di 30-40 anni».Negli anni passati in diretta televisiva sono comunque state trasmesse partite con club privi di sponsorizzazione.
(E' comunque curioso che le telecamere al Palaverde, dove la Benetton campione d'Italia se la vedrà con la Lauretana Biella.
Sarebbe stata l'occasione per offrire agli appassionati di basket del «Bel Paese» il talento di un giovanotto chiamato Marco Belinelli.
Bisogna volare basso, certo, perché il ragazzino, che frequenta l'istituto tecnico commerciale di San Giovanni in Persiceto, ha solo 16 anni. Ma intanto Charlie Recalcati, ct della nazionale azzurra, l'ha indicato, insieme con il compagno David Brkic, quale riserva a casa.
Mica male per uno che fino allo scorso anno faceva i numeri solo tra i cadetti, vero? Un altro che vuol crescere in fretta, intanto, è Mladen Sekularac (nella foto) conosciuto bene e lo ha poi segnalato ai Mavericks aveva fornito un giudizio particolare: «Jaric, al suo confronto, è un timidone». E Mlado, effettivamente, ha la parlantina sciolta e le idee chiare.
«Ho giocato come play – commenta – e per me è stata la prima volta. E' una situazione particolare, perché Rigaudeau è infortunato e altri compagni hanno problemi diversi. Devo prendere confidenza con il ruolo e cercare di fare meglio. In Jugoslavia, così come alla Summer League, sono sempre stato utilizzato come guardia o come ala».
Vuole fare meglio, Mladen, intanto ringrazia i tifosi. «Sono stati importanti – racconta – mi hanno fatto sentire il loro sostegno, hanno urlato il mio nome. Voglio ringraziarli per questo».
Parla anche di Sasha, Sekularac, perché lo spettro di Danilovic incombe. «So che qua è considerato come un dio – incalza – per tutto quello che ha fatto. Il paragone mi rende felice e, contemporaneamente, mi crea ulteriori responsabilità. Ma sono uno che non si è mai tirato indietro: non lo farò nemmeno in questa occasione».
Alessandro Gallo
(E' comunque curioso che le telecamere al Palaverde, dove la Benetton campione d'Italia se la vedrà con la Lauretana Biella.
Sarebbe stata l'occasione per offrire agli appassionati di basket del «Bel Paese» il talento di un giovanotto chiamato Marco Belinelli.
Bisogna volare basso, certo, perché il ragazzino, che frequenta l'istituto tecnico commerciale di San Giovanni in Persiceto, ha solo 16 anni. Ma intanto Charlie Recalcati, ct della nazionale azzurra, l'ha indicato, insieme con il compagno David Brkic, quale riserva a casa.
Mica male per uno che fino allo scorso anno faceva i numeri solo tra i cadetti, vero? Un altro che vuol crescere in fretta, intanto, è Mladen Sekularac (nella foto) conosciuto bene e lo ha poi segnalato ai Mavericks aveva fornito un giudizio particolare: «Jaric, al suo confronto, è un timidone». E Mlado, effettivamente, ha la parlantina sciolta e le idee chiare.
«Ho giocato come play – commenta – e per me è stata la prima volta. E' una situazione particolare, perché Rigaudeau è infortunato e altri compagni hanno problemi diversi. Devo prendere confidenza con il ruolo e cercare di fare meglio. In Jugoslavia, così come alla Summer League, sono sempre stato utilizzato come guardia o come ala».
Vuole fare meglio, Mladen, intanto ringrazia i tifosi. «Sono stati importanti – racconta – mi hanno fatto sentire il loro sostegno, hanno urlato il mio nome. Voglio ringraziarli per questo».
Parla anche di Sasha, Sekularac, perché lo spettro di Danilovic incombe. «So che qua è considerato come un dio – incalza – per tutto quello che ha fatto. Il paragone mi rende felice e, contemporaneamente, mi crea ulteriori responsabilità. Ma sono uno che non si è mai tirato indietro: non lo farò nemmeno in questa occasione».
Alessandro Gallo
Fonte: Il Resto del Carlino