Guardarsi indietro per prendere coraggio, pensare (ma senza illudersi) al clamoroso due a zero dello scorso anno per autocaricarsi di ulteriori motivazioni dentro gli occhi della tigre: se al cospetto della Benetton campione d'Italia uscente la Snaidero ha davvero poche probabilità di uscire con le ossa integre, l'obiettivo è almeno quello di salvare la faccia, rimanendo il più possibile aggrappata ad una partita che ha un solo, unico grande favorito: lo schiacciasassi di Ettore Messina. La seconda di andata di stagione regolare è così un sesto grado in ciabatte per una Snaidero in totale precarietà e dove Chandler Thompson dovrebbe pagare ancora una volta con la tribuna il clamoroso quanto ingiustificato ritardo di preparazione.
«Qualsiasi avversario in questo momento sarebbe difficile - non nasconde l'insidie coach Frates - la Snaidero è ancora una squadra in fase di assestamento, mentre Treviso è già prontissima. I trenta punti schiaffati alla Virtus in finale di Supercoppa e la passeggiata di domenica scorsa con Avellino sono già due biglietti da visita significativi del potenziale del veneti».
Quanto siete progrediti nella tre giorni post Livorno?
«Non si possono di certo fare miracoli, forse siamo cresciuti di qualche minuto sul piano della tenuta. Ma questo è un gruppo che avrà bisogno di tanti corsi di recupero».
Già fatta la scelta extracomunitaria ?
«Non vorrei che questo diventasse un tormentone, anche perchè non è che possiamo attingere da un mucchietto di tesserati di valore assoluto. Bisognerà valutare di volta in volta, anche in base all'avversario e alla forma di ognuno. Per quanto riguarda l'attualità, deciderò dopo l'ultimo allenamento di domani (stamattina, ndr)».
Si può azzardare un canovaccio tattico ?
«Una cosa di sicuro dovremo fare: difendere bene in campo aperto sul loro contropiede mettendo sul piatto il massimo della voglia e cercando di sfruttare ogni occasione. Sul piano delle motivazioni, poi, questa è una formazione che da sola ti trasmette grandi stimoli».
Differenze e analogie con la Benetton di D'Antoni ?
«Messina è stato intelligente a non snaturare nulla: d'altronde, con determinati giocatori, un certo tipo di gioco sgorga facile. Credo però che Ettore ci abbia messo una maggiore organizzazione e una più accentuata solidità difensiva».
È la favorita numero uno per il titolo ?
«Se la finale si giocasse adesso sarebbe Treviso - Siena. Durante l'anno, però, possono succedere tante cose»
È sempre nell'aria lo sciopero del tifo.
«Se succederà non sarà una bella cosa. Non è che da parte nostra ci sia la pretesa di giocare in una bomboniera di stampo argentino, dove nessuno deve passare, ma un pubblico che partecipa e vive intensamente, applaudendo anche gli avversari, uno sport bello come questo ci piacerebbe averlo».
Roberto Zanitti
«Qualsiasi avversario in questo momento sarebbe difficile - non nasconde l'insidie coach Frates - la Snaidero è ancora una squadra in fase di assestamento, mentre Treviso è già prontissima. I trenta punti schiaffati alla Virtus in finale di Supercoppa e la passeggiata di domenica scorsa con Avellino sono già due biglietti da visita significativi del potenziale del veneti».
Quanto siete progrediti nella tre giorni post Livorno?
«Non si possono di certo fare miracoli, forse siamo cresciuti di qualche minuto sul piano della tenuta. Ma questo è un gruppo che avrà bisogno di tanti corsi di recupero».
Già fatta la scelta extracomunitaria ?
«Non vorrei che questo diventasse un tormentone, anche perchè non è che possiamo attingere da un mucchietto di tesserati di valore assoluto. Bisognerà valutare di volta in volta, anche in base all'avversario e alla forma di ognuno. Per quanto riguarda l'attualità, deciderò dopo l'ultimo allenamento di domani (stamattina, ndr)».
Si può azzardare un canovaccio tattico ?
«Una cosa di sicuro dovremo fare: difendere bene in campo aperto sul loro contropiede mettendo sul piatto il massimo della voglia e cercando di sfruttare ogni occasione. Sul piano delle motivazioni, poi, questa è una formazione che da sola ti trasmette grandi stimoli».
Differenze e analogie con la Benetton di D'Antoni ?
«Messina è stato intelligente a non snaturare nulla: d'altronde, con determinati giocatori, un certo tipo di gioco sgorga facile. Credo però che Ettore ci abbia messo una maggiore organizzazione e una più accentuata solidità difensiva».
È la favorita numero uno per il titolo ?
«Se la finale si giocasse adesso sarebbe Treviso - Siena. Durante l'anno, però, possono succedere tante cose»
È sempre nell'aria lo sciopero del tifo.
«Se succederà non sarà una bella cosa. Non è che da parte nostra ci sia la pretesa di giocare in una bomboniera di stampo argentino, dove nessuno deve passare, ma un pubblico che partecipa e vive intensamente, applaudendo anche gli avversari, uno sport bello come questo ci piacerebbe averlo».
Roberto Zanitti
Fonte: Il Gazzettino