MILANO - Prima ufficiale in casa dell'Olimpia targata Corbelli: Palalido non gremitissimo ma caldo, cori per il presidente e, soprattutto, la seconda vittoria consecutiva, 92-89 contro Napoli. Un successo ottenuto non senza sofferenze, nonostante un vantaggio anche di +13 raggiunto nel terzo quarto e dilapidato in modo sciagurato nell'ultima frazione. Napoli esce sconfitta, ma i segnali raccolti da coach Mazzon sono positivi.
Ci ha messo un tempo l'Olimpia a prendere le misure della Pompea, dopo una prima frazione faticosissima per Milano, che scivola subito a -6 dopo tre minuti e stenta a contenere uno scatenato Andersen (14 punti nel solo primo quarto!). Kidd latita, gli aiuti anche e la squadra di Mazzon gioca sul suo centro raccogliendo frutti insperati. Il resto ce lo mette un ottimo Palladino, i molti rimbalzi offensivi catturati e le troppe palle perse di Milano alla ricerca del "numero". L'Olimpia resta comunque a contatto nonostante che dopo tre minuti del secondo quarto Caja debba sostituire Sconochini, già a tre falli.
La lunga rincorsa della squadra di Caja, ora più aggressiva in difesa, viene premiata a 3'32" dall'intervallo. Paolo Alberti, che poco prima si era mangiato la palla del vantaggio su splendido assist di Simpkins, segna il canestro del 39-38. Milano sale anche a +5 e si va all'intervallo sul 49-45.
Warren Kidd mette a referto 8 punti in 2'17" e realizza il break decisivo a inizio terzo quarto che porta Milano sopra di 10. Napoli ha una reazione d'orgoglio, complice anche i troppi errori dell'Olimpia, e piazza un 7-0 (5 punti di Greer, troppo spesso dimenticato) a metà quarto che riavvicina la Pompea. Si sveglia anche Dontae' Jones con una tripla, ma Milano con sei punti dalla lunetta allunga di nuovo e chiude il quarto 76-67.
Nell'ultima frazione Milano, con Coldebella a sedere per problemi di falli, si blocca a quota 84 per almeno cinque minuti, permettendo agli ospiti di realizzare un parziale di 13-0. E' una tripla del solito micidiale Greer, a 2'50" dalla sirena a riportare avanti Napoli (84-84). Ma Kidd risuona la carica dell'Olimpia. La Pompea gestisce male i palloni decisivi e perde così la grande occasione. Simpkins (ottima la sua partita) e Coldebella non sbagliano dalla lunetta i liberi decisivi.
Paolo Avanti
Ci ha messo un tempo l'Olimpia a prendere le misure della Pompea, dopo una prima frazione faticosissima per Milano, che scivola subito a -6 dopo tre minuti e stenta a contenere uno scatenato Andersen (14 punti nel solo primo quarto!). Kidd latita, gli aiuti anche e la squadra di Mazzon gioca sul suo centro raccogliendo frutti insperati. Il resto ce lo mette un ottimo Palladino, i molti rimbalzi offensivi catturati e le troppe palle perse di Milano alla ricerca del "numero". L'Olimpia resta comunque a contatto nonostante che dopo tre minuti del secondo quarto Caja debba sostituire Sconochini, già a tre falli.
La lunga rincorsa della squadra di Caja, ora più aggressiva in difesa, viene premiata a 3'32" dall'intervallo. Paolo Alberti, che poco prima si era mangiato la palla del vantaggio su splendido assist di Simpkins, segna il canestro del 39-38. Milano sale anche a +5 e si va all'intervallo sul 49-45.
Warren Kidd mette a referto 8 punti in 2'17" e realizza il break decisivo a inizio terzo quarto che porta Milano sopra di 10. Napoli ha una reazione d'orgoglio, complice anche i troppi errori dell'Olimpia, e piazza un 7-0 (5 punti di Greer, troppo spesso dimenticato) a metà quarto che riavvicina la Pompea. Si sveglia anche Dontae' Jones con una tripla, ma Milano con sei punti dalla lunetta allunga di nuovo e chiude il quarto 76-67.
Nell'ultima frazione Milano, con Coldebella a sedere per problemi di falli, si blocca a quota 84 per almeno cinque minuti, permettendo agli ospiti di realizzare un parziale di 13-0. E' una tripla del solito micidiale Greer, a 2'50" dalla sirena a riportare avanti Napoli (84-84). Ma Kidd risuona la carica dell'Olimpia. La Pompea gestisce male i palloni decisivi e perde così la grande occasione. Simpkins (ottima la sua partita) e Coldebella non sbagliano dalla lunetta i liberi decisivi.
Paolo Avanti