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Boniciolli: bimbi impauriti, zitti e lavorare

Seragnoli si cuce la bocca già durante l'intervallo, quasi presagendo quello che sarebbe accaduto in una ripresa incredibile. Non parla il presidente che si è imposto, dice, un “autosilenzio stampa”. Parlerà a gennaio o, nella migliore delle ipotesi, a Natale.
Tace il proprietario, parla, invece, l'allenatore. Che non ricorre a tanti giri di parole. Prima di tutto l'allenamento punitivo che si consumerà stamattina, a partire dalle 10. «Scivolamenti» per tutti, forse l'esercizio più temuto già nella categorie giovanili. E, non a caso, Boniciolli parla di una squadra “propaganda”. E dell'eventuale ricorso allo psichiatra. «Perché certe occhiate sono assolutamente inspiegabili».
Il volto della paura per un gruppo – su questo, fino a ieri alle 20,30, erano tutti d'accordo (noi compresi) – che avrebbe dovuto fare dell'allegria, del contropiede e dello spettacolo le armi vincenti. Per ora lo spettacolo è rimasto a metà: nel senso che premia solo gli avversari.
«Non ci vuole Pico della Mirandola – attacca Boniciolli – per capire che ci troviamo di fronte a una situazione pessima. Con un approccio emotivo, oltre che difensivo, nullo. Sembrava di avere in campo una squadra propaganda. Certi occhi da cerbiatto e certi sguardi impauriti non hanno spiegazione».
Proverà oggi, Matteo, a farsi spiegare qualcosa. «Le strade – incalza – sono due. O farsi prendere dal panico, ma non servirebbe a nulla, o rimboccarsi le maniche e lavorare con maggiore vigore. In attesa di Barton, che dovrebbe arrivare presto, ma che impiegheremo almeno un mese a mettere in condizione».
La strada del lavoro (su questo siamo d'accordo) e quella del silenzio (e qui, invece, abbiamo qualche perplessità in merito). «Si tratta di lavorare – continua Boniciolli – e di farlo nel silenzio. In questi giorni ho scelto di non parlare perché non ho nulla da dire. E questo è quello che dovrebbe fare la squadra, pensando solo a lavorare».
Si comincia oggi, alle 10, con i temuti scivolamenti. Ma la Skipper, forse, avrebbe solo bisogno del sorriso e di maggiore cattiveria in un fondamentale, la difesa, nel quale subisce, Trieste compresa, da ottanta minuti di fila.
E dire che la serata era cominciata nel migliore dei modi. Con il dato sugli abbonati – 3.347 – e la decisione di tenere aperta la campagna fino al 4 ottobre.
Ma vista la Skipper di ieri sera (gara inspiegabile) appare arduo convincere qualcun altro a tesserarsi. Perché per rivedere una Fortitudo a quota zero, dopo due gare, bisogna tornare indietro fino al 1993. Prima stagione di Scariolo e, non dimenticatelo, partenza da –6.
Alessandro Gallo
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