UDINE. Nella notte orribile delle due bolognesi una conferma: la Benetton c'è. Treviso scongigge la «bestia nera» Snaidero, l'unica, l'anno scorso, capace di battere i futuri campioni d'Italia sia all'andata che al ritorno. Lo ha fatto con una prestazione molto concreta nella quale una parte preponderante, oltre al solito Tyus Edney, top scorer con 23 punti, l'hanno avuta le due delusioni del match d'apertura: Denis Marconato e Trajan Langdon. Soprattutto il pivot di San Giuseppe, che ha messo a segno il suo ventello già al 25', ha dominato l'area sovrastando il vecchio Cantarello, schierato dall'inizio a causa della scelta di Frates, anche lui, come Messina, con un extracomunitario di troppo, di lasciar fuori Jeffrey Stern - quasi una frana a Livorno - per inserire nel roster Thompson, arrivato in Friuli, dagli States via Fabriano, con 15 chili di troppo.
Un successo, il quinto in totale al «Carnera», arrivato con molta naturalezza su un campo dove Treviso ha lasciato complessivamente nove volte le penne. E questo nonostante due piccoli black out giunti nelle seconde metà del secondo e quarto periodo ed uno Stojic impalpabile, sempre in panchina dopo l'intervallo.
Mian tiene a galla Udine con due sospensioni vincenti dalla stessa posizione (angolo destro dell'attacco), ma Treviso, pur senza forzare, guida sempre il match. Garbajosa, schierato per la prima volta in quintetto da Messina, sbaglia il primo tiro libero dopo sedici consecutivi realizzati dalla squadra (alla faccia di chi non crede alla scaramanzia...), ma i «casual», pur non forzando, grazie a due parziali di 8-0 e 10-0, favoriti anche dagli 11 punti di Marconato in 8'30", arriva al massimo vantaggio (+15, 6-21). Il secondo quarto inizia con Trajan Langdon in grande spolvero: «the Alaskan assassin» mette a segno 7 punti (con due triple). La Snaidero, però, non può essere sempre così brutta. Sospinti da Mulaomerovic (12 punti solo nel secondo quarto, con una tripla), gli arancioni, dopo una bomba di Vujacic, fanno sentire il fiato sul collo ai biancoverdi (32-35 al 17'08"). Per fortuna di Messina, ci pensano i due ispanici Nicola e Garbajosa a riportare i campioni al +8 (32-40). Ma quel diavolo dell'ex fortitudino realizza 5 punti di seguito e poi Thompson, con un personale, fa salire Udine fino al -2 del 19'40". Ci vogliono due liberi di Marconato, top scorer all'intervallo con 15 punti nei 15 minuti nei quali è stato impiegato, per fissare il 38-42 del 20'. Guardando gli scout, balzano all'occhio i 22 rimbalzi, di cui 16 difensivi, conquistati dai verdi contro i 13 di Udine.
Si riparte con Bulleri e Pittis sul parquet rispettivamente al posto di Langdon, gravato da tre falli, e di Stojic. La Benetton riprende l'inerzia dell'incontro grazie ad un parziale di 7-0. «Mula», marcato da Bulleri, trova pane per i suoi denti e il vantaggio dei verdi torna in doppia cifra (44-55) grazie anche ad uno straordinario Marconato che, al 25', raggiunge il suo ventello personale. Un triplone di Nicola suggella il +16 a 40 secondi dalla fine del periodo e, all'inizio dell'ultima frazione, Edney, in transizione, infila il +18. Sembra finita, ma la Benetton, che spreca, palla in mano, anche il +20, si permette il lusso di scherzare con un avversario orgoglioso. La Snaidero, grazie a 5 punti consecutivi di Alexander e ad una bomba di Zacchetti, giunge al -8, quando mancano 2 minuti e 30 secondi al suono della sirena. Ci vuole così l'unico canestro di Pittis, in contropiede, per capitalizzare quest'importante vittoria.
Davide Vatrella
Un successo, il quinto in totale al «Carnera», arrivato con molta naturalezza su un campo dove Treviso ha lasciato complessivamente nove volte le penne. E questo nonostante due piccoli black out giunti nelle seconde metà del secondo e quarto periodo ed uno Stojic impalpabile, sempre in panchina dopo l'intervallo.
Mian tiene a galla Udine con due sospensioni vincenti dalla stessa posizione (angolo destro dell'attacco), ma Treviso, pur senza forzare, guida sempre il match. Garbajosa, schierato per la prima volta in quintetto da Messina, sbaglia il primo tiro libero dopo sedici consecutivi realizzati dalla squadra (alla faccia di chi non crede alla scaramanzia...), ma i «casual», pur non forzando, grazie a due parziali di 8-0 e 10-0, favoriti anche dagli 11 punti di Marconato in 8'30", arriva al massimo vantaggio (+15, 6-21). Il secondo quarto inizia con Trajan Langdon in grande spolvero: «the Alaskan assassin» mette a segno 7 punti (con due triple). La Snaidero, però, non può essere sempre così brutta. Sospinti da Mulaomerovic (12 punti solo nel secondo quarto, con una tripla), gli arancioni, dopo una bomba di Vujacic, fanno sentire il fiato sul collo ai biancoverdi (32-35 al 17'08"). Per fortuna di Messina, ci pensano i due ispanici Nicola e Garbajosa a riportare i campioni al +8 (32-40). Ma quel diavolo dell'ex fortitudino realizza 5 punti di seguito e poi Thompson, con un personale, fa salire Udine fino al -2 del 19'40". Ci vogliono due liberi di Marconato, top scorer all'intervallo con 15 punti nei 15 minuti nei quali è stato impiegato, per fissare il 38-42 del 20'. Guardando gli scout, balzano all'occhio i 22 rimbalzi, di cui 16 difensivi, conquistati dai verdi contro i 13 di Udine.
Si riparte con Bulleri e Pittis sul parquet rispettivamente al posto di Langdon, gravato da tre falli, e di Stojic. La Benetton riprende l'inerzia dell'incontro grazie ad un parziale di 7-0. «Mula», marcato da Bulleri, trova pane per i suoi denti e il vantaggio dei verdi torna in doppia cifra (44-55) grazie anche ad uno straordinario Marconato che, al 25', raggiunge il suo ventello personale. Un triplone di Nicola suggella il +16 a 40 secondi dalla fine del periodo e, all'inizio dell'ultima frazione, Edney, in transizione, infila il +18. Sembra finita, ma la Benetton, che spreca, palla in mano, anche il +20, si permette il lusso di scherzare con un avversario orgoglioso. La Snaidero, grazie a 5 punti consecutivi di Alexander e ad una bomba di Zacchetti, giunge al -8, quando mancano 2 minuti e 30 secondi al suono della sirena. Ci vuole così l'unico canestro di Pittis, in contropiede, per capitalizzare quest'importante vittoria.
Davide Vatrella