SIENA «Me l’aspettavo». Cesare Pancotto non cerca scuse al termine della netta sconfitta rimediata dalla sua squadra a Siena. «Arrivavamo qui con in tasca il successo della gara d’esordio con la Skipper – commenta il tecnico di Porto San Giorgio – ma sapevo avremmo trovato grandi difficoltà. Non siamo ancora pronti, abbiamo bisogno di tempo per completare la nostra crescita. In queste condizioni, competere contro un’avversaria forte come Siena diventava una vera e propria impresa.
«Abbiamo cozzato contro un’armata che, se non è ancora al massimo della condizione, può contare su grandi individualità. Noi, invece, non abbiamo potuto avere l’Erdmann della scorsa domenica, limitato prima dai falli e poi da un infortunio e su Maric anche lui costretto a restare in panchina. In queste condizioni pensare di riuscire a rimanere in partita era francamente impossibile. C’è di buono che questo genere di difficoltà ci possono aiutare a maturare in fretta. Non dobbiamo dimenticare i valori di questo campionato: la Montepaschi giocherà per vincere lo scudetto, noi dovremo lottare per evitare la retrocessione».
Fa autocritica, invece, Roberto Casoli. «Non abbiamo giocato come dovevamo, non abbiamo messo in pratica ciò che avevamo preparato nel corso della settimana. L’approccio è stato negativo, troppi tiri forzati, troppi contropiedi sbagliati: alla fine abbiamo aiutato una squadra fortissima che non ne aveva davvero bisogno».
Soddisfatto su tutta la linea, come è ovvio che sia, il tecnico senese Ataman. «Abbiamo fatto una grande difesa – il commento del tecnico turco – bloccando sin dal primo minuto i terminali offensivi dei nostri avversari. In quest’ottica determinante la marcatura di Zukauskas bravo a mettere la museruola al giocatore più pericoloso di Pancotto, Erdmann. In attacco abbiamo giocato con grande equilibrio, trovando ottime soluzioni sia dentro che fuori l’area dei tre secondi. Trieste ha fatto fatica, mi aspettavo riuscisse a mostrare qualcosa di più, soprattutto in difesa».
Lorenzo Gatto
«Abbiamo cozzato contro un’armata che, se non è ancora al massimo della condizione, può contare su grandi individualità. Noi, invece, non abbiamo potuto avere l’Erdmann della scorsa domenica, limitato prima dai falli e poi da un infortunio e su Maric anche lui costretto a restare in panchina. In queste condizioni pensare di riuscire a rimanere in partita era francamente impossibile. C’è di buono che questo genere di difficoltà ci possono aiutare a maturare in fretta. Non dobbiamo dimenticare i valori di questo campionato: la Montepaschi giocherà per vincere lo scudetto, noi dovremo lottare per evitare la retrocessione».
Fa autocritica, invece, Roberto Casoli. «Non abbiamo giocato come dovevamo, non abbiamo messo in pratica ciò che avevamo preparato nel corso della settimana. L’approccio è stato negativo, troppi tiri forzati, troppi contropiedi sbagliati: alla fine abbiamo aiutato una squadra fortissima che non ne aveva davvero bisogno».
Soddisfatto su tutta la linea, come è ovvio che sia, il tecnico senese Ataman. «Abbiamo fatto una grande difesa – il commento del tecnico turco – bloccando sin dal primo minuto i terminali offensivi dei nostri avversari. In quest’ottica determinante la marcatura di Zukauskas bravo a mettere la museruola al giocatore più pericoloso di Pancotto, Erdmann. In attacco abbiamo giocato con grande equilibrio, trovando ottime soluzioni sia dentro che fuori l’area dei tre secondi. Trieste ha fatto fatica, mi aspettavo riuscisse a mostrare qualcosa di più, soprattutto in difesa».
Lorenzo Gatto