UDINE - Non bastano dieci minuti alla grande, i secondi, e tanta buona volontà per permettere alla Snaidero di incamerare i due punti contro una Benetton chirurgica con Edney sugli scudi. I friulani ricevono molto dai due giovanissimi Zacchetti (5 su 7 da 3) e Vujacic, ma ancora troppo poco da quelle che dovrebbero essere le loro colonne portanti, Thompson (7 comunque i suoi rimbalzi) Alexander e Mulaomerovic (20 punti ma 1 su 8 dalla lunga). Stern, poi, dopo la brutta prova di Livorno, viene confinato in tribuna lasciando spazio allo stesso Thompson, con Vujacic inizialmente in regia affiancato da Mian.
Cantarello su Marconato (11 i rimbalzi del trevigiano) deve fare gli straordinari, mentre Li Vecchi e Alexander si rivelano impalpabili. A ritmo e quintetto tenuti bassi dagli arancione le cose non vanno comunque per il verso giusto e Treviso, cinicamente, sfrutta l’imprecisione dei friulani. Frates inserisce Mulaomerovic al quinto e il croato fa 0 su 4 da 2, mentre la Benetton va a +15 (21-6) sul finire di tempo, difendendo a lungo in 2-3. Pare la cronaca di una fine troppo anticipatamente annunciata, ma la Snaidero, nel secondo quarto, ha un rigurgito d’orgoglio, trascinata dal risvegliato Mulaomerovic, da un eccezionale Zacchetti e da Vujacic. I due giovanissimi, insieme a Cantarello e Mula, piazzano 5 bombe che annichiliscono Treviso e portano Udine a -3 (37-40) sul finire di tempo.
Il pubblico si riscalda anche senza il traino della curva ultrà, in sciopero del tifo per protesta contro le sanzioni sportive inflitte ad alcuni componenti del tifo organizzato arancione dopo i fatti di Treviso dello scorso campionato.
Ma il riposo fa male ai friulani, che rientrano pasticciando e concedendo al duo Garbajosa-Bulleri 4 punti facili facili. Frates chiama minuto ma il prodotto non cambia e ancora Garbajosa e Marconato vanno a segno, riportando in quota la Benetton (41-53 al terzo). Il fatto è che la Snaidero riceve poco o nulla dallo stranito Thompson e dall’evanescente Alexander. Li Vecchi e Mulaomerovic, dal canto loro, viaggiano a corrente alternata mentre Messina riceve un buon contributo da tutti gli uomini ruotati sul parquet. Zacchetti è in serata di grazia e mette a segno un’altra bomba al sesto ma i veneti continuano a guardare dall’alto (47-60), mettendo il suggello con una conclusione dalla lunga di Nicola per il +16 di terzo quarto (53-69). E il finale serve a Udine solo per ricucire lo strappo in termini più accettabili.
Edi Fabris
Cantarello su Marconato (11 i rimbalzi del trevigiano) deve fare gli straordinari, mentre Li Vecchi e Alexander si rivelano impalpabili. A ritmo e quintetto tenuti bassi dagli arancione le cose non vanno comunque per il verso giusto e Treviso, cinicamente, sfrutta l’imprecisione dei friulani. Frates inserisce Mulaomerovic al quinto e il croato fa 0 su 4 da 2, mentre la Benetton va a +15 (21-6) sul finire di tempo, difendendo a lungo in 2-3. Pare la cronaca di una fine troppo anticipatamente annunciata, ma la Snaidero, nel secondo quarto, ha un rigurgito d’orgoglio, trascinata dal risvegliato Mulaomerovic, da un eccezionale Zacchetti e da Vujacic. I due giovanissimi, insieme a Cantarello e Mula, piazzano 5 bombe che annichiliscono Treviso e portano Udine a -3 (37-40) sul finire di tempo.
Il pubblico si riscalda anche senza il traino della curva ultrà, in sciopero del tifo per protesta contro le sanzioni sportive inflitte ad alcuni componenti del tifo organizzato arancione dopo i fatti di Treviso dello scorso campionato.
Ma il riposo fa male ai friulani, che rientrano pasticciando e concedendo al duo Garbajosa-Bulleri 4 punti facili facili. Frates chiama minuto ma il prodotto non cambia e ancora Garbajosa e Marconato vanno a segno, riportando in quota la Benetton (41-53 al terzo). Il fatto è che la Snaidero riceve poco o nulla dallo stranito Thompson e dall’evanescente Alexander. Li Vecchi e Mulaomerovic, dal canto loro, viaggiano a corrente alternata mentre Messina riceve un buon contributo da tutti gli uomini ruotati sul parquet. Zacchetti è in serata di grazia e mette a segno un’altra bomba al sesto ma i veneti continuano a guardare dall’alto (47-60), mettendo il suggello con una conclusione dalla lunga di Nicola per il +16 di terzo quarto (53-69). E il finale serve a Udine solo per ricucire lo strappo in termini più accettabili.
Edi Fabris