La prima, fa segno Sconochini prima di imboccare il tunnel, con il Palalido tutto in piedi a saltare. L´Olimpia che soffre e vince respira ossigeno di montagna, a punteggio pieno dopo due giornate mentre si schiantano le bolognesi e Cantù. Due vittorie vogliono dire tutto e nulla, il 92 a 89 con cui Milano si sbarazza della Pompea è quasi una via crucis, ma se gli uomini di Caja ci metteranno la metà del carattere dimostrato ieri sera, il messaggio per il campionato è forte e chiaro.
Serata dal sapore antico, di sudore e battaglia, prime donne poche e tutti gregari a portare un mattoncino in un Palalido non pienissimo (2.000 spettatori) ma già molto caldo. Striscioni in curva per i «due presidenti», Corbelli («Grazie di cuore») e l´ex massaggiatore Gallotti, congedato dopo 17 anni di onorato servizio. La miccia la accende Napoli: Mazzon la fa girare come un orologio in attacco, Palladino ringhia su Sconochini in un derby tutto argentino e il totem Michael Andersen (28 punti) rimarrà un rebus irrisolto per tutto l´incontro. Hugo è subito frizzante, trascina i suoi con 8 punti nel primo quarto insieme a Kidd, ma la difesa di Caja è lenta sulle penetrazionie concede troppo a rimbalzo.
È soltanto il 16´ quando Paolo Alberti firma il primo sorpasso con una striscia di sei punti, mentre Greer e Clack abbassano ritmo e percentuali e il play tascabile Duane Simpkins prende fuoco (11 punti all´intervallo, 21 alla sirena). Milano allunga, prende 4 punti di vantaggio all´intervallo, spinta con gli 8 punti di Kidd (20 alla fine con 14 rimbalzi) e la «tigna» di Rancik, che rifila uno stoppone ad Andersen e al 25´ è sopra di 13. Mazzon allora si rifugia nella zona, rimette in campo «testa calda» Jones e si riporta sotto. Il parzialone di 17-2 viene coronato dalla tripla di Greer (20 per lui) e al 37´ è sorpasso: 84-85, sembra un film visto molte volte l´anno scorso al Tucker, solo che è cambiata l´Olimpia. Coldebella e Alberti ci mettono gomiti e tentacoli, Sconochini firma il controsorpasso con 4 punti e palla rubata, il Palalido si mette a ballare.
Massimo Pisa
Serata dal sapore antico, di sudore e battaglia, prime donne poche e tutti gregari a portare un mattoncino in un Palalido non pienissimo (2.000 spettatori) ma già molto caldo. Striscioni in curva per i «due presidenti», Corbelli («Grazie di cuore») e l´ex massaggiatore Gallotti, congedato dopo 17 anni di onorato servizio. La miccia la accende Napoli: Mazzon la fa girare come un orologio in attacco, Palladino ringhia su Sconochini in un derby tutto argentino e il totem Michael Andersen (28 punti) rimarrà un rebus irrisolto per tutto l´incontro. Hugo è subito frizzante, trascina i suoi con 8 punti nel primo quarto insieme a Kidd, ma la difesa di Caja è lenta sulle penetrazionie concede troppo a rimbalzo.
È soltanto il 16´ quando Paolo Alberti firma il primo sorpasso con una striscia di sei punti, mentre Greer e Clack abbassano ritmo e percentuali e il play tascabile Duane Simpkins prende fuoco (11 punti all´intervallo, 21 alla sirena). Milano allunga, prende 4 punti di vantaggio all´intervallo, spinta con gli 8 punti di Kidd (20 alla fine con 14 rimbalzi) e la «tigna» di Rancik, che rifila uno stoppone ad Andersen e al 25´ è sopra di 13. Mazzon allora si rifugia nella zona, rimette in campo «testa calda» Jones e si riporta sotto. Il parzialone di 17-2 viene coronato dalla tripla di Greer (20 per lui) e al 37´ è sorpasso: 84-85, sembra un film visto molte volte l´anno scorso al Tucker, solo che è cambiata l´Olimpia. Coldebella e Alberti ci mettono gomiti e tentacoli, Sconochini firma il controsorpasso con 4 punti e palla rubata, il Palalido si mette a ballare.
Massimo Pisa
Fonte: La Repubblica