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E’ ancora super Myers

La Virtus subisce, rischia ma vince al Palazzetto. E adesso può davvero sognare

ROMA - Carlton Myers legge la mano della Virtus, la rassicura facendo luce nel tunnel finale, quello dove si paga tutto, e la porta al successo dopo una partita, la sua, in chiaroscuro. Carlitos fa le carte alla Scavolini e la lascia con la bocca secca, facendole scoprire un’altra volta quant’è amara la vittoria. Pesaro, battuta 77-73, Roma in trionfo nel primo giorno al Palazzetto, davanti ad un pubblico numeroso ed appassionato. Eppure, Myers fino agli attimi finali, quelli caldi dove ogni piccolo errore costa caro, non aveva dato sfoggio della sua bravura. Da lontano il capitano di Azzurra aveva cercato tante volte di andare a segno, ma invano. Le ultime due triple, nell’ultimo quarto, sono servite alla Virtus per tornare a galla: la prima in avvio aveva messo 5 lunghezze tra le due contendenti (63-58), la seconda aveva ridato fiducia ai compagni che stavano subendo. In quegli ultimi cento secondi, con 2 punti da recuperare, Myers è stato attentissimo, caparbio, lottatore. Aveva occhi di tigre per una battaglia alla ricerca di certezze.
Roma va di corsa e riesce a divertirsi, Jenkins è rapidissimo, va di qua e di là come una freccia: peccato che ieri sera sia stato un po’ troppo egoista tenendo il pallone per se, tirando troppo (6 su 16 dal campo) dimostrando però di essere un grande giocatore. Da disciplinare ancora un po’, ma pur sempre grande e bravo. La Virtus con il grembiule nuovo va a lezione dal maestro Bucchi. Compatta in difesa dove Tusek e Santiago, ma anche Tonolli (che non è ancora al meglio, con quel dito rotto che lo fa penare) fanno buona guardia, Bonora riesce a dare grande qualità al gioco. Ed è stato proprio Pandoro, ieri, a dare la scossa giusta, a metà del secondo quarto. Attento con il volante tra le mani, capace di prendersi le responsabilità giuste, mettere a segno due canestri di fila, subire fallo e realizzare altri due punti dalla lunetta permettendo alla Virtus di schizzare a +7 dopo il contropiede di Myers (34-27).
Grande Myers per il suo finale, perfetto Santiago. Daniel, il portoricano di Roma, riesce a stupire. In area è il padrone, il bracconaggio è la sua arte, con la palla in mano riesce a strabiliare schiacciando da ogni posizione. Un lupo che riesce a liberarsi per sfruttare l’assist ora di Jenkins ora di Myers. Sedici punti ieri per Santiago e 7 rimabalzi. Il duello con i lunghi avversari lo ha stravinto.
Eppure Pesaro avrebbe potuto vincere la sfida. Lo poteva fare grazie alle giocate di un diavolo qual è Miroslav Beric, il serbo che ha fatto centro spesso non perdonando chi lo controllava, Righetti, anche Tusek, poi Myers. Beric, che ha messo a segno 31 punti piazzando 7 bombe su 10 tentativi anche se da 2 putni gli è andata peggio (1 su 8...) ha tenuto a galla il team di Marco Crespi che nel finale aveva creduto davvero di poter espugnare il Palazzetto. Ma l’errore determinante lo ha commesso Malaventura che ha fallito in contropiede. Laggiù, con Roma sotto (71-72) è partita la riscossa: Albano ha commesso fallo su Tusek e Marko ha infilato i 2 liberi; Myers ha fermato Beric con un fallo e dopo il primo centro del serbo sul secondo, fallito di proposito, Carlton ha recuperato il rimbalzo e subito l’inevitabile fallo di Gigena spedendo poi nel cesto i due tiri
Carlo Santi
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