CHI sia Atene e chi Sparta, decidetelo voi. Di sicuro, qua non ride nessuno e, per solcare questa valle di lacrime che è diventata Basket City, ci vogliono gli stivaloni da pesca. Peggio la Virtus che affonda a Fabriano o la Fortitudo che, in 80 minuti di campionato, non ha mai messo il naso avanti un secondo? Il dibattito è magro e cresce come erbaccia fra i detriti. Quelli della Skipper, ieri sera, sono stati enormi: una partita sempre in soggezione, sia psicologica che fisica (12 rimbalzi in meno) che tecnica. Una partita di caos in prima linea e di tragiche morbidezze in difesa: bravi i rosetani, si capisce, e più bravi Moltedo (7/13), Fajardo (6/9), Rannikko (4/7) e il Milic (6/13) che s´è fatto molto rimpiangere, ma dev´esserci stato qualche complice (meglio, qualche palo) nelle loro vendemmie. Il 69% da due concesso in casa spiega tutto. La Fortitudo è stata sempre angosciata, mai sciolta, e ancora molto ruvida nei giochi. L´impressione è che oggi tutto nasca da Pozzecco e con lui muoia: la rimonta l´ha trainata, giocando però da solo, poi è annegato col gruppo. Che, senza di lui, non è però andato meglio. Le pagelle scavano nei peccati di tutti, qui sotto si racconta.
Sono 3.347 gli abbonati della Fortitudo, la cifra ufficiale viene deposta come un ovetto caldo prima della partita, e vale il sorpasso cittadino, anche se la Virtus ancora non dà i numeri e anzi medita rimonte, se parte da oggi un´iniziativa per bambini dai 7 agli 11 anni. La Virtus non è qui, ma è come se ci fosse, immancabile e probabilmente indispensabile, nelle ciance del foyer. Tiene banco, ovvio, la questione Rai, ossia l´ultima sfida rusticana Francia-Madrigali, con la fresca appendice di una soffice dichiarazione di Enrico Prandi, presidente di Lega. "Non sono rimasto passivo - come invece l´accusava Madrigali - e ho agito con correttezza e trasparenza", non entrando però nel merito e rinviandolo alla prossima assemblea. All´oggi, restano in campo due verità: se è buona quella di Madrigali, che ha chiamato a puntellarla lo stesso Prandi, l´accusa, e pure la difesa, meriterebbero il disturbo di un giudice della Repubblica; se è buona quella di Francia, rientrerebbe nelle facoltà d´un direttore. Il seguito alla prossima puntata, se interessa.
Qui interessava, invece, la nuova Skipper. E s´era mosso perfino Re Giorgio, per l´ouverture. Nata e finita male, anzi malissimo. Milic è il primo giustiziere, di una Roseto subito più fresca e più bella (9-2). Boniciolli infila in quintetto Mancinelli, travolto da Marko, e ne leva Basile, ma non è questo solo a sballare le alchimie. Dietro c´è la difesa squacquerone già vista a Trieste, davanti mani fredde, ansiose, quando non rinunciatarie. Al primo pit stop, l´Euro è in media per farne 100 tondi e la Skipper ha appena sanato il deficit con una tripla del serbo alla sirena. -4, ma il 4/4 di Roseto in avvio del secondo set sfascia letteralmente l´Aquila: 34-21, la faccenda si fa seria. Si mette a far tutto Pozzecco, ed è il suo segmento migliore: spacca la difesa in entrata, prende il terzo fallo prima di Rannikko poi di Milic, lasciando così Roseto nelle mani sciagurate di Pieri, regista d´emergenza. Poi, arma il braccio dei pivot, e se Skelin non sbagliasse tre tiri da un centimetro, il -6 della pausa non ci sarebbe.
Il sorpasso è nell´aria, come Malizia, in avvio di ripresa (46-48 dopo 2´), ma svapora subito. Roseto scappa ancora (48-59 dopo 4´), si issa a +12 quando, per il Poz, entra Fultz e Boniciolli s´aggrappa alla zona. Tre bombe (due Scepa, una Fultz) regalano un´ultima illusione. 63-68 al 30´, ma Roseto regge, salendo a +9, mancando quattro attacchi filati quando c´è solo da dare il pugno del ko, perché la Skipper è proprio groggy (4 punti in 6´). Il verdetto è solo rinviato. Due triple di Moltedo e Rannikko, +16 a 3´30´´, tutti a casa. Fischi dalla platea.
SKIPPER-ROSETO 78-92
Skipper: Pozzecco 16, Scepanovic 14, Mancinelli, Galanda 7, Skelin 9, Fultz 3, Basile 7, Delfino 7, Kovacic 15. N.e. Suero.
Roseto: Rannikko 14, Pieri 4, Milic 13, Fajardo 15, Davis 8, Moltedo 21, Sartori 2, Ruggiero 3, Callahan 12, Maresca.
Arbitri: Cazzaro, Vianello M., Vianello F.
Note: liberi: Bo 18/26, Rs 20/24. Da due: Bo 21/32, Rs 24/35. Da tre: Bo 6/16, Rs 8/21. Rimbalzi: Bo 20, Rs 32.
Parziali: 5´ 5-14, 10´ 21-25, 15´ 26-36, 20´ 42-48, 25´ 50-59, 30´ 63-68, 35´ 67-77, 40´ 78-92. Mai in vantaggio la Fortitudo. Massimo svantaggio: -16 (67-83) al 37´.
Walter Fuochi
Sono 3.347 gli abbonati della Fortitudo, la cifra ufficiale viene deposta come un ovetto caldo prima della partita, e vale il sorpasso cittadino, anche se la Virtus ancora non dà i numeri e anzi medita rimonte, se parte da oggi un´iniziativa per bambini dai 7 agli 11 anni. La Virtus non è qui, ma è come se ci fosse, immancabile e probabilmente indispensabile, nelle ciance del foyer. Tiene banco, ovvio, la questione Rai, ossia l´ultima sfida rusticana Francia-Madrigali, con la fresca appendice di una soffice dichiarazione di Enrico Prandi, presidente di Lega. "Non sono rimasto passivo - come invece l´accusava Madrigali - e ho agito con correttezza e trasparenza", non entrando però nel merito e rinviandolo alla prossima assemblea. All´oggi, restano in campo due verità: se è buona quella di Madrigali, che ha chiamato a puntellarla lo stesso Prandi, l´accusa, e pure la difesa, meriterebbero il disturbo di un giudice della Repubblica; se è buona quella di Francia, rientrerebbe nelle facoltà d´un direttore. Il seguito alla prossima puntata, se interessa.
Qui interessava, invece, la nuova Skipper. E s´era mosso perfino Re Giorgio, per l´ouverture. Nata e finita male, anzi malissimo. Milic è il primo giustiziere, di una Roseto subito più fresca e più bella (9-2). Boniciolli infila in quintetto Mancinelli, travolto da Marko, e ne leva Basile, ma non è questo solo a sballare le alchimie. Dietro c´è la difesa squacquerone già vista a Trieste, davanti mani fredde, ansiose, quando non rinunciatarie. Al primo pit stop, l´Euro è in media per farne 100 tondi e la Skipper ha appena sanato il deficit con una tripla del serbo alla sirena. -4, ma il 4/4 di Roseto in avvio del secondo set sfascia letteralmente l´Aquila: 34-21, la faccenda si fa seria. Si mette a far tutto Pozzecco, ed è il suo segmento migliore: spacca la difesa in entrata, prende il terzo fallo prima di Rannikko poi di Milic, lasciando così Roseto nelle mani sciagurate di Pieri, regista d´emergenza. Poi, arma il braccio dei pivot, e se Skelin non sbagliasse tre tiri da un centimetro, il -6 della pausa non ci sarebbe.
Il sorpasso è nell´aria, come Malizia, in avvio di ripresa (46-48 dopo 2´), ma svapora subito. Roseto scappa ancora (48-59 dopo 4´), si issa a +12 quando, per il Poz, entra Fultz e Boniciolli s´aggrappa alla zona. Tre bombe (due Scepa, una Fultz) regalano un´ultima illusione. 63-68 al 30´, ma Roseto regge, salendo a +9, mancando quattro attacchi filati quando c´è solo da dare il pugno del ko, perché la Skipper è proprio groggy (4 punti in 6´). Il verdetto è solo rinviato. Due triple di Moltedo e Rannikko, +16 a 3´30´´, tutti a casa. Fischi dalla platea.
SKIPPER-ROSETO 78-92
Skipper: Pozzecco 16, Scepanovic 14, Mancinelli, Galanda 7, Skelin 9, Fultz 3, Basile 7, Delfino 7, Kovacic 15. N.e. Suero.
Roseto: Rannikko 14, Pieri 4, Milic 13, Fajardo 15, Davis 8, Moltedo 21, Sartori 2, Ruggiero 3, Callahan 12, Maresca.
Arbitri: Cazzaro, Vianello M., Vianello F.
Note: liberi: Bo 18/26, Rs 20/24. Da due: Bo 21/32, Rs 24/35. Da tre: Bo 6/16, Rs 8/21. Rimbalzi: Bo 20, Rs 32.
Parziali: 5´ 5-14, 10´ 21-25, 15´ 26-36, 20´ 42-48, 25´ 50-59, 30´ 63-68, 35´ 67-77, 40´ 78-92. Mai in vantaggio la Fortitudo. Massimo svantaggio: -16 (67-83) al 37´.
Walter Fuochi
Fonte: La Repubblica