FABRIANO — Da buon debuttante ha avuto la fortuna di (stra)vincere la prima partita, quella sul campo, ma è sulle scrivanie di una società ormai ridotta ai minimi termini che si gioca la gara decisiva. «Questo successo è stata un'emozione forte» ammette Giuseppe Alberti, passato da rappresentante dell'azionariato popolare alla poltrona presidenziale. «I tifosi hanno vestito i panni del sesto uomo anche in un frangente così critico, la squadra, con la quale parlo quasi tutti i giorni facendo sentire la mia vicinanza, ha risposto alla grande. Il futuro? Più che altro parlarei di presente. Con l'appoggio di Carifac e Faber, mi sento spesso con il sindaco e ormai posso dire che è pienamente partita l'operazione di reclutamento di forze nuove». Ma per riempire il salvadanaio serve tempo. Forse tanto tempo. Lo conferma il primo cittadino che, pur nell'esaltazione per una vittoria da stropicciarsi gli occhi, non dimentica quanti e quali problemi restano da superare. «Il progetto di fondo è piuttosto impegantivo», spiega Roberto Sorci. «Qui non si tratta del classico intervento di 'tampone', giusto per arrivare a fine anno. Se ci riusciamo, tutti insieme, intendiamo allargare al massimo la base con imprenditori, liberi professionisti e appassionati. Tante persone insieme per il basket e per garantirgli in futuro che sia solido e a medio-lungo termine. Capite che non è semplice poter reperire e coagulare tante forze, per cui ci vorranno settimane, se non mesi di tempo prima di tirare le somme». Intanto gli abbonamenti (ancora aperti) si impennano avvicinandosi a quota 1500 e il settore giovanile è finalmente pronto al decollo. «Da lunedì — rileva il responsabile Leandro Santini, appena rientrato nei ranghi — si comincia con un gruppo di duecento ragazzi, venti operatori dello staff tecnico-dirigenziale e nove formazioni con giovani tra i 6 e i 18 anni di età e una compagine tutta al femminile. I nostri obiettivi? Quelli sociali, innanzitutto. Ma in fin dei conti qualche sodisfazione ce la siamo già tolta, perché battere la grande Virtus finendo con in campo contemporaneamente quattro ragazzi usciti dal nostro vivaio è motivo di orgoglio. Ripartiamo, in sostanza, con la volontà di proseguire un progetto già capace di 'svezzare' qualche talento interessante anche per palcoscenici di alto profilo».
a.d.m.
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Fonte: Il Resto del Carlino