FABRIANO - E' il giorno dopo che si assapora tutto il gusto della grande impresa. Quando, per giunta, vai a constatare in archivio che il +35 (103-68) con cui la Carifac Fabriano ha sepolto la nobile Virtus Bologna giovedì sera, 2° turno di campionato, è la vittoria con lo scarto maggiore ottenuta dalla società fabrianese in A1, frantumando il +30 (83-53) inflitto dall'allora Honky di Bucci alla Cagiva Varese nel lontano '82/83. Non c'è niente da fare, passano i giocatori, gli allenatori e le stagioni, ma l'indole di "ammazzagrandi" Fabriano non la perde: team blasonati che sbarcano con qualche assenza e, magari, un po' di superficialità nell'hangar biancazzurro, dove la passione ti stritola e ti fa andare fuori di testa. Si badi bene, sempre in un clima di estrema sportività: l'altra sera, per dire, non abbiamo sentito un coro contro gli avversari o una parola contro i direttori di gara, anche perché la terna che ha diretto (D'Este-Cerebuch-Anesin) è la crema del movimento arbitrale. Ma ciò che ci ha entusiasmato di più, scontato dirlo, è la spettacolare performance del manipolo di uomini di coach Carmenati, che a suon di palle recuperate (27!), contropiedi, schiacciate (7) e ritmi da capogiro, ha cancellato le diffidenze del precampionato, trascinando il pubblico in un "tourbillon" di emozioni ed applausi. Un gruppo di ragazzi che diverte e, soprattutto, si diverte a giocare. Un gruppo di amici, compatto, di granito, per nulla intaccato dalle sberle rimediate nei tornei estivi e dall'organico spolpato (out Balliro e Kingombe). Uno spogliatoio così ferreo potrebbe essere il cardine per affrontare quelle difficoltà che, ora non illudiamoci, di sicuro si presenteranno copiose nella lotta per la salvezza. Per adesso godiamoci alcuni indelebili fotogrammi della "goleada" sulla Virtus, dai canestri costruiti sull'asse Nunez-Clark (splendido "alley-oop" in apertura di gara e delizioso "backdoor" in chiusura), lo strapotere dello stesso Clark dentro l'area (27 punti e 9 rimbalzi), le 8 palle recuperate da Chris "mani veloci" Porter (che poi ha finito il match in piedi sulla panchina osannato dal pubblico), la difesa del "crazy horse" Hulett (svestito dai tifosi a fine gara), il jump di "Big" John Turner in faccia ad Andersen (e il suo ritorno in difesa scuotendo il capo alla Mario Elie, come per dire: "stasera non ce n'è per nessuno"), il volto esausto di capitan Gattoni dopo l'ennesimo recupero, la grinta di Romagnoli, i minuti finali concessi ai baby. Ma la palma di migliore in campo, secondo noi, va al play Roberto Nunez, se non altro per quanto è stato discusso. "Il vero Nunez non è quello che avete visto finora". Ci aveva detto lui stesso giorni fa. Ha risposto con 22 punti, 5/5 ai liberi, 4/6 da due, 3/6 da tre, 4 rimbalzi, 4 recuperi, 4 assist e 5 falli subiti. Quella di mercoledì è anche la prima vittoria di Roberto Carmenati in A1. Complimenti, coach.