Persa allo sprint la grande chance di infilare la seconda vittoria consecutiva, Napoli si ritrova domani sul parquet più nobile d'Europa. L'inattaccabile santuario della palla a spicchi delle «V nere» oggi sembra essere diventato possibile terra di conquista anche per una neopromossa come la Pompea. Un vero e proprio ribaltone cestistico quello di giovedì sera, con la terrificante corazzata felsinea annientata dai carneadi di Fabriano, ovvero una truppa semisbandata guidata da Carmenati che in precampionato si era gentilmente offerta come punching ball per la sgambatura dei partenopei. Trentacinque punti di scarto sono una delle batoste più sonore della storia del basket bolognese, segno del cambiamento repentino dei tempi. Oggi comandano Treviso e Siena, la Dotta (Skipper compresa) è come un guscio di noce nel mare in tempesta. Il vulcanico presidente Madrigali sta cominciando a capire a sue spese quanto prezioso sia stato il lavoro di Ettore Messina su quella panchina. Sostituirlo anche con un grande come Tanjevic non sempre risolve l'equazione, specie se il patrimonio-giocatori viene depauperato da una campagna acquisti-vendite apparentemente scellerata, guidata da Dadone Lombardi con il benestare del coach montenegrino. Partiti Ginobili, Jaric, Griffith e Bonora, infortunati Smodis, Becirovic e Rigaudeau, la Virtus ha tappato le falle con Attruia, l'ottimo Charly Bell, una mini-truppa francese e due presunti fenomeni come Sekuralac e Avleev. Prospetti da Nba che finora hanno toppato totalmente l'impatto con il campionato. Ma va detto che anche con questa formazione, che comprende Frosini e Andersen, i bolognesi avrebbero dovuto sbranare Fabriano invece di essere sotterrati. Segno di un malessere che forse va oltre il campo e che resta ancora oscuro.
Peccato che a scoprire le magagne tecniche e psicologiche dei virtussini sia stata Fabriano e non Napoli, visto che domani c'è da attendersi una squadra diversa se non altro nell'approccio mentale.
Quella di domani sarà anche la partita dell'ex, visto che Michelone Andersen, il migliore contro l'Olimpia, affronterà i suoi ex compagni di squadra. Contro questa Virtus è un match aperto ma sarà bene non illudersi di trovare agnellini sacrificali.
Stefano Prestisimone
Peccato che a scoprire le magagne tecniche e psicologiche dei virtussini sia stata Fabriano e non Napoli, visto che domani c'è da attendersi una squadra diversa se non altro nell'approccio mentale.
Quella di domani sarà anche la partita dell'ex, visto che Michelone Andersen, il migliore contro l'Olimpia, affronterà i suoi ex compagni di squadra. Contro questa Virtus è un match aperto ma sarà bene non illudersi di trovare agnellini sacrificali.
Stefano Prestisimone