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Bulleri, ho riscattato Udine

TREVISO. Non c'è da stupirsi se Max Bulleri alla fine risulti il migliore dei campioni d'Italia e sfoderi prestazioni degne di un buon americano: è dagli ultimi playoff che ha compiuto un grande salto di qualità, adesso è un giocatore veramente maturo e consapevole, al punto da fare i canestri anche per qualche suo compagno... «Ma no, dai - si schermisce lui - a Udine la mia prova era stata negativa mentre altri avevano giocato molto bene, stavolta forse s'è verificato il contrario. E comunque il discorso è sempre quello, l'importante è che abbia vinto la squadra».
Potresti tirar fuori ogni tanto qualche concetto nuovo, no?
«E che volete che tiri fuori, siamo appena alla terza partita, mi pare che le abbiamo vinte tutte abbastanza facilmente, speriamo naturalmente di continuare. A me sembra che l'atteggiamento difensivo della Benetton sia stato quasi sempre buono, sicuramente migliorabile, ma vedo che la base sulla quale lavorare è abbastanza ampia: cercheremo di esprimere il massimo quando arriveranno gli incontri che contano».
A Udine sul +18, qui sul +28, eppure in entrambi i casi avete subito delle rimonte, anche se non pericolose.
«Questo è vero. Credi sia mancanza di concentrazione e un pochino di stanchezza, che stavolta ci può stare visto che avevamo giocato due giorni prima».
Come del resto è accaduto per la Lauretana che era pure in trasferta...
«D'accordo, ma chi viene al Palaverde e va sotto di 30 comincia a sparare bombe a destra e sinistra, e magari diminuisce la differenza. Ad ogni modo, ci lavoreremo su per migliorare anche sotto questo aspetto di gioco».
Domani c'è il pre-raduno della nazionale: che ti aspetti?
«Niente di diverso dalle altre volte, sono a disposizione di Recalcati, non ci sono gare ma solo allenamenti, per ritrovarci dopo l'estate. Naturalmente fa piacere sapere che il coach ha fiducia in me».
Domenica qui arriva la Scavolini: che ne pensi?
«E' una squadra nuova, giovane, ha rivoluzionato un po' tutto. Le basi per far bene ce l'hanno, ma, per sapere, se sono in grado di stare con le prime forse è meglio attendere ancora un po'. Sicuramente, come tradizione, ma anche come talento individuale la Scavolini può fare bene».
E la crisi delle bolognesi?
«Anche qui aspettiamo. Non sono le squadre del passato, lo so, ma i conti alla fine andranno fatti anche con loro».
si.fo.
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