TREVISO. L'unico dato in equilibrio di questa partita è stato quello del tifo, cioè il gemellaggio fra Benetton e Lauretana. Sul campo invece un monologo biancoverde. Eppure a sentire Messina un po' di timore alla vigilia c'era. «Non era facile ricaricare le batterie a 48 ore dall'ultima gara e prima di un impegno considerato di routine - attacca il coach della Benetton - tuttavia la squadra è partita alla grande, soprattutto nel primo quarto, giocato in modo aggressivo. Ne vedo sei in doppia cifra, 131 di valutazione. Un calo, comprensibile, alla fine degli ultimi due periodi, l'importante è che la squadra abbia iniziato col piglio giusto, al punto che a metà gara era già tutto deciso».
Come giudichi la prestazione di Trajan Langdon?
«Molto bene finchè non s'è fatto male. All'inizio faceva sempre canestro, poi per una botta in testa gli hanno dovuto mettere tre punti di sutura (fasciatura «rugbistica» del dottor Sartorello, ndr), non era facile giocare».
Abbiamo rivisto il Bulleri dei playoff...
«E' andato più che bene, sia in attacco che in difesa. In generale direi che la squadra ha interpretato al meglio certe situazioni, tipo il contropiede dove puoi anche fermarti e giocare e non tirare subito: lì abbiamo dimostrato una certa scioltezza. Direi che, dopo tre gare, siamo dove volevamo essere. Adesso ho dato due giorni di riposo a tutti, ci attende una settimana con i tre nazionali Pittis, Bulleri e Marconato che partono lunedì e tornano il giorno dopo, quando Edney e Nicola andranno a Madrid per le celebrazioni del Real. In definitiva li riavrò tutti assieme solo venerdì, speriamo che due giorni bastino per preparare la gara con la Scavolini».
Stojic non è ancora il giocatore che vuoi vedere.
«Per me ha avuto un buon approccio alla gara e se l'è cavata sino agli ultimi 5 minuti, quando ha fatto cose che non dovrebbe fare: i palleggi dietro la schiena se li dovrebbe risparmiare, allora forse sarebbe più facile concedergli la nostra pazienza. Delle tre è stata la sua prestazione migliore. Io spero che il suo passaporto arrivi presto: nei dieci ho bisogno sia di Nemeth che di Loncar o di Markoishvili».
Coach Ramagli non coltivava eccessive illusioni. «Venivamo da una gara molto brutta contro Varese e qui potevamo subire veramente un tracollo».
Come giudichi la prestazione di Trajan Langdon?
«Molto bene finchè non s'è fatto male. All'inizio faceva sempre canestro, poi per una botta in testa gli hanno dovuto mettere tre punti di sutura (fasciatura «rugbistica» del dottor Sartorello, ndr), non era facile giocare».
Abbiamo rivisto il Bulleri dei playoff...
«E' andato più che bene, sia in attacco che in difesa. In generale direi che la squadra ha interpretato al meglio certe situazioni, tipo il contropiede dove puoi anche fermarti e giocare e non tirare subito: lì abbiamo dimostrato una certa scioltezza. Direi che, dopo tre gare, siamo dove volevamo essere. Adesso ho dato due giorni di riposo a tutti, ci attende una settimana con i tre nazionali Pittis, Bulleri e Marconato che partono lunedì e tornano il giorno dopo, quando Edney e Nicola andranno a Madrid per le celebrazioni del Real. In definitiva li riavrò tutti assieme solo venerdì, speriamo che due giorni bastino per preparare la gara con la Scavolini».
Stojic non è ancora il giocatore che vuoi vedere.
«Per me ha avuto un buon approccio alla gara e se l'è cavata sino agli ultimi 5 minuti, quando ha fatto cose che non dovrebbe fare: i palleggi dietro la schiena se li dovrebbe risparmiare, allora forse sarebbe più facile concedergli la nostra pazienza. Delle tre è stata la sua prestazione migliore. Io spero che il suo passaporto arrivi presto: nei dieci ho bisogno sia di Nemeth che di Loncar o di Markoishvili».
Coach Ramagli non coltivava eccessive illusioni. «Venivamo da una gara molto brutta contro Varese e qui potevamo subire veramente un tracollo».