SOFFRIRE, adesso va così e non ci sono alternative. La Skipper l´ha sfangata con Vescovi che ha perso la palla del potenziale pareggio, dopo che Fucka a 9´´ dalla fine aveva segnato il definitivo 78-75 (dopo un minuto di porcherie di tutti) su assist di Basile, ma in seguito a un´azione (passi certo, sfondo sospetto) di Milic.
E´ andata e basta, dopo che Varese è rimasta testa a testa tutto l´ultimo quarto (davanti anche, bomba di Hamilton 66-67 a 7´), recuperando sempre i colpi, più che altro buffetti, che la Fortitudo ha provato a dare. Sagra degli errori e del brutto basket per demeriti unilaterali e gli ultimi sforzi (Gregor 74-70 a 2´) sono stati vanificati da un Hamilton che oltre a saltare è stato capace anche di belle giocate. Poi è toccato a Vescovi (8/12), forse il meno peggio in campo, perderla.
Questa adesso è la Skipper e più di così non può fare: il 43% dal campo, il 50% dalla lunetta sono provocati anche dall´umana tensione e insicurezza, ma il potenziale biancoblù in queste settimane è ai minimi stagionali. E da lì ci vorrà ancora un po´ di tempo per smuoversi.
Con Meneghin ancora ai box e le pene, tecniche e fisiche, assortite, non si poteva sperare nella goleada e infatti l´ordine della Metis ha creato sudori freddi.
Dura a morire, dall´inizio alla fine è sempre riuscita a non farsi mai mettere con le spalle al muro, scalpellando i tremori dell´Aquila con il solito amuleto, quello che contro la Fortitudo prima o poi provano tutti: la zonaccia. Così è stato, un valzer lento e mortale. C´è caduta, tutto sommato meritatamente l´altra, perché ha cercato di sopravvivere, ma c´è mancato davvero vuoto. E per i quattromila del PalaDozza è stata dura assistere: divertimento neanche a parlarne.
Varese senza Pozzecco non ha enorme talento offensivo, e così si è dovuta far una ragione nel cercare di trovare gioco, dovendo affrontare avversari più grossi. E così ha innestato le gambe di Hamilton e l´esperienza di Vescovi per un 6-11 dopo 4´. Paralisi iniziale, con tutti i biancoblù che si sono andati ad annodare dentro e fuori dall´area: Goldwire ha provato qualche tiro, e rispetto a Faenza c´è stato meno scoramento iniziale, ma le difficoltà non sono state cancellate. Gregor impacciato sulle prime e quindi nessun sbocco sicuro, la difesa ha seguito quello che faceva la Metis, senza essere travolta, ma neppure imponendosi.
Gradualmente la migliore sostanza è venuta fuori: Fucka ne ha messi 12 in 12´ per il 25-19 e un po´ di patemi se ne sono andati. Sospironi dopo due triple in fila di Basile (33-21) che hanno dato l´illusione ottica della fuga, ma la faccenda era ancora lunga. Come la zona 3-2 che ha proposto Beugnot: difesa di legno, non mobile, ma evidentemente solida. Che ha provocato la Skipper a tentare 15 bombe in 18´ (6 dentro), ma soprattutto a qualche pallaccia di troppo. Così Davolio e il vecchio contestatissimo Cecco (quest´anno fa i 38, ma va forte) hanno rimesso tutto daccapo. Prevedibile, dato il momento: la Fortitudo a tre cilindri più di tanto non può spingere e soffre da bestia. Si è infatti proseguito così fino al termine tra mille svarioni.
«La nostra è una squadra che vive di sistema, non di individualità, e necessita di condizione» ha spiegato al termine Matteo Boniciolli. E si dovrà lavorare ancora di più, come conferma il coach. «Perché non conosco altra strada. Ma è grave che siamo tristi senza motivo: siamo primi».
Contro la modesta Varese è bastato, al limite del rischio. Domani oltre l´Appennino: il big-match della giornata in casa di Siena, che corre forte per uno dei primi quattro posti e ha vinto largheggiando a Livorno con una grande prova difesa. In casa della Mens sana non sarebbe stato facile a pieno regime, chiaro che giocando così in queste condizioni sarà molto difficile cavarsela ancora una volta per il rotto della cuffia. Treviso va a Livorno e la Fortitudo rischia l´aggancio.
Francesco Forni
SKIPPER-METIS 78-75
Skipper: Goldwire 8, Basile 16, Milic 7, Fucka 23, Kovacic 10, Marcelic 6, Savic 1, Mancinelli, Galanda 7. Ne Sorrentino.
Metis: Krstic 17, Hamilton 23, Vescovi 19, Conti 2, Pejcinovic 1, Shabazz 8, Davolio 5, Kerr, Zanus Fortes. Ne Borghi.
Arbitri: D´Este e Sardella.
Note: tiri liberi: Bo 10/20, Va 11/12. Da due: Bo 19/37, Va 23/45. Da tre: Bo 10/30, Va 6/14. Rimbalzi: Bo 36, Va 35.
Parziali: 5´ 9-11, 10´ 20-17, 15´ 33-25, 20´ 40-36, 25´ 51-44, 30´ 61-55, 35´ 70-66, 40´ 78-75 .
Massimo vantaggio Fortitudo +12 (33-21) al 13´. Massimo svantaggio: - 5 (6-11) al 4´.
E´ andata e basta, dopo che Varese è rimasta testa a testa tutto l´ultimo quarto (davanti anche, bomba di Hamilton 66-67 a 7´), recuperando sempre i colpi, più che altro buffetti, che la Fortitudo ha provato a dare. Sagra degli errori e del brutto basket per demeriti unilaterali e gli ultimi sforzi (Gregor 74-70 a 2´) sono stati vanificati da un Hamilton che oltre a saltare è stato capace anche di belle giocate. Poi è toccato a Vescovi (8/12), forse il meno peggio in campo, perderla.
Questa adesso è la Skipper e più di così non può fare: il 43% dal campo, il 50% dalla lunetta sono provocati anche dall´umana tensione e insicurezza, ma il potenziale biancoblù in queste settimane è ai minimi stagionali. E da lì ci vorrà ancora un po´ di tempo per smuoversi.
Con Meneghin ancora ai box e le pene, tecniche e fisiche, assortite, non si poteva sperare nella goleada e infatti l´ordine della Metis ha creato sudori freddi.
Dura a morire, dall´inizio alla fine è sempre riuscita a non farsi mai mettere con le spalle al muro, scalpellando i tremori dell´Aquila con il solito amuleto, quello che contro la Fortitudo prima o poi provano tutti: la zonaccia. Così è stato, un valzer lento e mortale. C´è caduta, tutto sommato meritatamente l´altra, perché ha cercato di sopravvivere, ma c´è mancato davvero vuoto. E per i quattromila del PalaDozza è stata dura assistere: divertimento neanche a parlarne.
Varese senza Pozzecco non ha enorme talento offensivo, e così si è dovuta far una ragione nel cercare di trovare gioco, dovendo affrontare avversari più grossi. E così ha innestato le gambe di Hamilton e l´esperienza di Vescovi per un 6-11 dopo 4´. Paralisi iniziale, con tutti i biancoblù che si sono andati ad annodare dentro e fuori dall´area: Goldwire ha provato qualche tiro, e rispetto a Faenza c´è stato meno scoramento iniziale, ma le difficoltà non sono state cancellate. Gregor impacciato sulle prime e quindi nessun sbocco sicuro, la difesa ha seguito quello che faceva la Metis, senza essere travolta, ma neppure imponendosi.
Gradualmente la migliore sostanza è venuta fuori: Fucka ne ha messi 12 in 12´ per il 25-19 e un po´ di patemi se ne sono andati. Sospironi dopo due triple in fila di Basile (33-21) che hanno dato l´illusione ottica della fuga, ma la faccenda era ancora lunga. Come la zona 3-2 che ha proposto Beugnot: difesa di legno, non mobile, ma evidentemente solida. Che ha provocato la Skipper a tentare 15 bombe in 18´ (6 dentro), ma soprattutto a qualche pallaccia di troppo. Così Davolio e il vecchio contestatissimo Cecco (quest´anno fa i 38, ma va forte) hanno rimesso tutto daccapo. Prevedibile, dato il momento: la Fortitudo a tre cilindri più di tanto non può spingere e soffre da bestia. Si è infatti proseguito così fino al termine tra mille svarioni.
«La nostra è una squadra che vive di sistema, non di individualità, e necessita di condizione» ha spiegato al termine Matteo Boniciolli. E si dovrà lavorare ancora di più, come conferma il coach. «Perché non conosco altra strada. Ma è grave che siamo tristi senza motivo: siamo primi».
Contro la modesta Varese è bastato, al limite del rischio. Domani oltre l´Appennino: il big-match della giornata in casa di Siena, che corre forte per uno dei primi quattro posti e ha vinto largheggiando a Livorno con una grande prova difesa. In casa della Mens sana non sarebbe stato facile a pieno regime, chiaro che giocando così in queste condizioni sarà molto difficile cavarsela ancora una volta per il rotto della cuffia. Treviso va a Livorno e la Fortitudo rischia l´aggancio.
Francesco Forni
SKIPPER-METIS 78-75
Skipper: Goldwire 8, Basile 16, Milic 7, Fucka 23, Kovacic 10, Marcelic 6, Savic 1, Mancinelli, Galanda 7. Ne Sorrentino.
Metis: Krstic 17, Hamilton 23, Vescovi 19, Conti 2, Pejcinovic 1, Shabazz 8, Davolio 5, Kerr, Zanus Fortes. Ne Borghi.
Arbitri: D´Este e Sardella.
Note: tiri liberi: Bo 10/20, Va 11/12. Da due: Bo 19/37, Va 23/45. Da tre: Bo 10/30, Va 6/14. Rimbalzi: Bo 36, Va 35.
Parziali: 5´ 9-11, 10´ 20-17, 15´ 33-25, 20´ 40-36, 25´ 51-44, 30´ 61-55, 35´ 70-66, 40´ 78-75 .
Massimo vantaggio Fortitudo +12 (33-21) al 13´. Massimo svantaggio: - 5 (6-11) al 4´.
Fonte: La Repubblica