PESARO — E' stata la sorpresa dello scorso campionato: semifinali playoff ed Eurolega conquistata, anche se poi ha rinunciato lasciando il posto a Siena pur di non perdere i suoi americani poveri ma belli. E' stata la squadra che ha fatto esclamare a tanti proprietari: «Il prossimo anno facciamo come loro, americani poco costosi e niente coppe».
In un certo senso, anche la Scavolini ha guardato l'esempio sobrio dell'Oregon, andando a scovare nel sommerso. Certo, oggi per i brianzoli è tutto più difficile: Stonerook e soci non sono più una sorpresa per nessuno, anzi sono attesi al varco da chi ha imparato a conoscere bene le loro risorse. E' così, forse, che si spiega l'inatteso scivolone di Reggio Calabria dopo l'esordio scintillante con Fabriano: sullo Stretto hanno fatto cilecca Bootsy Thornton (6 punti, 2/15 al tiro!) e il play McCullough (4 punti, 1/12) mentre il nuovo pivot, lo svedese Jonzen è incappato presto nella trappola dei falli. Pesaro comunque deve stare attenta ai soliti noti, a cominciare da Sam Hines, che non ha tradito giovedì scorso (25 punti) e prestare un occhio di riguardo al neo-zelandese Phil Jones, diventato improvvisamente un volto conosciuto ai recenti Mondiali di Indianapolis dove ha chiuso con 18,2 punti di media (specialista delle triple, col 42%). «Ci darà freschezza, vitalità e punti partendo dalla panchina» così lo ha presentato coach Sacripanti. Che sugli obiettivi di Cantù dice: «Adesso non ci possiamo più nascondere. Abbiamo la consapevolezza di essere una discreta squadra, avremo più pressione ma sono tranquillo perché so che i nostri quattro americani hanno proprio nel dna la voglia di combattere e di non farsi mettere sotto da nessuno. Mi preoccupa solo una cosa: che nella nostra fascia tutte le concorrenti si sono rinforzate costruendo squadre più equilibrate».
e.f.
In un certo senso, anche la Scavolini ha guardato l'esempio sobrio dell'Oregon, andando a scovare nel sommerso. Certo, oggi per i brianzoli è tutto più difficile: Stonerook e soci non sono più una sorpresa per nessuno, anzi sono attesi al varco da chi ha imparato a conoscere bene le loro risorse. E' così, forse, che si spiega l'inatteso scivolone di Reggio Calabria dopo l'esordio scintillante con Fabriano: sullo Stretto hanno fatto cilecca Bootsy Thornton (6 punti, 2/15 al tiro!) e il play McCullough (4 punti, 1/12) mentre il nuovo pivot, lo svedese Jonzen è incappato presto nella trappola dei falli. Pesaro comunque deve stare attenta ai soliti noti, a cominciare da Sam Hines, che non ha tradito giovedì scorso (25 punti) e prestare un occhio di riguardo al neo-zelandese Phil Jones, diventato improvvisamente un volto conosciuto ai recenti Mondiali di Indianapolis dove ha chiuso con 18,2 punti di media (specialista delle triple, col 42%). «Ci darà freschezza, vitalità e punti partendo dalla panchina» così lo ha presentato coach Sacripanti. Che sugli obiettivi di Cantù dice: «Adesso non ci possiamo più nascondere. Abbiamo la consapevolezza di essere una discreta squadra, avremo più pressione ma sono tranquillo perché so che i nostri quattro americani hanno proprio nel dna la voglia di combattere e di non farsi mettere sotto da nessuno. Mi preoccupa solo una cosa: che nella nostra fascia tutte le concorrenti si sono rinforzate costruendo squadre più equilibrate».
e.f.
Fonte: Il Resto del Carlino