A testa bassa per la tripletta, per allungare la striscia vincente e continuare a guardare il campionato dall´alto come non succedeva da anni. Sei per la precisione, quando l´Olimpia scudettata di Tanjevic, targata Stefanel e con Warren Kidd in campo cominciò con un poker di successi interrotto alla 5ª di andata dalla Telemarket Roma di un certo Attilio Caja.
Un´era geologica dopo, l´Olimpia ci riprova (ore 18.15 al Palalido) con la squadra più pazza di questo inizio campionato, quella Carifac Fabriano prima asfaltata (-22) da Cantù e poi gigantesca (+35) contro una Virtus Bologna che da trent´anni non subiva un´umiliazione simile. La miscela è esplosiva, il trio Hulett-Porter-Clark - i tre americani pescati da Roberto Carmenati - è fisicamente devastante e ora anche Nuñez, playmaker di scuola Real acquistato dalla B spagnola, si è messo a fare miracoli, anche se la panchina è infarcita di ragazzi. «Sono un brutto cliente - ammette Caja - una squadra con quattro americani è sempre pericolosa da affrontare e il loro atletismo può metterci in difficoltà. Ma non per questo cambieremo pelle, noi dobbiamo giocare come sappiamo fare, senza guardare in faccia agli avversari. Quindi ritmi alti, difesa forte e contropiede appena possiamo». Anche a costo di prendere qualche canestro di troppo, come contro l´attacco tutto talento di Napoli: «Ma non conta, il ritmo lo abbiamo imposto noi, il punteggio alto è una conseguenza. Stiamo girando bene in attacco, il gioco è distribuito e anche la panchina sta dando un contributo importante».
Di questo attacco, il bomber è Kidd (40 punti in due partite). E il ruolo gli piace: «Anche se - ammette - il primo ad essere sorpreso di un avvio così sono io. Tutti mi conoscono per la difesa e i rimbalzi, ma in questo momento ci sono alcuni tiratori fuori ritmo, Caja mi chiede di prendermi le responsabilità e io sono pronto. Ma non chiedetemi venti punti a partita». Warren Kidd anima nera della nuova Olimpia italiana. «C´è molta esperienza in questa squadra e questo ci permette di fare la cosa giusta nei momenti caldi del match». Da Fabriano il Gattone non si attende regali: «Mi aspetto la squadra che ha demolito la Virtus, entusiasta e veloce. Come batterli? Giocare duro in difesa, usare il fisico e non lasciargli mai il contropiede. E poi c´è la nostra arma segreta: la testa».
Massimo Pisa
Un´era geologica dopo, l´Olimpia ci riprova (ore 18.15 al Palalido) con la squadra più pazza di questo inizio campionato, quella Carifac Fabriano prima asfaltata (-22) da Cantù e poi gigantesca (+35) contro una Virtus Bologna che da trent´anni non subiva un´umiliazione simile. La miscela è esplosiva, il trio Hulett-Porter-Clark - i tre americani pescati da Roberto Carmenati - è fisicamente devastante e ora anche Nuñez, playmaker di scuola Real acquistato dalla B spagnola, si è messo a fare miracoli, anche se la panchina è infarcita di ragazzi. «Sono un brutto cliente - ammette Caja - una squadra con quattro americani è sempre pericolosa da affrontare e il loro atletismo può metterci in difficoltà. Ma non per questo cambieremo pelle, noi dobbiamo giocare come sappiamo fare, senza guardare in faccia agli avversari. Quindi ritmi alti, difesa forte e contropiede appena possiamo». Anche a costo di prendere qualche canestro di troppo, come contro l´attacco tutto talento di Napoli: «Ma non conta, il ritmo lo abbiamo imposto noi, il punteggio alto è una conseguenza. Stiamo girando bene in attacco, il gioco è distribuito e anche la panchina sta dando un contributo importante».
Di questo attacco, il bomber è Kidd (40 punti in due partite). E il ruolo gli piace: «Anche se - ammette - il primo ad essere sorpreso di un avvio così sono io. Tutti mi conoscono per la difesa e i rimbalzi, ma in questo momento ci sono alcuni tiratori fuori ritmo, Caja mi chiede di prendermi le responsabilità e io sono pronto. Ma non chiedetemi venti punti a partita». Warren Kidd anima nera della nuova Olimpia italiana. «C´è molta esperienza in questa squadra e questo ci permette di fare la cosa giusta nei momenti caldi del match». Da Fabriano il Gattone non si attende regali: «Mi aspetto la squadra che ha demolito la Virtus, entusiasta e veloce. Come batterli? Giocare duro in difesa, usare il fisico e non lasciargli mai il contropiede. E poi c´è la nostra arma segreta: la testa».
Massimo Pisa
Fonte: La Repubblica