AVELLINO - Stavolta sempre davanti, la Skipper ha cambiato marcia e registro. In verità l´Air, per un secondo, ha affiancato la Fortitudo, sul 51 pari al 27´. Un libero di Koutsopulos, ma è durata, appunto, un attimo. La paura è passata: ci ha pensato Galanda, al suo massimo storico, a spareggiare subito con una tripla. Poi Pozzecco ha messo la sua prepotenza nella partita, anche lui dai 6.25, chiudendo un 10-2 in 2´, sul 62-53. Non è stato il ko, ma il segnale buono, la reazione dopo essere stati riagganciati da Middleton e Vanterpool, redivivi nel secondo tempo. Poteva anche sfiduciarsi l´Aquila, visti i precedenti, invece ha mostrato sostanza.
La mannaia è poi calata nell´ultimo quarto, progressivamente, con una buona difesa (annientato lo spauracchio Bracey) e ancora i tiri di Poz e Gek, che alla sua quinta tripla ha siglato il 75-62 a 5´40´´. A quel punto Avellino non aveva più gambe, ed era già senza mira. Così Gianmarco ha potuto toreare il folle Corrales (4/13), che qualche minuto prima aveva fatto paura con i suoi dribbling.
Ci voleva, ma è chiaro che dopo 120´ giocati quasi tutto è ancora da assestare; però l´atmosfera al momento è più leggera. Questi i gol che hanno fatto vincere, ma va tenuto conto che Kovacic è rimasto in tuta per problemi muscolari a una gamba: la coppia Skelin-Galanda si è sciroppata 40´, dovendo spesso arginare anche l´attacco dei quattro piccoli di Markovski. Duri e tosti, così è tornata la fiducia che serviva (Delfino ne ha ancora bisogno) a un organico che non poteva essere quello delle ultime uscite. Le varianti sono state molte, non ultima quella di partenza. Infatti Boniciolli ha cambiato ancora assetto, centrando gli equilibri con un quintetto aggressivo ma non spuntato: Pozzecco (problemi agli adduttori) in panca, regia a Basile e dentro Delfino, con Scepanovic guardia tiratrice.
La Skipper è partita in testa per la prima volta in stagione, con due liberi messi a segno da Skelin sul primo possesso, ma è stato Gek a prendere il comando delle operazioni. Due bombe frontali e un gancione in un amen per il 10-2 biancoblù, per uno sprint finalmente autoritario. Da lì in poi è esploso Bracey, ala con i capelli afro, che già ne aveva fatti un sacco e una sporta (31) a Livorno. Per il moro 12 punti nel primo quarto e cinque canestri sui sei totali dei suoi (l´altro un tap-in di Koutsoupulos), inarrestabile, ma solo. Isolato il cavallo pazzo, la Skipper se l´è cavata benone, con un attacco che all´inizio ha prodotto solo con Galanda e Skelin, poi si è spostato sugli esterni. Orchestra buona, con Pozzecco in campo a fine quarto per alzare i toni. Tutto bene, solo qualche colpo a vuoto, mentre Avellino non vedeva mai l´anello, trincerato: 6/22 al 12´. Binari sicuri, merito di un gioco più bilanciato e della difesa. Skelin con uno schiaccione ha immortalato il 36-19 al 16´. Ancora Bracey, da solo (18 alla pausa, 7/11 per lui con 4 triple, 4/22 per i compagni), ha pescato due bombe impossibili, per risucchiare fino al 38-29 al 18´. Acuto solitario, il capellone ha continuato l´assolo, mentre i suoi proprio non ne volevano sapere di inquadrare l´anello. Avrebbero trovato dopo un po´ più di confidenza, ma la Skipper stavolta non si è lasciata passare sopra. Facendo il suo dovere.
Francesco Forni
AIR-SKIPPER 74-89
Air: Corrales 10, Vanterpool 16, Bracey 24, Gecevski, Kuhel, Grgurevic 5, Koutsopoulos 5, Giovacchini 2, Middleton 12. N.e. La Torre.
Skipper: Basile 13, Scepanovic 13, Delfino, Galanda 29, Skelin 13, Barton 2, Pozzecco 19, Fultz. N.e. Kovacic, Mancinelli.
Arbitri: Lamonica, Sabetta, Di Modica.
Note: liberi: Av 17/24, Bo 9/9. Da due: Av 18/41, Bo 22/39. Da tre: Av 7/25, Bo 12/22. Rimbalzi: Av 35, Bo 37.
Parziali: 5´ 7-12, 10´ 14-25, 15´ 29-32, 20´ 31-42, 25´ 46-49, 30´ 55-62, 35´ 64-77, 40´ 74-89. Massimo vantaggio Fortitudo: +18 (67-85) al 38´. Mai in svantaggio.
La mannaia è poi calata nell´ultimo quarto, progressivamente, con una buona difesa (annientato lo spauracchio Bracey) e ancora i tiri di Poz e Gek, che alla sua quinta tripla ha siglato il 75-62 a 5´40´´. A quel punto Avellino non aveva più gambe, ed era già senza mira. Così Gianmarco ha potuto toreare il folle Corrales (4/13), che qualche minuto prima aveva fatto paura con i suoi dribbling.
Ci voleva, ma è chiaro che dopo 120´ giocati quasi tutto è ancora da assestare; però l´atmosfera al momento è più leggera. Questi i gol che hanno fatto vincere, ma va tenuto conto che Kovacic è rimasto in tuta per problemi muscolari a una gamba: la coppia Skelin-Galanda si è sciroppata 40´, dovendo spesso arginare anche l´attacco dei quattro piccoli di Markovski. Duri e tosti, così è tornata la fiducia che serviva (Delfino ne ha ancora bisogno) a un organico che non poteva essere quello delle ultime uscite. Le varianti sono state molte, non ultima quella di partenza. Infatti Boniciolli ha cambiato ancora assetto, centrando gli equilibri con un quintetto aggressivo ma non spuntato: Pozzecco (problemi agli adduttori) in panca, regia a Basile e dentro Delfino, con Scepanovic guardia tiratrice.
La Skipper è partita in testa per la prima volta in stagione, con due liberi messi a segno da Skelin sul primo possesso, ma è stato Gek a prendere il comando delle operazioni. Due bombe frontali e un gancione in un amen per il 10-2 biancoblù, per uno sprint finalmente autoritario. Da lì in poi è esploso Bracey, ala con i capelli afro, che già ne aveva fatti un sacco e una sporta (31) a Livorno. Per il moro 12 punti nel primo quarto e cinque canestri sui sei totali dei suoi (l´altro un tap-in di Koutsoupulos), inarrestabile, ma solo. Isolato il cavallo pazzo, la Skipper se l´è cavata benone, con un attacco che all´inizio ha prodotto solo con Galanda e Skelin, poi si è spostato sugli esterni. Orchestra buona, con Pozzecco in campo a fine quarto per alzare i toni. Tutto bene, solo qualche colpo a vuoto, mentre Avellino non vedeva mai l´anello, trincerato: 6/22 al 12´. Binari sicuri, merito di un gioco più bilanciato e della difesa. Skelin con uno schiaccione ha immortalato il 36-19 al 16´. Ancora Bracey, da solo (18 alla pausa, 7/11 per lui con 4 triple, 4/22 per i compagni), ha pescato due bombe impossibili, per risucchiare fino al 38-29 al 18´. Acuto solitario, il capellone ha continuato l´assolo, mentre i suoi proprio non ne volevano sapere di inquadrare l´anello. Avrebbero trovato dopo un po´ più di confidenza, ma la Skipper stavolta non si è lasciata passare sopra. Facendo il suo dovere.
Francesco Forni
AIR-SKIPPER 74-89
Air: Corrales 10, Vanterpool 16, Bracey 24, Gecevski, Kuhel, Grgurevic 5, Koutsopoulos 5, Giovacchini 2, Middleton 12. N.e. La Torre.
Skipper: Basile 13, Scepanovic 13, Delfino, Galanda 29, Skelin 13, Barton 2, Pozzecco 19, Fultz. N.e. Kovacic, Mancinelli.
Arbitri: Lamonica, Sabetta, Di Modica.
Note: liberi: Av 17/24, Bo 9/9. Da due: Av 18/41, Bo 22/39. Da tre: Av 7/25, Bo 12/22. Rimbalzi: Av 35, Bo 37.
Parziali: 5´ 7-12, 10´ 14-25, 15´ 29-32, 20´ 31-42, 25´ 46-49, 30´ 55-62, 35´ 64-77, 40´ 74-89. Massimo vantaggio Fortitudo: +18 (67-85) al 38´. Mai in svantaggio.
Fonte: La Repubblica