TRIESTE - Due vittorie in una settimana regalano a Cesare Pancotto tanto buonumore e la voglia di scherzare. Il coach di Porto San Giorgio esprime tutta la sua felicità nella conferenza stampa del dopo partita. «Questa vittoria – commenta con il sorriso stampato sul volto – è dedicata al massaggiatore Bussani che proprio oggi (ieri n.d.r.) ha compiuto gli anni. Ne ha fatti 33 ma devo dire che non ha ancora messo la testa a posto...». Fatti gli auguri al mitico «Bus», Pancotto si concentra sulla partita.
«È stata fondamentale la grande intensità difensiva che la squadra ha profuso sul parquet dal primo secondo. Abbiamo giocato con grande intelligenza, non abbiamo avuto fretta di vincere e questo, alla fine, ha pagato. Questa vittoria rappresenta un momento importante nella crescita di questa squadra che adesso deve solamente trovare la continuità. Siamo stati bravi a mettere da parte gli infortuni, a dimenticarci dell’assenza di un giocatore importante come Erdmann. Abbiamo tirato con buone percentuali, ancora una volta le palle recuperate sono state superiori a quelle perse. Un segnale dell’attenzione e della concentrazione profusa sul campo dai ragazzi».
Una squadra che ha saputo fare quadrato attorno alle difficoltà. Non c’era Erdmann, Sy si è gravato di 3 falli dopo 8’ eppure Trieste non ha mai sbandato.
«È stato importante l’apporto di Pigato ma non vorrei si pensasse che Adriano sia entrato in campo solamente per i problemi di falli di Sy. Questa squadra è abituata a ruotare nove uomini in ogni partita. Lo ha fatato con Bologna e Siena, ha continuato anche con Varese dimostrando di poter contare su chiunque scenda in campo».
Dall’altra parte della barricata Beugnot non cerca scusanti concedendo a Trieste i meriti della vittoria. «Il risultato ci sta – commenta – ma credo che i quindici punti di scarto maturati nel finale siano per noi una punizione eccessiva. Abbiamo fatto ciò che potevamo ma è chiaro che le assenze di La Rue, Conti e Marin e la presenza di un Vescovi dolorante a un ginocchio e in campo per soli 6 minuti ha finito per condizionare la nostra gara. Analizzando la partita sono contento di ciò che i ragazzi hanno fatto nei primi 25’. Poi siamo calati alla distanza ma questo, considerando il fatto che abbiamo giocato tre partite in una settimana poteva essere messo in preventivo»
«Avremmo avuto bisogno di più uomini per aumentare le nostre rotazioni, non è stato possibile. Adesso mi preoccupo di recuperare il maggior numero di titolari in vista della doppia sfida casalinga contro Bologna e Cantù. Contro Trieste abbiamo pagato la pessima percentuale ai tiri liberi. Abbiamo tirato con il 38%, la formazione di Pancotto ha risposto con l’88%. Anche questi particolari sono stati determinanti per il risultato finale».
Lorenzo Gatto
«È stata fondamentale la grande intensità difensiva che la squadra ha profuso sul parquet dal primo secondo. Abbiamo giocato con grande intelligenza, non abbiamo avuto fretta di vincere e questo, alla fine, ha pagato. Questa vittoria rappresenta un momento importante nella crescita di questa squadra che adesso deve solamente trovare la continuità. Siamo stati bravi a mettere da parte gli infortuni, a dimenticarci dell’assenza di un giocatore importante come Erdmann. Abbiamo tirato con buone percentuali, ancora una volta le palle recuperate sono state superiori a quelle perse. Un segnale dell’attenzione e della concentrazione profusa sul campo dai ragazzi».
Una squadra che ha saputo fare quadrato attorno alle difficoltà. Non c’era Erdmann, Sy si è gravato di 3 falli dopo 8’ eppure Trieste non ha mai sbandato.
«È stato importante l’apporto di Pigato ma non vorrei si pensasse che Adriano sia entrato in campo solamente per i problemi di falli di Sy. Questa squadra è abituata a ruotare nove uomini in ogni partita. Lo ha fatato con Bologna e Siena, ha continuato anche con Varese dimostrando di poter contare su chiunque scenda in campo».
Dall’altra parte della barricata Beugnot non cerca scusanti concedendo a Trieste i meriti della vittoria. «Il risultato ci sta – commenta – ma credo che i quindici punti di scarto maturati nel finale siano per noi una punizione eccessiva. Abbiamo fatto ciò che potevamo ma è chiaro che le assenze di La Rue, Conti e Marin e la presenza di un Vescovi dolorante a un ginocchio e in campo per soli 6 minuti ha finito per condizionare la nostra gara. Analizzando la partita sono contento di ciò che i ragazzi hanno fatto nei primi 25’. Poi siamo calati alla distanza ma questo, considerando il fatto che abbiamo giocato tre partite in una settimana poteva essere messo in preventivo»
«Avremmo avuto bisogno di più uomini per aumentare le nostre rotazioni, non è stato possibile. Adesso mi preoccupo di recuperare il maggior numero di titolari in vista della doppia sfida casalinga contro Bologna e Cantù. Contro Trieste abbiamo pagato la pessima percentuale ai tiri liberi. Abbiamo tirato con il 38%, la formazione di Pancotto ha risposto con l’88%. Anche questi particolari sono stati determinanti per il risultato finale».
Lorenzo Gatto