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Roma, la mira è sbagliata

Duro sfogo di Myers: «C’è qualcuno che non è da serie A»

ROMA - Regalare troppo costa caro. Roma non trova la mira, tira male, appena il 38 per cento dal campo, e non serve la grande rincorsa nel terzo quarto dopo essere stata squadra vincente. Primo stop per la Virtus giallorossa contro Roseto che dimostra di essere, ancora una volta, lo spauracchio per la Roma dei canestri anche se ieri qualche aiuto dagli arbitri (da Pallonetto per la precisione) lo ha avuto. Una sconfitta strana per il modo in cui è arrivata, 61-69 alla fine dopo aver sciupato tanto sparando alla luna tiri ben costruiti. Errori, troppi errori che alla fine hanno scatenato l’ira di Carlton Myers. Uno sfogo, quello del capitano di Azzurra, che dimostra la sua determinazione e la voglia di vincere. «Tutto il rispetto per Roseto - ha detto Myers - ma la colpa di questa sconfitta è solo nostra. Non leggiamo niente della partita. Invece, le gare devono essere lette in ogni momento. Ci vuole attenzione». Guarda le statistiche, Myers, quasi per trovare conferma delle sue idee. «Posso giustificare Jenkins che l’anno scorso ha giocato in A2, ma tutti gli altri sono in serie A da una vita: non possono fare errori così. E poi, in un ruolo così importante qualcuno è venuto a mancare. No, così non va: se vogliamo lottare per qualcosa bisogna cambiare, altrimenti facciamo come lo scorso anno». Chiaro il riferimento di Myers: in questa Virtus chi manca all’appello è Alex Righetti. Ieri l’ala ha realizzato appena 2 punti con un modesto 1 su 9 dal campo. Righetti, dopo un buon avvio a Varese, anche contro la Scavolini giovedì scorso era rimasto troppo in ombra, proprio come aveva fatto spesso l’anno scorso. Un problema anche perché in quel ruolo Piero Bucchi non ha una vera alternativa. Marcaccini è fuggito a Siena e Tonolli, che potrebbe essere valido per giocare dei minuti in ala piccola, adesso è frenato dalla frattura al dito.
Il momento positivo di Roseto prosegue. Giovedì ha battuto la Skipper (che nel frattempo ha problemi legati alla vicenda De Pol: l’arbitrato ha deciso che il giocatore deve avere quasi 4 milioni di euro dalla Fortitudo), ieri ha fermato Roma. Lo ha fatto al termine di una partita che Ben Davis ha giocato con grande attenzione, preciso al tiro e bravo a rimbalzo. Ma il merito del successo degli abruzzesi è di coach Phil Melillo che ha messo in difficoltà la Virtus con la zona. Nel primo quarto, invece, con la difesa a uomo, Rannikko e Milic si erano trovati a disagio finendo sotto e lasciando Roma padrona del campo.
Secondo quarto di altro tenore. Mentre Roma ha insistito con i tiri da lontano in una serata dove sarebbe stato meglio fare diversamente e sfruttare ancora di più il gigante Santiago, un portento per quello che riesce a fare, Roseto ha difeso a zona. E Jenkins e Myers hanno trovato un muro. Subìto un parziale di 4-15, la Virtus che nel frattempo ha mandato sul parquet Bonora al posto di Jenkins, si è trovata da +10 (24-14) a -2 (31-33).
L’avvio della ripresa non è stato positivo perché grazie a Tusek e Santiago la Virtus ha raccolto la miseria di 4 punti in 5’ di gioco rimanendo lontana da Moltedo e Davis di 10 punti (35-45). Pronta la reazione degli uomini di Bucchi che hanno avuto in Santiago il mattatore. Una sua schiacciata ha impattato (49-49) le due rivali prima della tripla (allo scadere) di Sartori che ha colpito dall’angolo.
Ieri Jenkins era un giocatore blindato. Così il coach ha preferito lasciare in campo Bonora («con Davide la squadra funzionava bene, aveva il ritmo giusto e sinceramente ieri Jenkins non era brillante») ma ha seguitato a sbagliare pur costruendo buone opportunità per prendere il largo. Davis, il pivot avversario, è stato determinante colpendo sempre dal centro dell’area dove era solo. Punto a punto fino alla fine, poi gli errori conclusivi hanno tolto ogni possibilità a Roma di strappare in extremis il successo.
Domenica prossima la Virtus affronterà la Snaidero a Udine mentre in questa settimana continuerà il lavoro dello staff della società per individuare un giocatore per dare consistenza alla squadra. Sfuggito Marcaccini, con Righetti in queste condizioni, serve davvero un altro elemento per la panchina, senza comunque dimenticare che ci potrebbe essere un problema per quel che riguarda il playmaker. Non si esclude che Roma possa spendere il visto che le resta per mettere sotto contratto un giocatore extracomunitario guardando ovviamente sul mercato Usa. Abbiamo detto dell’arbitraggio. Se Facchini e Pasetto non hanno commesso errori, lo stesso non si può dire di Pallonetto. Bucchi, con molta discrezione, ha osservato: «Due o tre fischi suoi non li ho capiti. Sarà colpa mia...».
Carlo Santi

ROMA-ROSETO 61-69
VIRTUS ROMA: Jenkins 6 (2/5, 0/4), Myers 16 (2/4, 3/9), Righetti 2 (1/3, 0/6), Tusek 10 (3/4, 1/5), Santiago 23 (10/14), Bonora 3 (0/1, 0/3), Tonolli, Monti. N.e.: Zanelli e Morabito.
EURO ROSETO: Rannikko 5 (0/2, 1/4), Pieri 2 (1/1, 0/1), Milic 13 (6/12, 0/2), Fajardo 8 (2/6), Davis 23 (11/14), Callahan 2 (0/1), Sartori 3 (0/0, 1/4), Radosevic (0/1), Moltedo 13 (2/4, 2/6). N.e.: Ruggiero.
Arbitri: Facchini, Pasetto e Pallonetto.
Note: parziali: 22-14, 31-33, 49-52. Tiri liberi: Roma 13/16, Roseto 13/19. Tiri da 3 punti: Roma 4/27, Roseto 4/17. Rimbalzi: Roma 37 (12 off., 25 dif.), Roseto 36 (10 off., 26 dif.). Totali al tiro: Roma 22/58 (38%), Roseto 26/58 (45%).
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