Delle tre squadre battute finora da Treviso, due (Udine e Biella) sono ancora a zero punti, ed una (Avellino) ha vinto una gara su tre. Ovvio che non sia colpa della Benetton se il calendario inizialmente l'ha trattata bene, come si conviene del resto ai campioni d'Italia, ma più di così è chiaro che i tricolori non potevano fare. «Il nostro dovere è quello di vincere ogni partita - fa Marcelo Nicola - sicuramente avere avuto immediatamente tre gare non difficilissime ci ha avvantaggiato».
«Ma credo anche che sia proprio in queste partite il rischio di commettere qualche errore. Questi sei punti li abbiamo già in tasca».
Siccome c'è sempre qualcosa da migliorare, dove credi che questa Benetton debba fare ancora qualche passo avanti?
«C'è ancora tanto da lavorare. Le nostre vittorie sono arrivate con scarti piuttosto buoni, ma abbiamo certamente da migliorare la continuità, cercare di giocare ad alto livello per più minuti, senza accusare cali vistosi. Sicuramente questa è una tendenza tipica di inizio stagione, quando abbiamo bisogno ancora di un po' d'affiatamento. Penso comunque che sia solo questione di tempo».
Infatti nell'ultimo quarto vi rosicchiano parecchi punti.
«Ed infatti dovremo lavorarci sopra: non mi sembra il caso di strapparci i capelli ma sicuramente di stare più attenti».
Mario Stojic sta per caso diventando un problema?
«Assolutamente no. Nessun giocatore è un problema per i suoi compagni di squadra, dunque nemmeno Stojic. Anzi, io dico che c'è bisogno di tutti. Sono convinto che Mario ci possa dare un grosso contributo, devo solo avere un po' più di tranquillità per dare alla Benetton quello che l'allenatore gli chiede e di cui la squadra ha bisogno. Naturalmente sarà anche compito nostro aiutarlo».
Domenica prossima arriva Pesaro, che in questo momento della grossa squadra ha solo il blasone, ma non il gioco.
«La Scavolini quest'anno ha cambiato molto, soprattutto ha un diverso sistema di gioco con giocatori differenti rispetto all'anno scorso. Immagino che avranno bisogno di maggiore tempo rispetto ad altri per trovare l'amalgama, per conoscersi e per capire esattamente la situazione. Ciò nonostante sarà un avversario sicuramente da non sottovalutare, al contrario sarà tutto da rispettare».
Quindi sarà il test più duro di quelli avuti finora?
«Magari ve lo dirò domenica sera... Contro di loro abbiamo già giocato in precampionato (al torneo di Urbino, ndr), ci fu un nostro successo ma ricordo che non fu una gara del tutto facile. Rispetto a quel periodo loro saranno senz'altro cambiati, e comunque hanno giocatori di esperienza e talento, che conoscono bene il nostro campionato e che sono perciò molto pericolosi. La Scavolini merita la massima attenzione».
Pittis lascia. Intanto, ieri, Riccardo Pittis ha abbandonato il raduno della nazionale a Roma: il capitano lamenta un affaticamento muscolare. Coach Messina riprende, invece, oggi gli allenamenti.
Silvano Focarelli
«Ma credo anche che sia proprio in queste partite il rischio di commettere qualche errore. Questi sei punti li abbiamo già in tasca».
Siccome c'è sempre qualcosa da migliorare, dove credi che questa Benetton debba fare ancora qualche passo avanti?
«C'è ancora tanto da lavorare. Le nostre vittorie sono arrivate con scarti piuttosto buoni, ma abbiamo certamente da migliorare la continuità, cercare di giocare ad alto livello per più minuti, senza accusare cali vistosi. Sicuramente questa è una tendenza tipica di inizio stagione, quando abbiamo bisogno ancora di un po' d'affiatamento. Penso comunque che sia solo questione di tempo».
Infatti nell'ultimo quarto vi rosicchiano parecchi punti.
«Ed infatti dovremo lavorarci sopra: non mi sembra il caso di strapparci i capelli ma sicuramente di stare più attenti».
Mario Stojic sta per caso diventando un problema?
«Assolutamente no. Nessun giocatore è un problema per i suoi compagni di squadra, dunque nemmeno Stojic. Anzi, io dico che c'è bisogno di tutti. Sono convinto che Mario ci possa dare un grosso contributo, devo solo avere un po' più di tranquillità per dare alla Benetton quello che l'allenatore gli chiede e di cui la squadra ha bisogno. Naturalmente sarà anche compito nostro aiutarlo».
Domenica prossima arriva Pesaro, che in questo momento della grossa squadra ha solo il blasone, ma non il gioco.
«La Scavolini quest'anno ha cambiato molto, soprattutto ha un diverso sistema di gioco con giocatori differenti rispetto all'anno scorso. Immagino che avranno bisogno di maggiore tempo rispetto ad altri per trovare l'amalgama, per conoscersi e per capire esattamente la situazione. Ciò nonostante sarà un avversario sicuramente da non sottovalutare, al contrario sarà tutto da rispettare».
Quindi sarà il test più duro di quelli avuti finora?
«Magari ve lo dirò domenica sera... Contro di loro abbiamo già giocato in precampionato (al torneo di Urbino, ndr), ci fu un nostro successo ma ricordo che non fu una gara del tutto facile. Rispetto a quel periodo loro saranno senz'altro cambiati, e comunque hanno giocatori di esperienza e talento, che conoscono bene il nostro campionato e che sono perciò molto pericolosi. La Scavolini merita la massima attenzione».
Pittis lascia. Intanto, ieri, Riccardo Pittis ha abbandonato il raduno della nazionale a Roma: il capitano lamenta un affaticamento muscolare. Coach Messina riprende, invece, oggi gli allenamenti.
Silvano Focarelli