Ventiquattro punti di scarto dopo averne avuti anche dieci di vantaggio. E terza sconfitta consecutiva. Il rendimento ondivago di questa prima fetta di campionato snaiderino ha un solo aggettivo: disastroso. La bocciatura non si riferisce, naturalmente, ai risultati e ad una classifica già deficitaria: ma all'atteggiamento di un gruppo che, come già impietosamente e puntualmente sottolineato, è ancora un'accolita disordinata di tesserati alla ricerca di un obiettivo comune. Una fotografia decisamente preoccupante: perchè, se è vero che la stagione è ancora lunga, risulta difficile rintracciare il punto di svolta e l'inizio della riscossa.
«Prima di parlare con la stampa l'ho detto a chiare lettere ai miei giocatori tra i muri dello spogliatoio - ritorna sull'argomento coach Frates - ci sono tanti modi di perdere, di uscire battuti, ma non nella maniera di Reggio Calabria. Abbiamo uno sponsor da rispettare, uno stipendio da meritare, una professione da onorare al meglio: è il caso di darsi subito una mossa».
- Sono stati tre ko quasi in fotocopia.
«E' vero. A Livorno, dopo l'inizio fiacco, abbiamo avuto anche il pallone del sorpasso prima di crollare. Contro Treviso siamo andati sotto di brutto ma, arrivati ad un solo canestro dai campioni, prima di sgonfiarci. Domenica, dopo aver immagazzinato dieci punti a favore, sul 35 a 25, appena qualcosa è andato male ci siamo scollati. E ognuno ha cercato di risolvere la situazione da solo, la cosa peggiore che può succedere su un campo da basket».
- E' un problema mentale o c'è dell'altro?
«Intanto ribadisco di essere il primo responsabile di questo momento delicato ma vorrei anche sapere perchè, all'interno di una stessa gara, succede tutto e il contrario di tutto. E soprattutto perchè quando usciamo, o ci fanno uscire, dai nostri binari di gioco subentra la preoccupazione, crolla il mondo».»
- Sembra che almeno Stern abbia dato segnali di vita.
«Quando cadi così, di brutto, non puoi salvare nessuno. Per di pi contro una squadra ampiamente alla nostra portata e che, nel corso del primo quarto, avevamo praticamente dominato. L'ultima volta che persi in maniera così'larga capitò due anni fa in Suproleague con Siena, ma dall'altra parte c'era il Panathinaikos...».
- Manca un'identità di gruppo, la difesa imbarca sempre più punti, l'attacco fatica tremendamente ad andare oltre il muro dei settanta: c'è una sola ragione per essere ottimisti ?
«Dobbiamo per forza reagire; c'è il tempo, ci sono le qualità. Mi rifiuto, e sarebbe un guaio se lo fosse, che questa sia la Snaidero autentica. Significherebbe che siamo davvero nei guai».
Roberto Zanitti
«Prima di parlare con la stampa l'ho detto a chiare lettere ai miei giocatori tra i muri dello spogliatoio - ritorna sull'argomento coach Frates - ci sono tanti modi di perdere, di uscire battuti, ma non nella maniera di Reggio Calabria. Abbiamo uno sponsor da rispettare, uno stipendio da meritare, una professione da onorare al meglio: è il caso di darsi subito una mossa».
- Sono stati tre ko quasi in fotocopia.
«E' vero. A Livorno, dopo l'inizio fiacco, abbiamo avuto anche il pallone del sorpasso prima di crollare. Contro Treviso siamo andati sotto di brutto ma, arrivati ad un solo canestro dai campioni, prima di sgonfiarci. Domenica, dopo aver immagazzinato dieci punti a favore, sul 35 a 25, appena qualcosa è andato male ci siamo scollati. E ognuno ha cercato di risolvere la situazione da solo, la cosa peggiore che può succedere su un campo da basket».
- E' un problema mentale o c'è dell'altro?
«Intanto ribadisco di essere il primo responsabile di questo momento delicato ma vorrei anche sapere perchè, all'interno di una stessa gara, succede tutto e il contrario di tutto. E soprattutto perchè quando usciamo, o ci fanno uscire, dai nostri binari di gioco subentra la preoccupazione, crolla il mondo».»
- Sembra che almeno Stern abbia dato segnali di vita.
«Quando cadi così, di brutto, non puoi salvare nessuno. Per di pi contro una squadra ampiamente alla nostra portata e che, nel corso del primo quarto, avevamo praticamente dominato. L'ultima volta che persi in maniera così'larga capitò due anni fa in Suproleague con Siena, ma dall'altra parte c'era il Panathinaikos...».
- Manca un'identità di gruppo, la difesa imbarca sempre più punti, l'attacco fatica tremendamente ad andare oltre il muro dei settanta: c'è una sola ragione per essere ottimisti ?
«Dobbiamo per forza reagire; c'è il tempo, ci sono le qualità. Mi rifiuto, e sarebbe un guaio se lo fosse, che questa sia la Snaidero autentica. Significherebbe che siamo davvero nei guai».
Roberto Zanitti
Fonte: Il Gazzettino