FABRIANO - Alla fine la Carifac Fabriano è uscita sconfitta 69-59 dal PalaLido di Milano. Ma se consideriamo che l'arcigna squadra lombarda di Caja è tra le formazioni più in forma del momento (a punteggio pieno a quota 6) e Fabriano è riuscita a farla soffrire per tutto l'incontro (-4 a quattro minuti dalla fine) toccando anche margini di vantaggio interessanti (+6 e palla in mano nel 2° quarto), allora possiamo concludere che per i cartai i segnali siano decisamente incoraggianti e il futuro votato all'ottimismo. Insomma, coach Roberto Carmenati, ci siamo. "Ci siamo e non ci siamo - puntualizza il tecnico - da un lato, infatti, sono contento dell'atteggiamento con cui i ragazzi sono scesi sul parquet: pensavo che il grande entusiasmo per la vittoria di giovedì sulla Virtus potesse averli distratti ed inebriati, invece hanno iniziato sùbito concentrati, senza nessun timore reverenziale e con una difesa discreta. Dall'altra parte, invece, è evidente che Milano ha rimesso a nudo i nostri limiti quando in attacco non possiamo esprimerci a campo aperto, ovvero il gioco senza palla, la selezione dei tiri e altri fondamentali. Ci serviranno almeno un paio di settimane per oliare questi meccanismi, adesso siamo al 60/70% delle potenzialità". Rivedendo la partita, il pivot John Turner (15 punti e 7 rimbalzi) ci è sembrato il migliore della Carifac, ma alla lunga è proprio sotto canestro che Milano ha fatto leva per vincere (43-34 la differenza a rimbalzo) sfruttando la potenza di Kidd, Rancik e Alberti. "Eppure per gran parte dell'incontro lì sotto abbiamo retto. Purtroppo abbiamo ceduto un po' verso la fine del 2° quarto, quando l'Olimpia è rimasta a galla proprio grazie ai rimbalzi d'attacco, e poi negli scampoli conclusivi". Proseguiamo con i singoli: stavolta alterni Porter e Clark (ma sempre solidi), a tratti con la spia del carburante accesa capitan Gattoni (anche ieri Fabriano ha potuto ruotare appena sei uomini), efficace lo spagnolo Nunez (finora 14,3 punti di media), chi, invece, ancora sembra che giochi a nascondino è Hulett, autore di poche iniziative (6 punti e 2/7 dal campo) e scarsa intraprendenza. "Hulett sta passando da un gioco libero, a testa bassa, con l'idea di schiacciare in testa a tutti com'era abituato, ad un sistema più ragionato e di squadra. Così sul campo, in questa fase di transizione, pensa troppo a ciò che deve fare. Ma è naturale che sia così. Dategli tempo altre 4 o 5 partite, poi vedrete i risultati". Il calendario propone alla Carifac due gare casalinghe di seguito contro Trieste (domenica 6 ottobre) e Pesaro (il 13). Forse nel match con i giuliani (ma è più probabile per il derby) esordirà Balliro, che sta completando la documentazione per il tesseramento da italiano. Kingombe, invece, ha iniziato la riabilitazione al ginocchio infortunato, dovrebbe averne per un altro mesetto.
Ferruccio Cocco
Ferruccio Cocco